La giornalista Laura Scoteroni, partenopea di nascita ma di origini viterbesi, ha pubblicato, nel giugno 2024 in modalità self-publishing, un interessante racconto basato sulla sua personale esperienza in veste di edicolante.
La narrazione parte dai motivi che hanno spinto la giornalista a trasformarsi -seppur per alcune ore al giorno, in quanto coadiuvata dal marito e dai figli- in giornalaia senza mai abbandonare la passione per la scrittura; vanta, infatti, al suo attivo diverse pubblicazioni che spaziano dalla poesia alla drammaturgia passando per la stesura di testi fondati sulla sua decennale esperienza di catechista.
Il viaggio che la Scoteroni intraprende parte da una storica stazione della Metropolitana Linea 2 di Napoli, quella linea che, negli anni Sessanta, i napoletani chiamavano ancora la Direttissima per la sua celerità nel collegare il cuore della città alla periferia ovest; l’esigenza di ricollocarsi in un mercato del lavoro avaro di opportunità per chi ha passato gli -anta e la posizione apparentemente privilegiata dell’edicola la convincono a fare il grande salto e a navigare nell’intricato mondo della micro imprenditoria. Come spiega lei stessa in alcuni passaggi del libro, è un lavoro che non finisce quando termina il tuo turno al banco; è un impegno fatto di confronti e scontri con chi gestisce la distribuzione di quotidiani e periodici, di resi e consegne in ritardo, di sindacati e di statistiche che disegnano un quadro sempre più fosco sulla capacità e l’interesse degli italiani a leggere e ad informarsi. Il tutto a discapito del profitto che l’edicolante spera di ricavare. Da brava giornalista, Laura Scoteroni non priva il lettore delle fonti di quanto asserisce ma il motivo principale per cui questo libro si rivela una godibile lettura ce lo anticipa lei stessa quando afferma:
ci è rimasta una esperienza di vita, tra lavoro e contatti umani, spesso con situazioni paradossali
E’ proprio nella copiosa parte aneddotica che la penna della Scoteroni si mostra, rivelando le difficoltà di trattare con chi cerca di imbrogliarti sul resto ma svelando anche il piacere di incontrare i turisti delle più svariate nazionalità, alcuni dei quali tristemente avulsi dall’area linguistica anglofona; e allora si ricorre alla gestualità come linguaggio universale, sia per vendere il ticket per il viaggio sia per dare un’indicazione sul museo o sul ristorante.
Davanti al banco del locale di 9 metri quadrati, che per gli abitanti di una buona parte della X Municipalità ha rappresentato per anni un presidio di legalità e sicurezza per i viaggiatori, è sfilata -fino al dicembre del 2019- la più varia umanità e di questa, dei loro sguardi, dei sorrisi e dei dolori di questi passeggeri della Vita, la Scoteroni ha voluto raccontarci, con un po’ di rimpianto e una buona dose di ironia.