Festad’Africa Festival XII Edizione al via

28 NOVEMBRE – 8 DICEMBRE 2014

 

 

 

Festival di particolare interesse per la vita culturale della città  di Roma per il biennio 2014-2016, Festad’Africa Festival internazionale delle culture dell’Africa contemporanea XII edizione,  è promosso e organizzato dal Centro di Ricerche Teatrali scenaMadre con la direzione artistica di Daniela Giordano, realizzato con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e Ambasciata Della Repubblica Della Costa D’Avorio, in collaborazione con Università Roma Tre, Università LUISS- Guido Carli ed Actionaid Italia.

 

Con quattordici eventi diversi, il festival si svolgerà a Roma dal 28 novembre all’8 dicembre 2014 al Teatro Palladium, al Teatro di Villa Torlonia, al Teatro Le Sedie e all’Università Luiss Guido Carli.

 

Il festival che mira alla diffusione del dialogo tra culture differenti, attraverso la danza, il teatro, la musica, il cinema e la letteratura, con la finalità di contribuire allo sviluppo di una cultura di pace basata sulla conoscenza, il rispetto reciproco e sul valore delle differenze, per offrire anche nuove letture e soluzioni alle criticità dell’oggi, dedica la sua XII edizione a La relazione  Maestro – Discepolo nelle arti.  Il titolo sarà il filo conduttore di tutti gli appuntamenti musicali, soprattutto al focus dedicato ai musicisti ivoriani che saranno presenti a Roma nelle giornate conclusive del festival al Teatro Palladium: il 6 dicembre,  l’artista pluridisciplinare Werewere Liking , gradito ritorno con Les Reines Méres dopo il successo ottenuto nella passata edizione del festival, è infatti  stata la maestra a l’ Ecôle des arts Ki-YI di Abidjan, di due eccellenti discepoli:  il maître de parole Mamadou Bomou  e la  fenomenale cantante  Dobet Gnahorè, in scena rispettivamente il 7 e l’8 dicembre .

 

Serata d’apertura  il 28 novembre al Teatro Palladium, con la Tavola Rotonda realizzata in collaborazione con AcionAid Italia: DI CHI E’ LA TERRA? Esperimento di riflessione creativa su land grabbing, diritto al cibo e trappole della green economy.

Nel contesto della Tavola Rotonda primo assaggio  con Le lune di Ipazia  di Daniela Giordano, un progetto che  combina su diversi piani reale e virtuale parola, gesto e musica, utilizzando la strada degli innesti con altre forme di comunicazione . La Giordano vuole qui comprendere come e dove si possa generare da una parte il tutto, mantenendo sempre l’attenzione a non perdere nel racconto di ogni singola molecola la visione dell’insieme che le singole molecole compongono.

Al Teatro Palladium con Michele Citoni, il progetto proseguirà poi al Teatro Le Sedie in collaborazione con diversi artisti nei giorni 1, 3 e 5 dicembre.

 

Il 30 novembre, per la prima volta al festival, Badara Seck sul palco accompagnato da un’inedita compagine di musicisti africani residenti a Roma.

Il 1 dicembre si rinnova la collaborazione con la LUISS_Guido Carli con il consueto appuntamento con l’approfondimento tematico realizzato con la Giornata di Studi e Tavola Rotonda a cura delle professoresse Linda Lombardo e Francesca Corrao dal titolo Africa continente emergente: Coerenze e tradimenti. La trasmissione del sapere nel rapporto Maestro-Discepolo , Sala delle Colonne, nella sede di Via Pola.

 

Incontro tra culture in musica, martedì 2 dicembre al Teatro di Villa Torlonia, nell’inedito trio di strumenti a corda, tra Iraq, Italia e Senegal. Nel concerto dal titolo T-ricorda di musiche originali e di brani inediti, in scena in un unico ensemble: l’oud di Khyam Allami, la chitarra di Giovanni Palombo e la kora di Pape Siriman Kanoutè. Un’occasione per rendere omaggio a Olivier Duval, chitarrista ivoriano prematuramente scomparso che ha accompagnato Festad’Africa in diverse edizioni.

