Il grande Risiko gioca alla guerra per costruire la pace

Giocare per pensare. E quando si gioca rispondendo a domande su grandi temi sociali, economici ed ambientali muovendosi per le vie e le piazze del centro storico di Trento tutto può diventare ancora più coinvolgente ed interessante. E’ quanto succederà venerdì 11 novembre quando, un grande Risiko vivente coinvolgerà oltre un centinaio di partecipanti. La manifestazione è stata presentata stamani a Trento presso la Sala delle conferenze di Fondazione Caritro. Il gioco è stato sviluppato con la partecipazione attiva di aziende trentine, quali Informatica Trentina, Graphitech, Trentino Network e Okkam, azienda nazionali quali Wind, e la Famiglia Cooperativa di Trento.

 
Dopo la Grande Caccia al Tesoro di maggio, la notte dedicata alle Favelas, il “Parco di Giochi” di Mille Generazioni durante le Feste Vigiliane con l’iniziativa Partake, promossa in collaborazione con gli studenti dell’Università di Trento, l’Associazione What-If ora lancia una nuova sfida.

 

Ma questa volta a Risiko non si giocherà utilizzando i dadi e la tecnologia svolgerà un ruolo chiave. Tutti i partecipanti, infatti, saranno organizzati in eserciti e truppe e si giocherà alla guerra per fare la pace.

 

Perché, come insegna Pasteur, serve un virus per creare un vaccino. La situazione sociale, economica ed ambientale è evidentemente critica, servono nuove soluzioni e soprattutto un nuovo modo di pensare a ciò che è sostenibile per le generazioni esistenti e quelle a venire. E’ meglio giocare alla guerra che farla e nello stesso tempo pensare a tutti i fronti in cui bisogna trovare collaborazione, unità e pace.

 

Ma come funzione il gioco? I capi di stato maggiore, dislocati in via Verdi, utilizzeranno degli i-pad per mandare istruzioni di attacco e difesa alle truppe dislocate in città e che, attraverso un sistema sviluppato per l’occasione, saranno trasformate in domande spedite via sms ai partecipanti. E sempre tramite sms, i soldati risponderanno aggiornando, in base alla correttezza delle risposte, una mappa digitale sulla dislocazione dei soldati con un grande maxi schermo, che proietterà in tempo reale i risultati di ogni confronto.

 

Chi vincerà il gioco? Le truppe, che risponderanno correttamente e che dimostreranno di saperne di più sui problemi che stiamo affrontando in Italia e nel Mondo (dalla crisi economica al cambiamento climatico, dall’invecchiamento alla disoccupazione giovanile), vinceranno questa prima edizione.

 

Chi sono i beneficiari? Il ricavato del Grande Risiko, dato dalle iscrizioni dei partecipanti, verrà devoluto ai giovani di ieri, gli anziani, attraverso la distribuzione di aiuti alimentari a coloro che ogni mese fanno fatica a fare la spesa. Un’occasione sicuramente originale ed insolita per imparare, giocando e stando insieme, ad utilizzare la tecnologia, ma anche una nuova possibilità per vivere la città non solo come un luogo di intrattenimento, ma anche come un’occasione per porsi domande e pensare.

 

Chi sono gli organizzatori? What-IF è un’associazione no-profit, il cui obiettivo è quello di favorire e supportare un nuovo patto tra generazioni, senza il quale le sfide che stiamo incontrando non possono essere affrontate. Un obiettivo, quest’ultimo che viene perseguito organizzando eventi istituzionali in tutta Europa (dalla Bulgaria alla Finlandia) e grandi giochi che, come in occasione dell’evento in programma a Trento, saranno proposti ovunque ci sia la volontà di giocare per pensare.

 

Il Grande Risiko è una iniziativa realizzata, grazie alla collaborazione di una rete di partner pubblici e privati del territorio, ma anche di livello nazionale. Oltre al supporto dell’Università di Trento, dell’Assessorato alle politiche giovanili del comune di Trento e della Fondazione Caritro, il gioco è stato sviluppato con la partecipazione attiva di aziende trentine, quali Informatica Trentina, Graphitech, Trentino Network e OKKAM, come le comunicazioni via cellulare offerte da WIND, che donerà ai giocatori le carte SIM per partecipare al gioco: la copertura televisiva dell’evento sarà garantita da Trentino TV con la Famiglia Cooperativa di Trento che ha messo a disposizione la sua rete distributiva per la trasformazione dei ricavi in una spesa per “i giovani di ieri”.

 

Per maggiori informazioni Matteo Bonifacio, professore dell’Università degli Studi di Trento e Presidente dell’Associazione “What If” (cellulare 349-4275540).

Articolo precedenteLa rassegna del Teatro Lo Spazio continua con Daniele Cordisco, Giorgio Cuscito, Federica Zammarchi e Marcello Alulli
Articolo successivoIgf, come (ri)farsi una reputazione online