Il giorno della Memoria a settant’anni dalla fine dell’olocausto

“Il Giorno della Memoria ci aiuterà a riflettere su come evitare gli errori e i disastri di un passato che non deve ripetersi più, ma anche per affrontare i temi che abbiamo oggi sul tappeto, che sono quelli dell’integrazione e della capacità di un’identità come la nostra di non perdersi per strada e nel contempo di sapersi mettere in relazione positiva con le altre culture e le altre religioni”. Partendo da questa riflessione, il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, ha presentato oggi le molteplici iniziative che si terranno in Trentino in vista del 27 gennaio, il “Giorno della Memoria”, data in cui si ricorda lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Il 27 gennaio del 1945, quindi esattamente settant’anni fa, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nella città polacca di Oswiecim (nota con il nome tedesco di Auschwitz) e rivelarono al mondo l’orrore del genocidio nazista. “E’ un messaggio che vogliamo lanciare soprattutto ai giovani – ha detto ancora Rossi – nella consapevolezza che per costruire il futuro sia importante nutrirsi del ricordo di questi tragici fatti”.
La cerimonia ufficiale a cura del Comune di Trento si terrà martedì 27 gennaio 2015 alle 17 nella Sala Falconetto di Palazzo Geremia a Trento, ma innumerevoli sono le iniziative in programma, che si spalmeranno in tutto il Trentino prima e dopo il 27 gennaio 2015. Sul sito https://www.cultura.trentino.it/Rassegne/Giorno-della-Memoria-2015 viene proposto l’intero programma degli eventi.

 

Tra le iniziative previste ricordiamo il racconto teatrale di Renzo Fracalossi e Federico Scarfi Potranno queste ossa, prodotto dal Servizio Attività culturali della Provincia che ricorda come la Shoah non fu un dramma solo tedesco, e che sarà messo in scena con il Club Armonia il 27 gennaio alle 20.30 nell’Aula della Corte di Assise di Trento. “Per una sorta di diffuso sentimento di vergogna collettiva – si legge nella presentazione dello spettacolo teatrale, – per dimenticare, nell’erronea convinzione che ciò favorisca lo svilupparsi di nuove convivenze; per cancellare le troppe responsabilità di molti; per una forzata cultura di comodo della pacificazione nazionale, si è ritenuto che la persecuzione antisemita in Italia fosse imputabile solo a Mussolini e alle alte gerarchie del fascismo. Ma la realtà è un’altra: nei sette anni che andarono dal 1938 al 1945 milioni di italiani si sentirono ‘fieramente’ ariani, nonché profondamente convinti antisemiti, pronti però a repentini cambi di opinione, seguendo il vento della storia. È da questa non-memoria e dalla cortina di silenzio calata su tali vicende che nasce il falso mito degli ‘italiani brava gente’, un mito che va riletto alla luce degli accadimenti grandi e piccoli della storia di allora e di oggi. Il recital del Club Armonia prova così a ricordare che la Shoah non fu un dramma esclusivamente tedesco, ma coinvolse tutta l’Europa in un orrore la cui memoria ci è indispensabile per evitare il rischio sempre incombente del ripetersi.” Lo spettacolo andrà in scena anche alla Biblioteca di Baselga di Pinè (22 gennaio, ore 20.30), alla Casa della cultura di Pinzolo (23 gennaio, ore 20.30), alla Biblioteca di Lavarone (24 gennaio, ore 20.30), nella sala consiliare del Comune di Condino (25 gennaio, ore 17.30), nel foyer del Teatro Valle dei Laghi di Vezzano (26 gennaio, ore 20.30), alla Casa dell’Ecomuseo di Canal San Bovo (28 gennaio, ore 20.30), presso la Sala civica di Mezzolombardo (29 gennaio, ore 20.30), presso la Sala riunioni del Comune di Tione (30 gennaio, ore 20.30), nella Sala mansarda di Palazzo Maffei di Cembra (31 gennaio, ore 20.30.
Moni Ovadia, con il suo Cabaret Yddish (lunedì 19 gennaio, alle 21 al Teatro Sartori di Ala) ci farà compiere un viaggio nella cultura dell’ebraismo mitteleuropeo; sempre Moni Ovadia, alle 21 del 20 gennaio sarà al Palazzo dei Congressi di Riva del Garda per mettere in scena il suo Senza confini. Ebrei e zingari. Il 23, 24 e 25 gennaio, alle 20.30 all’Auditorium di Trento, il sipario si aprirà su ll visitatore, dramma di Éric-Emmanuel Schmitt con Alessandro Haber, Alessio Boni, Nicoletta Robello Bracciforti e Alessandro Tedeschi, per la regia di Valerio Binasco.
Il Laboratorio di formazione storica della Fondazione Museo Storico del Trentino, in collaborazione col Comune di Trento, propone al Cinema Astra “I genocidi del Novecento”, una serie di pellicole sulla Shoah. Il 27 gennaio è in programma, alle 10 per le scuole e alle 21 per il pubblico della città, Storia di una ladra di libri di Brian Percival; il 28 gennaio, alle 10 per le scuole, verrà proiettato Il grande dittatoredi Charlie Chaplin, mentre alle 21 per il pubblico della città sarà la volta de La masseria delle allodoledi Paolo ed Vittorio Taviani; il 29 gennaio, alle 10 per le scuole, sarà proiettato Hotel Rwandadi Terry George, mentre alle 21 per il pubblico della città è in programma I ponti di Sarajevo, di Ursula Meier e altri registi
Significativo e diffuso su tutto il territorio provinciale è invece l’impegno delle biblioteche trentine con mostre di libri e audiovisivi sulla Shoah, recital, film incontri e proposte di letture per bambini, ragazzi e adulti. (mn)
 

 

 

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