“L’al di là delle favole” è il nuovo singolo di Michele De Martiis, un kintsugi in musica per elaborare la morte attraverso la sublimazione della vita

A poco più di un anno dalla sua ultima release, “Siamo il seme”, il raffinato cantautore marchigiano Michele De Martiis torna nei digital store con “L’al di là delle favole” (PaKo Music Records), la sua nuova poesia in musica di anima e voce.

L’Arte, da sempre, narra la vita e, attraverso il suo racconto, ci aiuta a comprenderla ove è possibile e ad accettarla, nel suo eclettismo e nel suo ermetismo, ove non lo è. E nello scrigno del percorso terreno di ognuno di noi, vi è anche un epilogo, quel sipario che cala e, purtroppo, può farlo nel bel mezzo dell’opera, lasciando attoniti e increduli spettatori e personaggi, partecipanti più o meno attivi di una serie di atti. Anche in questo caso, nel dolore e nel senso di sgomento e vuoto di chi resta, l’Arte, la Musica, sanno prenderci per mano, consentendoci di valicare la dimensione della logica, del razionale, di ciò che esula dal nostro controllo – o dall’idea che abbiamo di possederlo -, dall’umana inclinazione nel ricercare un senso, una spiegazione, a tutto ciò che accade, lenendo le ferite con la carezza dell’accoglimento oltre l’inesplicabile.

 

“L’al di là delle favole” è questo, un soffio delicato sul disordine interiore derivato da ciò che non possiamo comprendere, un kintsugi in musica, una luminosa colata d’oro tra le crepe dello spirito e le fenditure del cuore, scaturita dalla presa di consapevolezza che ciò che sfugge dall’intelligibile non si traduce in meno effettivo: una meravigliosa sequela di ricordi – e delle emozioni ad essi correlate – posata sull’energia del rock, in un sublime ed iconico contrasto tra testo e tappeto sonoro, che rappresenta lo stretto e intenso legame tra vita e morte, la loro natura che troppo spesso viene considerata in antitesi, ma che, in realtà, è fortemente interconnessa, vicendevolmente imprescindibile e, soprattutto, distante dal concetto di giusto e sbagliato.

«Lei era speciale – dichiara l’artista -. Ho fermato il tempo, raccolto i pezzi e ricostruito tutto. Per lei, per me, per noi. Sono trascorsi più di 10 anni ormai dalla sua morte; il brano è nato di getto il giorno in cui ho preso coscienza che era successo davvero, ma che non c’erano colpe, né responsabilità da attribuire. Era la vita che accadeva e noi decidevamo di viverla. Con tutti i nostri limiti e difetti. E io volevo renderle giustizia».

 

Un ricordo che passa dal dolore alla sua sublimazione, dalla memoria di ciò che è stato alla promessa di essere e rimanere fedeli a se stessi, liberandosi dalle catene del rancore, del livore e dell’astio verso un mondo che deve tornare a brillare, in memoria di chi, con il suo carisma, la sua grazia e la sua presenza, ha reso il nostro, intimo e personale, vivace e saturo di bellezza, degno, tra le sue mancanze e le sue imperfezioni, di essere vissuto.

Biografia
Michele De Martiis è un artista italiano nato ad Ancona il 09 Maggio del 1975. Si forma musicalmente da autodidatta, ma sono gli incontri e i confronti personali e professionali ad aiutarlo a sviluppare uno stile di scrittura unico e fortemente riconoscibile. Dopo aver partecipato, sia come autore che come cantautore, al Festival Musicultura, scrive e compone diversi brani nei quali tratta la tematica dei sentimenti e delle relazioni umane, con uno stile originale e disincantato. Ritratti di esperienze soggettive affrontati con una musicalità diretta capace di renderli universali, grazie ad un approccio che parte sempre dalla sua voce e da un semplice riff di chitarra. Il 15 Gennaio 2021, esordisce nei digital store con il singolo “La Cartolina”, al quale seguono “Maledetta Paura”, “Il Cuore ha Memoria” e “Siamo il Seme”. L’anno successivo è dedicato alla produzione in studio e alla firma del contratto discografico con l’etichetta meneghina PaKo Music Records; periodo che si concretizza con la pubblicazione nei digital store di “L’al di là delle favole”, release dal forte impatto emotivo che rende omaggio alla vita attraverso l’accettazione prima e la sublimazione poi, del dolore per la perdita di una persona cara.

Press Office: Music & Media Press.

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