Belle forme di pop, pulite, definite ai bordi… una produzione che sa cercare la bella melodia efficace sempre (o quasi), il futuro e il passato si mescolano in un equilibrio che ci piace molto. Francesco Dal Poz ci regala un bel disco dal titolo assai manifesto “UNO” uscito per ADA Music Italy/Warner Music. Curati anche i video ufficiali che troviamo in rete e quindi l’invito è quello di fargli visita… visto che in questa settimana cinguettiamo di bella musica italiana…
Domanda a bruciapelo: chi c’è dietro questo bel disco di pop? Domanda in bilico tra l’esistenziale e il filosofico…
C’è un cantautore innamorato, nostalgico, incasinato, determinato e mille altre cose… un essere umano, insomma. Gli ultimi due anni sono stati colmi di esperienze: sono stato in Uganda e in Thailandia, mi sono sposato, ho perso il nonno paterno a cui ero profondamente legato, ho comprato casa, ho scritto pezzi con e per tanti artisti; tutto questo si è trasformato in musica e in canzoni ed è finito in un modo o nell’altro nel disco “Uno”.
Un disco poi ottimamente prodotto che mi spinge a curiosare: il suono che c’è somiglia all’uomo che sei?
Credo che la sonorità di ogni singolo brano rispecchi la persona che ero nell’esatto momento in cui quel brano l’ho scritto e co-prodotto. Poi il tempo passa veloce e non posso negare che se dovessi scrivere e produrre in questo istante i brani presenti nel disco, sarebbero sicuramente diversi, magari poco, alcuni parecchio. Ma è bello e giusto così e spero che questa continua ricerca personale, interiore e musicale non si fermi mai.
Bel titolo: “Uno” come unicità o come solitudine?
Sia una cosa che l’altra. Per essere più chiaro, trovare il titolo “Uno” è stato semplicissimo, considerando l’album precedente “Zero”; ma sceglierlo invece è stato alquanto difficile: non volevo fosse banale. Infatti, in un primo momento avevo abbandonato l’idea di questo titolo, ma è stato quando mi sono reso conto di quanto fosse stato importante questo lavoro per me che ho capito che quello era davvero il titolo giusto: sì perché, se nella fase iniziale di creazione di questo album mi sono sentito uno tra tanti, verso la conclusione ho riconosciuto la mia unicità sia come artista che come persona, quella stessa unicità che riscopro ogni giorno nelle persone che incontro.
E poi una bella cura dei video che trovo in rete, complimenti. Scegli tu quello che vorresti apparisse in questa chiacchierata… ma dimmi anche il perché…
La creazione di un videoclip è sempre un processo interessante ed entusiasmante e ho avuto la fortuna e l’opportunità di lavorare sempre con professionisti meravigliosi sia dal punto di vista umano che tecnico. Per quanto riguarda i due videoclip legati a questo ultimo album, in particolare c’è Mehmet Gurkan di Memo Production con il quale è nata una stupenda amicizia e che è riuscito ad esprimere con le immagini tutto il mondo interiore che provavo, legato al brano. Ma proprio riguardo ai videoclip musicali, ti confido che mai faccio il primo ascolto di qualsiasi brano guardando il videoclip; questo perché vorrei che sia la musica stessa a farmi emozionare e farmi creare delle immagini e delle sensazioni visive nella testa. Ci tengo comunque a dire che il videoclip è sicuramente una forma d’arte vera e propria e che dà la possibilità all’artista di esprimere in maniera più chiara e completa se stesso e quello che vuole dire.