 

Già negli anni cinquanta del secolo scorso si è evidenziata una scuola pianistica nel cuore dell’Africa, soprattutto in Nigeria e Ghana, che prende il nome di “african pianism”; compositori come Akin Euba e  J.H.Kwabena Nketia  hanno riportato sullo strumento dalla forte tradizione europea le caratteristiche specifiche della musica africana, sia a livello ritmico che melodico. Il M° Fabrizio Ottaviucci ci offrirà un’esperienza musicale per pianoforte solo, frutto della sua ricerca, non riconducibile a nessuna delle esperienze sviluppatesi in Europa, al Teatro di Villa Torlonia, giovedì 4 dicembre.

In programma anche itinerari nella città a cura dell’associazione Vita Romana che svelano culti africani nella Roma Imperiale, la Capitale vista dagli occhi di un africano o letteratura e spiritualità africana nel mondo latino.

 

www.festadafricafestival.com

 

TEATRO PALLADIUM Piazza Bartolomeo Romano 8

BIGLIETTI intero 15 ridotto 12 euro – Il 28 novembre è una serata ad ingresso libero

 

TEATRO VILLA TORLONIA Via Nomentana 70

BIGLIETTI intero 15 ridotto 12 euro

 

TEATRO LE SEDIE Via del Labaro 7

INGRESSO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

 

PER INFO E PRENOTAZIONI

06 90182721 – info@festadafricafestival.com

 

 

PROGRAMMA DETTAGLIATO

 

Sabato 28 novembre

Teatro Palladium ore 19.30

Tavola rotonda in collaborazione con Acion Aid Italia:

“DI CHI E’ LA  TERRA? Esperimento di riflessione creativa su land grabbing, diritto al cibo e trappole della green economy ” a cura di  ActionAid , CRTscenamadre

Con

Roberto Sensi -Policy Officer Right to Food Programme

Marco De Ponte, segretario generale Action Aid Italia

Roberto Giovannini, giornalista de La Stampa

 

Il land grabbing, accaparramento di terra a spese delle comunità locali per coltivazioni agro-energetiche su migliaia di ettari o progetti agro-industriali dagli impatti devastanti per le economie e le comunità locali

 

 

A seguire

Le lune di Ipazia – capitolo zero

DI CHI E’ LA TERRA?

Ballata per chicco di grano, pannocchia e sacchetto

Di Daniela Giordano e Michele Citoni

Musica dal vivo Danila Massimi

 

È previsto un aperitivo di cucina palestinese

 

Sabato 28 novembre

Teatro Palladium

e

Lunedì 1, Mercoledì 3 e Venerdì 5 dicembre

Teatro Le Sedie

 

LE LUNE DI IPAZIA di Daniela Giordano

con

Di chi è la terra? Ballata per Chicco di grano, Pannocchia e Sacchetto

Di Daniela Giordano Michele Citoni ; musica di  Danila Massimi; con Daniela Giordano Danila Massimi

 

Il Sirenetto -La promessa del Mare

Di Matteo Festa; Regia Emanuela Ponzano ;con Yavan Uolde

 

Verso il cielo è rivolto ogni tuo atto ( parte prima e parte seconda)

di Daniela Giordano; musica di Danila Massimi; con  Daniela Giordano Danila Massimi Ornella Amodio

 

 

Dal diario di viaggio:  “So di essere a un punto di partenza di una ricerca che porterò avanti per i prossimi 10 anni. Ho dato un nome a questo cammino “Le lune di Ipazia”.

Ho immaginato che Ipazia, smembrata dalla malvagità che nasce dall’invidia, dall’ignoranza, dalla paura della conoscenza che rende il pensiero libero e libero l’uomo, mantenesse in ogni singolo pezzo di carne staccato con ferocia dal suo corpo, la pienezza dell’intero nel quale l’Universo si muove e che, da ogni parte di sé, si generasse un intero, secula seculorum.

Un eterno fluire, di punti di vista, di ragioni, di vite di esseri mortali  nel mondo. A volte cose, a volte persone. Spesso donne.

Le lune di Ipazia sono costellazioni.  Legami. Aggregazioni. Arcipelaghi. Ogni singola voce esiste di per sé ma non per sé.  In ogni singola voce c’è il desiderio di partecipare il micro nel macro. Nulla è separato. Non esiste niente al di fuori della voce, perché la voce e l’universo si sostanziano nella perenne relazione.

Prima verso, poi nota, poi canto, poi movimento, poi parola.

