I cittadini di Norcia non si spostano e vogliono le tende – Non ha fine l’incubo del terremoto che in poche ore ha cancellato interi paesi. La terra, tra le Marche e l’Umbria, dopo la scossa di domenica mattina non ha smesso di tremare. La più forte della nottata è stata registrata alle 2.27 con una magnitudo di 4.2. Due ore dopo, alle 4,27, l’incubo si è ripetuto con la stessa intensità e con epicentro vicino Norcia e Cascia. Della magnitudo anche la scossa delle 8.05 di lunedì sempre nel perugino, mentre alle 9.37 nel maceratese ce ne è verificata una di 3.5. Alle 1 e 34, l’Ingv ne ha registrato un’altra di magnitudo 3.6 con epicentro vicino ai comuni di Norcia e Castelsantangelo. I residenti di Norcia, benché traumatizzati e spaventati, non lasciano il paese. Hanno dormito nelle auto affrontando delle temperature piuttosto rigide che hanno sfiorato i due gradi. Da domenica mattina a lunedì pomeriggio le scosse sono state oltre 800. Solo lunedì se ne sono registrate 350 e il terreno, in quest’area si è abbassato di circa 70 centimetri. Una tragedia. Ma i cittadini incrociano le braccia e non vogliono lasciare le loro case. “Devono darci le tende. Il freddo, non ci spaventa. Vogliamo restare vicino alle nostre case. Devono ascoltarci”. Questo è quanto i residenti chiedono a gran voce mentre, a testa alta nonostante la tragedia che stanno vivendo si mettono in fila per fare colazione calda alla mensa della protezione civile.