Gretest iz, canzoni e vita, l’ultimo libro di Stefano Piccirillo

Succede spesso che una canzone ci riporti col pensiero ad un preciso istante dalla nostra vita, così i ricordi imprecisi si mescolano a particolari fantasiosi. Chissà se andò proprio così, ci viene da pensare.

Musica e memoria, canzoni e racconti. E proprio si questi dualismi Stefano Piccirillo – storica voce della radio italiana, giornalista e scrittore – ha voluto giocare nel suo ultimo libro, “Gretest Iz, canzoni e vita” (Alessandro Polidoro Editore), che sarà presentato dall’autore – e dai tanti ospiti a sorpresa – sabato 4 giugno a Napoli, alla libreria “Io ci sto”, in via Cimarosa 20 alle ore 18.

Quindici capitoli più uno. Quindici tracce più una bonus track, come in una compilation. Quindici brani che confezionano quindici pezzi di vita. Insieme formano la playlist di Gretest Iz, scritto così, riempiendo gli spazi intorno col suono della voce. Per rendere tutto più realista, discorsivo e “social”, infatti, tutti i termini inglesi – compreso il titolo – sono scritti esattamente come si pronunciano.

Per cui troviamo: Gud Taims degli  Scik, Survaivor  di Maik Frensis; Ior so vein di Carli Saimon; Du iu tinc am secsi di Rod Stiuart; Iros di Devid Baui; A te di Giovanotti;  Tru degli Spandau Ballett; Nait fiver dei  Bi Gis; D’ ferst picciur ov iu  dei Lotus Iters; Ior song di Elton Gion;  Intu d’ gruv di Madonna;  Ogni volta di Antonello Venditti; Evrifing Caunz dei Depesc Mod; Meraviglioso di Domenico Modugno (nella versione dei Negramaro) e La distanza di un amore di Alecs Baroni.

“Ho preso questi 15 brani, i miei preferiti – spiega Stefano Piccirillo – ed ho trasformato ognuno in un racconto breve. Il protagonista sono io, o meglio “Steven”, il mio alter ego, l’altra parte di me. Alcune sono  storie vere, altre di fantasia, altre ancora sono un po’ e un po’. Come il testo di una canzone, a volte ci immedesimiamo in una sola frase, altre volte pare racconti interamente  la nostra storia”.

Le tracce di questo libro – è scritto in copertina – hanno un doppio significato: all’orecchio sono le canzoni che affollano i giorni di Steven, la colonna sonora di una vita; all’occhio sono le orme lasciate lungo la strada, segnate da volti amici e non, da amori passionali o fugaci e dalle emozioni, quelle da dominare o quelle a cui ci si lascia andare.

La prefazione del volume è affidata ad un altro grande nome della radio, Pippo Pelo. “In questo romanzo – scrive –  grazie a Stefano, con lo scorrere delle pagine molti di noi troveranno un modo per dare un senso diverso a tanti pezzi che hanno scandito il nostro tempo accompagnandone spesso momenti memorabili. Un libro ha il compito di lasciare qualcosa di indelebile in ognuno dei suoi lettori e le storie di Steven ci regaleranno un nuovo sguardo sulla colonna sonora della nostra vita”.

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