Tutto parla. Tutto si muove.  Tento la strada degli innesti. Comprendere come e dove si possa generare da una parte il tutto, mantenendo sempre l’attenzione a non perdere nel racconto di ogni singola molecola la visione dell’insieme che le singole molecole compongono.

Innesto  la co –scrittura con Michele Citoni, quando Luna è un chicco di grano, una pannocchia , il sacchetto che si domandano di Chi è la terra?

Innesto  linee melodiche , quando la Luna è la vocalità di Danila Massimi, che saranno a volte guida a volte prova .

Innesto una scrittura preesistente di Matteo Festa, quando la Luna è Sirenetto e  “ le e “sirene” sono i migranti visti dalla terraferma, che si ergono dall’acqua dalla vita in su”.

Innesto un punto  di vista scenico quando la Luna  è la direzione di Emanuela Ponzano che si compone con il mio.

Innesto la carnalità e lo spirito, quando la Luna è Ornella Amodio, vibrante voce, controcanto e alter ego dell’anima mia.

Innesto generi, stili, solo apparentemente aggregati per il caso. Solo il fatto di appartenere a questo mondo e di essere visione speculare dell’intero, dona a ogni parte la grazia di essere appropriata. Tutto è all’inizio, nato per potersi continuamente trasformare, per generare ibridi perché il molteplice è unico e indivisibile.  Daniela Giordano “

 

Domenica 30 novembre

Teatro Palladium_Ore 21.00

Musica: Concerto d’apertura

Con  BADARA SECK, ISMAILA MBAYE e il meglio dei musicisti africani in  Italia

 

Badara Seck, da anni ambasciatore dell’“Africa in Italia”, e? nato in Senegal. Proveniente da una famiglia di griots, la stirpe di poeti e cantori che svolgono l’importante ruolo di tramandare le tradizioni orali nelle società? dell’Africa centro occidentale. Ha collaborato con musicisti internazionali quali Andreas Wollenwaider e Michel Petrucciani, e pionieri italiani della world-music come Luigi Cinque, Mauro Pagani, Ennio Morricone, Massimo Ranieri, Rita Marcotulli, Ornella Vanoni e Fiorella Mannoia. Da allora si e? esibito con il suo gruppo in moltissimi concerti in Italia, in Europa e in Africa, e attualmente conduce il Badamj Ensemble e il Penc con i quali propone un particolare incontro musicale tra Italia e Africa. Il cantante fa del resto parte di quella nuova generazione di griots che hanno girato il mondo ma non intendono rinunciare alla propria identità?, ne? a un ruolo attivo nelle trasformazioni dell’Africa e degli africani. Le sue canzoni e i suoi progetti musicali ne sono una testimonianza straordinaria, confluita anche nel suo Farafrique, pubblicato dalle Officine Meccaniche di Mauro Pagani. Badara Seck stato scelto come unico sostituto di Miriam Makeba per la voce solista della famosa Messa Luba.

 

Ismaila Mbaye (Gorée, Senegal) Maestro di Djembè, Doun-Doun ; Percussionista nei gruppi “I Tamburi di Gorée” , “Yampapaya”, “Kilimangiaro Band” con la quale partecipa come percussionista dal 2005, tutte le domeniche, al programma su RAI3 “Alle  falde del Kilimangiaro”. Ha preso parte come musicista a numerosi programmi televisivi, da Maurizio Costanzo Show a Fiorello. Ha partecipato come attore e musicista ad alcuni film tra cui ”L’Ultimo Pulcinella”, regia di Maurizio Scaparro con Massimo Ranieri e al film di Rossella Izzo “Professoressa”.  Nel 2006 Tournée in Austria con il gruppo “Tam-Tam d’Afrique” di Vienna  e nel 2007 Festival “72 ore di suoni, luci e colori dal Senegal” – Apertura concerto di Youssou N’ Dour, ex PalaVobis di Milano. Uno dei musicisti che registra il maggior numero di presenze al Festad’Africa festival. Vive in Italia dal 2001.

