Immagini dal Sud del Mondo “The Rice Bomber”

THE RICE BOMBER di ChoLi (Taiwan 2014 – 118’)

GIOVEDI 14 MAGGIO – CINEMA TRENTO – ORE 21:00

 

Sinossi

Il 13 novembre 2003 una squadra di artificieri sta disinnescando una bomba in un parco di Taipei. Non si rischia nessun danno o ferito, solo una pioggia di riso sull’erba. Alla bomba è allegato un foglio su cui è scritto “Contro il riso di importazione” e “Il Governo dovrebbe occuparsi della sua gente”. Uno degli spettatori è Yang Rumen, detto Ru, che ricorda il bellissimo campo di riso dalla sua infanzia. Nei tardi anni ’80 a Taiwan il governo ha gradualmente aumentato il quantitativo e la varietà dei prodotti agricoli importati, con disperazione degli agricoltori locali. Ru è stato allevato con suo fratello Cai dai nonni contadini, come tanti altri bambini mandati in campagna mentre i genitori lavoravano nelle fabbriche in città. Tornato a casa nel 2001, dopo 2 infelicissimi anni di leva militare, è stato testimone di come tanti si siano ritrovati impotenti davanti alle pressioni dei grandi gruppi finanziari, che strozzandoli attraverso la revoca dei prestiti li hanno obbligati ad abbandonare campi coltivati da generazioni.

Il giovane contadino è in lotta contro le autorità taiwanesi dal 2002, quando Taiwan è entrato a far parte come 144° membro della WorldTradeOrganisation: un grande avvenimento per i politici e i pezzi grossi del Paese, una tragedia per i piccoli coltivatori. Da quel momento le importazioni di riso dall’estero sono state infatti addirittura favorite, impoverendo i produttori locali, per lo più abitanti indigeni dell’isola, che sono stati costretti a lasciare i loro campi a maggese. Molti terreni agricoli abbandonati sono stati trasformati in discariche industriali, causando la morte di alcuni bambini dei villaggi, caduti accidentalmente e annegati in improvvise voragini. Quando si è reso conto che i politici, in combutta con gli speculatori, stavano tenendo d’occhio  terreni agricoli della sua città natale Ru ha deciso di diventare la voce di quei contadini. Ma articoli, petizioni e manifestazioni anche oceaniche si sono rivelate inutili. Per risvegliare la coscienza del Governo in un anno fabbrica 17 innocue bombe di riso, prima di consegnarsi volontariamente nel novembre 2004. Paradossalmente, sconterà la sua condanna a 7 anni coltivando i campi. Oggi continua ad occuparsi della difesa dei piccoli agricoltori ed è un pioniere delle coltivazioni biologiche di Taiwan.

 

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La recensione del Direttore Artistico di ISM Letizia Lucangeli

 

Il film The Rice Bomber possiede contenuti che, come nella tradizione di immagini dal Sud del Mondo, possono essere considerati universali e facilmente confrontabili con le realtà a noi prossime, offrendo in più un’estetica ed uno stile narrativo caratteristici del cinema dell’Estremo Oriente.

 

I ritmi narrativi sono più lenti ed analitici rispetto ai canoni del racconto cinematografico occidentale, ma quello che non finisce mai di sorprendere negli autori provenienti dai Paesi dell’Estremo Oriente è la grande eleganza formale che accompagna, come in questo caso, un racconto problematico, denso e ricco di risvolti sociali ed umani.

La storia del protagonista, nipote legatissimo ai nonni agricoltori impoveriti ed a rischio di esproprio del terreno di loro proprietà, si intreccia in modo sottile e preciso con altre storie parallele, legate alle precarie condizioni sociali ed economiche del Paese, Taiwan, il cui governo è pesantemente legato agli interessi economici statunitensi che ne stanno minando la cultura e le tradizioni.

Le immagini di empori in stile americano nelle campagne, come calati dall’alto e completamente decontestualizzati, la narrazione come sottovoce che rende con grande forza il senso di ingiustizia subito dai contadini locali, le contraddizioni dei personaggi, rendono The Rice Bomber un’opera che non può essere relegata in un filone documentaristico, ma che possiede piena dignità cinematografica.

 

Manifestazioni, premi e menzioni:

2014  Festival Cinematografico Internazionale di Berlino – Sezione Panorama

2014  Hong Kong International Film Festival – Official selection

2014  CinemAsia Film Festival – Official selection

2014  Festival Cinema Africano, Asia e America Latina –  Premio Arnone

2014  FiveLanes Film Festival – Official selection

2014  Asian American International Film Festival (NY)– Competition, Special JuryPrize

2014  EllesTournentWomen’s Festival– Officialselection

 

 

Note sulla regista Cho Li

 

La regista Cho Li, laureata in cinematografia all’Università dell’Indiana, è nata e cresciuta nella regione di Changhua, una delle zone maggiormente agricole di Taiwan. Pur non essendo particolarmente politicizzata si è sentita perciò molto vicina alle istanze del suo compaesano Yang Rumen. Dalla sua autobiografia “Il riso bianco non è una bomba” ha così realizzato questo coinvolgente film che è quasi una docu-fiction, girato rigorosamente nei luoghi originari, che con la voce fuori campo del protagonista, un convincente Huang Chien-Wei, racconta con partecipazione la storia di questo coraggioso contadino diventato un vero eroe di Taiwan. Una lode particolare al direttore della fotografia Cho Yong-Kyou, che cattura in modo classico il paesaggio di Taiwan.

 

 

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