I Luz in concerto presentano al Cantiere di Roma, Encelado, il loro nuovo album

Parte da Roma, giovedì 28 febbraio alle 22.30 presso il Cantiere, il tour dei Luz per presentare il loro ultimo album Encelado, uscito il 22 febbraio per Auand.

Luce e oscurità, spazio cosmico, deserti, poesia, scienza, mito: tutto questo è Encelado (Auand), secondo album in studio per i Luz, al secolo Giacomo Ancillotto (chitarra), Igor Legari (contrabbasso) e Federico Scettri (batteria).

Dopo il concerto di Roma, il tour prosegue il 14 marzo a UnTubo Jazz Club di Siena, il 16 marzo allo Swing Bar di Conegliano Veneto (TV), il 17 alla Foresteria Campo Canoa di Mantova e il 18 marzo al Torrione Jazz Club di Ferrara.

Un album “interstellare” composto da 9 brani originali che richiamano una moltitudine di prospettive e riflessioni intorno agli astri e al cosmo. Il punto di vista privilegiato è quello dell’uomo che, dalla Terra, scruta il cielo alla ricerca del mistero dell’origine. Dalle navicelle spaziali in grado di portare l’uomo in orbita ai demoni senz’anima dell’Amazzonia, quella dei Luz è una narrazione a metà tra scienza e magia che non rinuncia anche a un pizzico di autoironia. E su questo contrasto tra opposti, tra realismo e magia, gioca anche la copertina dell’albumTres hombres con sillas regalata all’ensemble dal pittore cileno Juan Martinez Bengoechea, cui è dedicato uno dei brani dell’album.

Si parte da Soyuz!, un omaggio alla gloriosa cosmonautica sovietica, un’ode alla scienza, alle macchine e all’ingegno umano, composta dal contrabbassista Legari. Atacama sposta invece il punto focale nell’arido deserto dell’America meridionale.  E ancora, Ground Control, dedicato a David Bowie per i quarant’anni del suo psichedelico Space Oddity. O Hum, che evoca il sussurro profondo e continuo dell’universo. Brani che evidenziano come la costruzione musicale, per i Luzsegua spesso una struttura circolare che non dà una percezione di linearità, ma oscilla tra accelerazioni e rallentamenti. La loro scrittura si mescola all’improvvisazione in una moltiplicazione di linee melodiche e in uno scambio continuo dei ruoli tra i tre musicisti. E questo gioco di ruoli e significati si riflette anche nel titolo del disco, Encelado, il gigante figlio di Gea e Urano che fece guerra agli dei dell’Olimpo, secondo il mito, ma anche uno dei 64 satelliti di Saturno.

Il video del brano “Soyuz!” https://youtu.be/kzkFbrfIUJg

I Luz, il cui nome viene da quell’ossicino minuscolo anche detto “nocciolo dell’immortalità”, dal 2012 hanno suonato in tutta Europa, partecipato a Festival, trasmissioni radiofoniche e televisive, inoltre la loro musica è stata utilizzata come colonna sonora per cortometraggi e documentari. L’album, registrato in un paio di giorni nello studio Jambona Lab di Antonio Castiello e Aldo De Sanctis, esce per l’etichetta Auand, così come Polemonta, il loro disco d’esordio del 2014, questa volta anche in formato Vinile oltre che in CD e sarà disponibile in digitale già dall’8 febbraio su tutte le maggiori piattaforme con distribuzione Pirames International.

Formazione

Giacomo Ancillotto, chitarra

Igor Legari, contrabbasso

Federico Scettri, batteria

Giovedì 28 febbraio ore 22.30

Il Cantiere, Via G. Modena, 92

Roma (Trastevere)

Biglietti:

Ingresso a sottoscrizione

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