 

 

Lunedì 1 dicembre

Università LUISS – Guido Carli- Sala delle Colonne, via Pola

Ore 15:00 – 18:30

Giornata di Studi e Tavola rotonda: “ Africa continente emergente: Coerenze e tradimenti. La trasmissione del sapere nel rapporto Maestro-Discepolo” a cura delle Professoresse Linda Lombardo e Francesca Corrao

 

L’occasione dell’approfondimento culturale, di avvicinare i protagonisti della scena e di ascoltare le relazioni di studiosi, esperti ed accademici è dato dall’annuale appuntamento con la Giornata di studi in collaborazione con l’Università LUISS- Guido Carli , a cura della prof.ssa Linda Lombardo e della prof.ssa Francesca Corrao,  che quest’anno si apre con un omaggio al grande africanista, il Prof. Giuseppe Gaetano Castorina, direttore del Dipartimento di Lingue per le Politiche Pubbliche di Scienza Politiche a La Sapienza, presidente del comitato scientifico del CRT scenaMadre.

 

 

Martedì 2 dicembre

Teatro Le Sedie ore16

ISMAILA  MBAYE

Masterclass di percussioni

 

martedì 2 dicembre

Teatro Villa Torlonia_Ore 21:00

Musica: Concerto per soli strumenti a corda Dedicato a Duval Olivier

T-ricorda

M° GIOVANNI PALOMBO chitarra

M° KHYAM ALLAMI oud

M° PAPE SIRIMAN KANOUTE’ kora

 

Dedicato alla memoria del grande chitarrista Oliver Duval, il secondo appuntamento: il trio di strumenti a corda composto da tre maestri: Giovanni Palombo (chitarra), Khyam Allami (Oud), Pape Siriman Kanoutè (kora), presenta il superlativo concerto in tre quadri su brani inediti e brani della tradizione classica europea, araba e africana.

Trio Giovanni Palombo, Kyam Allami, Pape Siriman Kanoutè

 

T-ricorda

Chitarra, Oud e Kora. Tre maestri per raccontare tra passato e contemporaneità il fascino e le contaminazioni della cultura musicale da oriente a occidente da nord a sud.

 

Giovanni Palombo è uno dei chitarristi acustici più noti e rappresentativi della scena musicale italiana. Nel suo stile compositivo e chitarristico, convivono diversi aspetti dal folk-jazz  alla musica classica, con elementi armonico-ritmici vicini alla cultura latina e mediterranea. E’ stato ospite del Festival Jazz di Atene; con il clarinettista Gabriele Mirabassiche, suona in duo nella rassegna Le Acustiche; si esibisce con  i California Guitar Trio e Three Guitars (Larry Coryell, John Abercrombie, Badi Assad). Dal 2003 la prestigiosa etichetta tedesca Acoustic Music Records produce i suoi dischi.

 

Khyam Allami, nato a Damasco nel 1981 è musicista e musicologo di origine irachena.  Vive a Londra. Noto come musicista contemporaneo arabo di oud– liuto, lavora sia con il tradizionale repertorio arabo che con composizioni contemporanee e musica interdisciplinare. Scrive e tiene conferenze sulla musica araba. Ha studiato oud e composizione con molti musicisti e compositori arabi, tra cui Ehsan Emam, Naseer Shamma, Abdo Dagher, Hazem Shaheen e Mehmet Bitmez. Nel 2010 si esibisce ai Proms 33 di Londra: Itinerari BBC Radio 3 World Academy insieme al suo mentore, chitarrista e cantante iracheno Ilham Al Madfai. Ha lavorato anche nel campo della musica rock come batterista e bassista.

 

Pape Siriman Kanouté, nasce in Senegal, nel villaggio di Koussanar, da un’importante e antica famiglia di Griot mandinga.  I Griot svolgevano una funzione complessa e fondamentale all’interno della società africana, tramandando il loro sapere e la loro musica attraverso la musuca, in questo caso la Kora, l’arpa africana. Ottimo suonatore di Kora, si è esibito al fianco di grandi musicisti di fama internazionale. Diplomato in sax al Conservatorio Nazionale della Musica di Dakar, fa parte dell’Orchestra Nazionale Senegalese. Suona con grandi nomi come Harry Bellafonte, Dizzy Gillespie, Manu Dibango, Youssou N’Dour, Baba Maal, Ismael Lo.

