La fanciulla del West in scena al Teatro Alighieri di Ravenna

La fanciulla del West in scena al Teatro Alighieri di Ravenna – Venerdì 16 febbraio alle 20.30 (replica domenica 18 alle 15.30) l’opera “americana” di Puccini

La Stagione d’Opera 2017/18 continua con La fanciulla del West: se nel 1910 il Metropolitan Opera Theatre offrì a Puccini l’esorbitante cifra di 20.000 lire per la composizione dell’opera, oggi questa partitura complessa e raffinata, arriva all’Alighieri attraverso una cordata co-produttiva tra Italia e Stati Uniti. Coinvolti il Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro Lirico di Cagliari, l’Opera Carolina e la New York City Opera, nonché i teatri di Ravenna, Modena, Pisa e Livorno. La regia di Ivan Stefanutti trasporta lo spettatore nell’America della corsa dell’oro, facendo leva su una scena minimalista di forte impatto e su costumi fedelissimi, l’una e gli altri curati dal regista stesso; a guidare l’Orchestra della Toscana, l’americano James Meena di Opera Carolina.

È proprio mentre gli splendori autunnali della Belle époque segnano il tramonto del primato del Vecchio Mondo che Giacomo Puccini guarda all’America; in particolare a quell’inesplorato Ovest con le sue promesse d’oro e di ascesa sociale che per il compositore lucchese diventa occasione di spingersi alla ricerca di nuovi stimoli e linguaggi musicali extraeuropei. A incoraggiare Puccini non solo la lauta offerta del Metropolitana Opera Theatre, ansiosa di assicurare all’opera il prestigio e il riconoscimento artistico che la paternità pucciniana potevano assicurare, ma anche l’urgenza di rinnovarsi e dimostrarsi attento agli eventi e cambiamenti del mondo musicale.

Nel 1907, a New York, Puccini scopre The Girl of the Golden West del drammaturgo portoghese-americano David Belasco, “un dramma d’amore…su uno sfondo fosco e vasto di personaggi primitivi e di natura incontaminata”, secondo le parole del suo stesso autore. Come in Tosca, le vicende della Fanciulla pucciniana ripropongono il triangolo dei due innamorati e del rivale: da una parte infatti Minnie, bella proprietaria della locanda “La polka”, e Dick Johnson (alias il bandito Ramerrez) che si innamora, ricambiato, della giovane; dall’altra lo sceriffo Jack Rance, sulle tracce di Ramerrez e a propria volta invaghito di Minnie. Il tutto orchestrato secondo il credo irrinunciabile di Puccini, cioè che “non si può sortire da un soggetto passionale, contornato pure da grandi avvenimenti, di folla, di moto, ma ciò che deve campeggiare è la grande passione, la vera, la sublime, la sensuale”.

Una passione che diventa l’opportunità per Minnie di dimostrare a quali mezzi sia disposta a ricorrere pur di salvare il proprio uomo. Proprio questa qualità “politicamente scorretta, ma indiscutibilmente vera, reale” della giovane donna, che arriva a barare per vincere la partita di carte che può salvare l’amato, è per il regista Ivan Stefanutti una delle chiavi interpretative dell’opera. Stefanutti, che firma anche scena e costumi, ne ha fatto una produzione che bilancia tradizione e grande attenzione ai dettagli, con gli ambienti connotati non soltanto dagli elementi scenografici ma anche dalle proiezioni. I video sono affidati a Michael Baumgarten, così come le luci (su progetto di Marco Minghetti) che contribuiscono all’atmosfera della messa in scena. Questa si divide fra momenti più statici e classicamente melodrammatici ai momenti d’azione attentamente coreografati dal maestro d’armi Kara Wooten.

L’Orchestra della Toscana è diretta da James Meena – originario di Cleveland e precedentemente direttore della Toledo Opera in Ohio e dal 2000 dell’Opera Carolina – mentre il Coro del Festival Puccini è guidato da Elena Pierini. Minnie, protagonista in un mondo al maschile, sarà interpretata dal soprano Amarilli Nizza; nel ruolo dello sceriffo Jack Rance si alternano i baritoni Elia Fabbian (16) ed Enrico Marrucci (il 18); mentre il bandito Dick Johnson – Ramerrez sarà interpretato da Enrique Ferrer (16) e Mikheil Sheshaberidze (18). Il cast si completa con Gianluca Bocchino (Nick), Alessandro Abis (Ashby), Giovanni Guagliardo (Sonora), Andrea Schifaudo (Trin), Pedro Carrillo (Sid), Alessio Verna (Bello), Marco Voleri (Harry), Tiziano Barontini (Joe), Giuseppe Esposito (Happy), Federico Cavarzan (Larkens – Billy Jackrabbit), Sabina Cacioppo (Wowkle), Carlo Di Cristoforo (Jake Wallace), Ricardo Crampton (José Castro) e Antonio Della Santa (Un postiglione).

Giacomo Puccini – come uno uno dei compositori che segnano l’alba del Novecento – sarà anche oggetto del quarto incontro del ciclo di conversazioni L’ippogrifo in cielo e l’aratro in terra, che proprio sabato 17 febbraio (alle 10.30 alla Biblioteca Classense) vedrà Guido Barbieri riflettere sul mito dell’Altrove nel teatro musicale di Debussy, Ravel, Puccini, Schönberg, Britten.
La Stagione d’Opera si concluderà invece con Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi il 2 e 4 marzo.

Info e prevendite: tel. 0554 249244 – www.teatroalighieri.org
Biglietti da 14 a 45 euro. Speciale giovani: under 14 5 euro; under 18 e universitari 50% tariffe ridotte.

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