Con il nuovo singolo “Connessioni sospese”, la giovane artista Joline Terranova esplora il lato più fragile e disincantato delle relazioni nate e vissute attraverso uno schermo. Il brano, dal sound pop moderno e dalla forte impronta emotiva, racconta un amore giovanile consumato nella dimensione virtuale, dove il contatto umano si dissolve dietro i filtri della digitalizzazione.
Tratto da una storia vera, “Connessioni sospese” mette in luce la distanza e la precarietà affettiva che spesso caratterizzano i legami di oggi, sottolineando quanto il web possa diventare una rete in cui ci si perde più che connettersi davvero.
In questa intervista per Oltre le Colonne, Joline Terranova racconta il processo creativo dietro la canzone, la capacità di interiorizzare emozioni altrui e trasformarle in musica, e la scelta di dare voce a una generazione che vive l’amore tra chat, schermi e silenzi digitali.
In “Connessioni sospese” c’è molto di autobiografico: quanto è difficile per te esporre le tue fragilità attraverso la musica?
No il brano non è autobiografico, parla di un amore di una persona che conosco, ma la cosa più bella sai cos’è?!? Riesco ad interiorizzare le emozioni, le sensazioni degli altri oltre alle mie e poi le metto in musica.
Ti sei mai sentita davvero “intrappolata come una farfalla in una rete che è il web”?
Per fortuna non mi è capitato mai personalmente e dico per fortuna perché avendo scritto di questo amore di una persona che conosco per qualcun’altra che poi gli ha dato il ben servito, con estrema facilità dietro uno schermo, dico di essere fortunata a non avere provato un dolore simile.
Nella tua vita privata prediligi più la comunicazione digitale o il contatto reale?
La base è il dialogo face to face quindi preferisco il contatto reale.
Quali emozioni ti hanno accompagnata durante la scrittura del brano?
Il dovermi intercalare nella posizione del protagonista della storia e vivere sottopelle l’emozione di ogni singola frase scritta.
C’è un ricordo legato a questa canzone che porterai sempre con te?
Si, avere scritto il brano e averlo lasciato nel cassetto per un anno e poi riprenderlo in mano e comporre “Connessioni sospese”.