 

 

giovedì 4 dicembre

Teatro Villa Torlonia_Ore21

Musica: Concerto per pianoforte solo

African Piano

M° FABRIZIO OTTAVIUCCI

 

Già negli anni cinquanta del secolo scorso si è evidenziata una scuola pianistica nel cuore dell’Africa, soprattutto in Nigeria e Ghana, che prende il nome di “african pianism” ; compositori come  Akin Euba e  J.H.Kwabena Nketia  hanno riportato sullo strumento dalla forte tradizione europea le caratteristiche specifiche della musica africana, sia a livello ritmico che melodico. Gli egiziani Halim El Dabh e Gamal Abdel-Rahim hanno negli anni sessanta realizzato la stessa fusione, con stile completamente differente, delle tradizioni  musicali del loro paese  con le possibilità del pianoforte. Nei decenni successivi dalla Nigeria, dal Congo, Ghana e Sudafrica sono emerse importanti figure di compositori che hanno ulteriormente ampliato il panorama espressivo nato dalla congiunzione dell’ispirazione specificamente africana con il linguaggio e la ricerca della musica europea e americana. Il programma da concerto  “african piano”,  articolato con opere di compositori  che sono nati e che hanno iniziato gli studi nel loro paese di origine,  ha nel suo complesso un suono di straordinario fascino, non riconducibile nella sua interezza  a nessuna delle esperienze note  in occidente, capace  di sorprendere per la sua imprevedibilità.

 

Sabato 6 dicembre

Teatro Palladium_Ore 21

Teatro/ Musica: “La relazione maestro /discepolo in arte”

 

 

LES REINES MERES

“PAROLES DENSES”

 

CON WEREWERE LIKING E NSEREL NJOCK

 

Werewere Liking, artista pluridisciplinare di fama internazionale, si forma come cantante e pittrice sin dall’adolescenza, sviluppando l’interesse per la poesia e la drammaturgia negli anni ’70 in Camerun. Nel 1975 espone per la prima volta in Costa d’Avorio e nel 1978 inizia la sua collaborazione come ricercatrice in estetica e tradizioni africane con l’Università di Abidjan. Dopo aver aderito al movimento panafricanista ed esserne diventata uno dei più autorevoli esponenti, Werewere Liking si afferma come artista polivalente e in seguito al suo trasferimento ad Abidjan, approfondisce la sua vocazione all’arte attraverso un percorso di ricerca che unisce riflessione teorica ed ideologica, creazione artistica e attività sociale. Nel 1985, ha fondato un gruppo teatrale, il Ki-Yi Mbok e il villaggio di Ki-Yi, nella periferia di Abidjan, luogo di convivenza e al contempo laboratorio di sperimentazione teatrale per artisti provenienti da diversi paesi dell’Africa francofona che realizza progetti a scopo sociale soprattutto per i giovani delle aree più disagiate che vengono accolti e istruiti nelle varie arti del teatro, della musica e della danza nonché della sartoria e della scenografia. Si tratta di una grande esperienza collettiva e sociale che ha per scopo quello di rendere gli artisti della società africana contemporanea capaci di promuovere un cambiamento di coscienza e di atteggiamento nell’ambito delle dinamiche sociali urbane post-coloniali. Gli spettacoli del gruppo teatrale Ki-Yi Mbok includono musica e rituali e il frequente utilizzo di marionette. Questo coincide con l’estetica pan-africana perseguita da Werewere Liking, che prevede la co-esistenza di linguaggio lirico, reinvenzione di rituali e tecniche d’avanguardia. La compagnia ha realizzato molte produzioni e tournée in Africa, Europa, Canada, Stati Uniti, Messico e Giappone. Scrittrice prolifica e versatile, ha pubblicato opere narrative e drammaturgiche che sono state tradotte in inglese, olandese e italiano. Ha ricevuto il premio Prince Clause nel 2000 per il suo eccezionale e fruttuoso contributo alla cultura e alla società ed il premio Noma per il suo libro “La memoire amputée” ed è stata insignita di varie cariche onorifiche; è membro dell’Haut Conseil de la Francophonie ed è Chevalier de l’Ordre National della Costa d’Avorio.

 

Domenica 7 dicembre

Teatro Palladium_Ore 21

Teatro / Musica : “La relazione maestro /discepolo in arte”

MUSICA E PAROLA

“NELO”

MAMADOU BOMOU E IL SUO ENSEMBLE

Prima europea

Mamadou Bomou,  soprannominato “ il Maestro della parola” attore , regista e performer della voce, si è formato alla scuola di Ki-Yi , è stato allievo di Werewere Liking, dalla quale ha assorbito la versatilità e la completezza dell’uso di differenti linguaggi artistici. Diventato a sua volta maestro nella stessa scuola di formazione artistica multidisciplinare Ki-Yi ha poi intrapreso un . E’ nato il 13 settembre del 61 a Dimbokro nel centro della Costa d’Avorio.

