Kill Dafne: un disastro memorabile o la miglior performance di sempre

I Kill Dafne sono un quartetto originario del Bresciano e mescolano italiano e inglese, rock e pop nelle loro canzoni. L’ultima delle quali si intitola “Il mare in testa”. Li abbiamo intervistati.

Identificate la vostra band: chi siete e che genere fate?

Ci chiamiamo Fabiana Dafne, Elisa, Francesco e Michele, siamo quattro adulti che giocano sul serio a suonare rock e pop a seconda delle storie che raccontano.

“Il mare in testa” è il nuovo singolo: come nasce?

Ci siamo chiesti, durante il primo lockdown, come potessero essere le giornate di una coppia in una fase di stanca, costretta a convivere in pochi metri quadrati senza sfoghi esterni e obbligata a riflettere su se stessa.

Cantate a volte in inglese e a volte in italiano. Come decidete qual è la lingua più adatta?

Non decidiamo molto consapevolmente, succede e basta: magari Fabiana sta affettando le verdure, sognando, lavandosi i denti e canticchia o pensa cose che poi registra più o meno al volo e ce le fa ascoltare. Sulla parte letteraria la lasciamo sfogare, su quella musicale interveniamo noi per evitare disastri, ahah. Ultimamente succede spesso che ci invii deliri in italiano, ma non smettiamo di lavorare a nuove tracce in inglese.

Visto che al momento non si possono fare i live, ci raccontate come sarebbe un vostro concerto se poteste suonare stasera?

Sarebbe energico, un mare di sudore e un vento di fiatone, come fare l’amore dopo tanta astinenza, quindi probabilmente un disastro memorabile… oppure la miglior performance di sempre. È capitato di sognare il palco, il fumo, il calore delle luci, gli inconvenienti on stage, una canzone nuova bellissima, il plauso del pubblico gaudente, il sorriso dei compagni di band.

Quando uscirà e come sarà il vostro prossimo album?

Uscirà la prossima estate, sarà in italiano, avrà una dose d’odio, spolverate di autoironia, qualche nota di delusione, confessioni estorte, piccole invidie, istinti ribelli… il tutto alternando momenti rock al galoppo sfumati punk e spazi sonori pop più trasognati, per non perder di vista il nostro equilibrio tra personalità e influenze musicali diverse.

Un desiderio impossibile per il 2021?

Tra i tanti – a oggi – guadagnare una fanbase nutrita e affezionata in un oceano impetuoso di altre offerte rapide e accattivanti.

Articolo precedenteSolosalvo ci ha raccontato il suo nuovo singolo, parlandoci soprattutto dell’amore
Articolo successivo700 anni per Dante: Poietika tra le 41 rassegne di “Piazza Dante. #Festivalinrete”