Il documento digitale vale piu’ della carta

Circa 200 tra amministratori pubblici e responsabili di aziende hanno assistito presso la Facoltà di Sociologia al seminario “Documento Informatico e firme elettroniche nel Codice dell’Amministrazione Digitale”, promosso da Informatica Trentina, in collaborazione con Value Team – NTT, Trento Consulting e il Comune di Trento. “Il seminario –ha precisato Mauro Piffer, responsabile della Comunicazione di Informatica Trentina – è stato organizzato per sensibilizzare gli enti trentini al processo di digitalizzazione in atto nella pubblica amministrazione, che garantirà maggiore qualità dei servizi ed efficienza amministrativa”. Relatrice del seminario è stata Giusella Finocchiaro, avvocato e professore ordinario di diritto di Internet e diritto privato all’Università di Bologna: “Il quadro normativo che accompagna questo processo – ha spiegato la docente – è complesso ma completo; gli ostacoli sono ancora una volta di tipo culturale e organizzativo. Su un aspetto, però, tutti concordiamo, ovvero che il documento digitale ha un valore di molto superiore al corrispettivo cartaceo. Il digitale si conserva, non deperisce e, soprattutto, è facile da utilizzare e scambiare tra enti e persone”.

 

Il processo di digitalizzazione del sistema pubblico trentino si basa sul documento digitale e la firma elettronica. “Si tratta di due strumenti fondamentali per ammodernare il nostro sistema pubblico – ha rilevato Claudio Covelli, responsabile dei Sistemi Informativi del Comune di Trento – ed hanno un duplice scopo. Da un lato aiutano a semplificare la gestione del documento all’interno della pubblica amministrazione, garantendone la tracciabilità e la reperibilità in tempo reale; dall’altro contribuiscono a semplificare l’interazione tra pubblica amministrazione e cittadini, che diventa più efficace e veloce”.
 

 

Il seminario ha rappresentato l’occasione per approfondire gli aspetti normativi e giuridici legati all’introduzione del documento elettronico e della firma elettronica nei processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana. Su questi aspetti, il nostro paese è all’avanguardia dal punto di vista normativo, e il Codice dell’Amministrazione Digitale offre moltissime soluzioni a favore delle pubbliche amministrazioni. L’utilizzo di questi strumenti, però, fatica ad affermarsi. “Esistono questioni di usabilità – come ha ricordato la relatrice Giusella Finocchiaro, avvocato e professore ordinario di diritto di Internet e diritto privato all’Università di Bologna –, i veri ostacoli alla digitalizzazione del nostro sistema pubblico sono però di tipo culturale e organizzativo. Siamo cresciuti con la carta e pensiamo ancora al documento nella sua forma cartacea, mentre dal punto di vista organizzativo spesso sottovalutiamo i termini del processo di digitalizzazione”.
 

 

In Trentino, il processo di digitalizzazione del sistema pubblico è guidato dal progetto Protocollo Informatico Trentino (Pi.Tre), che ha introdotto negli enti pubblici trentini la gestione elettronica dei documenti e dei flussi documentali accompagnandola ad un’attenta riorganizzazione dei processi che stanno alla base di questa attività. Il tutto per garantire l’identificazione univoca del documento e la tracciabilità dell’iter procedurale che sta alla base della gestione di tale documento, e garantire così una maggiore trasparenza dell’operato della pubblica amministrazione e una maggiore rapidità nel dare risposte alle richieste dei cittadini. Ad oggi, utilizzano il sistema circa 130 enti pubblici (Provincia, Comuni e Comunità di valle, Azienda Sanitaria, Musei, altri Enti), con oltre 11 mila utenti.

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