 

Lunedì 8 dicembre

Teatro Palladium_Ore 21

Musica: “La relazione maestro /discepolo

in arte”

CONCERTO

DOBET GNAHORE’ voce, percussioni

COLIN LAROCHE DE FELINE chitarra, voce

MIKE DIBO  batteria, percussioni

CLIVE GOVINDEN  basso

 

Cantante, danzatrice e percussionista della Costa d’Avorio Dobet Gnahoré  è la nuova grande voce dell’Africa: interpreta le proprie composizioni in differenti lingue africane – Betè, Fon, Baoulè, Lingala, Wolof, Malinkè, Mina e Bambara, oltre che in francese e in inglese, in una miscela di elementi sonori e ritmici, dalle melodie mandingue alla rumba congolese, dal ziglibiti ivoriano al bikoutsi camerunense, dall’hig-life ghanese ai cori zulu, dai canti betè ai canti pigmei centrafricani. Dispone di una voce calda e possente e di una grande presenza scenica, nutriti da anni di lavoro teatrale e coreografico. Le sue performance catturano l’attenzione fin dal primo istante unendo alla forza espressiva della voce, i movimenti della danza e le sonorità delle percussioni come la calebasse, la sanza, il balafon, la chitarra acustica e tutti altri piccoli strumenti in una suggestiva e vitale tavolozza di colori. Nel 2006 ha ricevuto una nomination nella categoria “Miglior Rivelazione” nei BBC World Music Awards e i concerti con il chitarrista del Mali Habib Koité e il troubadour sud-africano Vusi Mahlasela, due vere icone, nella tournée Acoustic Africa della casa discografica Putumayo, in Europa e Stati Uniti, l’hanno confermata come futura star. Figlia di Boni Gnahoré, percussionista, attore e cantante molto attivo e noto in Costa d’Avorio, nel suo secondo disco Na Afriki (All’Africa) offre una visione personale dell’Africa d’oggi: le chiede di trovare da sé le soluzioni e di far fruttare le sue vaste risorse per assicurarsi un avvenire migliore. Canta l’amore e la disfatta, la gioia e la festa, usando la grande varietà di ritmi e stili per un approccio transafricano originale, unico.

Il nuovo e quarto album “Na Drê” è uscito nel Febbraio 2014.

 

 

 

prenotazione obbligatoria al numero 366 9639836

 

Sabato 29 novembre

ore 15.00 – PIAZZA SANTA MARIA SOPRA MINERVA

L’Africa a Roma 2000 anni fa – culti africani nella Capitale dell’Impero

Itinerario nel Campo Marzio alla scoperta delle tracce del celebre Iseo Campense e dei culti africani nell’antica Roma.

 

€ 10,00 (quota di partecipazione alla visita guidata)

 

 

Domenica 30 novembre

ore 10.00 – CARCERE MAMERTINO – via Clivio Argentario, 1

L’Africa a Roma 2000 anni fa – viaggi di un giorno nella città vista dagli occhi di un africano

con la partecipazione di Malik Aiche

La politica di Roma e l’Africa. Personaggi come Giugurta, Cleopatra, l’imperatore Settimio Severo e il clero africano della Chiesa delle origini saranno i protagonisti di un itinerario speciale nella Roma antica, con visita guidata a due voci, accompagnata da letture di testi classici. Il percorso comincia con la visita del carcere Mamertino, in cui Giugurta fu imprigionato e ucciso.

 

€ 10,00 (quota di partecipazione alla visita guidata) + € 3,00 biglietto di ingresso al carcere Mamertino

 

Sabato 6 dicembre

Ore 15.30 – CHIESA DI SANT’AGOSTINO – piazza Sant’Agostino

Letteratura e spiritualità africana nel mondo latino dei primi secoli del Cristianesimo

con la partecipazione di Malik Aiche

La chiesa dedicata al padre della Chiesa e filosofo Agostino d’Ippona e custode delle spoglie di S. Monica, sua madre, sarà lo sfondo per un percorso a due voci attraverso il mondo letterario e spirituale africano dei primi secoli della Chiesa latina.

 

€ 10,00 (quota di partecipazione alla visita guidata)

 

 

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