Dal 24 gennaio al 6 febbraio 2025, la Casa degli Artisti di Milano ospita Fernweh – II Atto, una mostra di Friedrich Andreoni e Roberto Casti. Curata da Caterina Angelucci e Andrea Elia Zanini, l’esposizioneesplora il desiderio di fuga e la nostalgia per luoghi lontani, attraverso installazioni, sculture e performance. Il progetto trae ispirazione anche dai Dubliners di James Joyce, in cui i personaggi vivono una tensione tra paralisi sociale e un desiderio inesauribile di fuga. Come Eveline, che sogna di abbandonare la sua routine per una nuova vita, ma resta intrappolata dalla paura, anche questa mostra esplora il conflitto tra l’aspirazione all’evasione e le forze che trattengono gli individuinel loro contesto quotidiano. “Fernweh”, termine tedesco intraducibile, rappresenta il desiderio profondo di esplorare luoghi lontani, reali o immaginari. La mostra ne trae ispirazione per creare spazi che offrono rifugio dalla frenesia contemporanea, tra paralisi sociale e tensione verso la fuga.
Le Opere in Mostra
Friedrich Andreoni invita il pubblico a esplorare il tempo e lo spazio attraverso opere che fondono tecnologia, suono e scultura. La sua installazione sonora Ending Times (2023) riproduce in loop gli ultimi secondi di colonne sonore cinematografiche, creando una narrazione ciclica di partenze e arrivi. Questo “viaggio sonoro senza fine” trasforma lo spazio espositivo in un luogo di contemplazione. Con I’m Ready (2022), Andreoni propone una riflessione sulla preparazione e l’attesa: una ricetrasmittente abbandonata ripete in loop la frase “I’m ready”, un elemento simbolico della cultura pop che rappresenta tensione e potenziale azione. Infine, nelle sue sculture minimaliste Untitled (2022-2024), Andreoni trasforma antenne in eleganti oggetti simbolici, esplorando la fragilità e il senso di connessione attraverso materiali come l’alluminio e il bronzo.
Roberto Casti esplora le connessioni nascoste tra ambienti e culture. Nel progetto Aleph (2023 – ongoing), raccoglie e trasforma registrazioni sonore da città lontane in tappeti sonori ambientali. Utilizzando oggetti funzionali come casse di risonanza, Casti ridisegna i margini tra l’interno e l’esterno. Con Aleph (Milano-Berlino-Lisbona-Milano), l’artista coinvolge il pubblico in una riflessione collettiva: una macchina da scrivere interattiva raccoglie domande e pensieri, diventando un testo in costante evoluzione. La performance inaugurale offrirà un’esperienza unica di partecipazione. Le partiture grafiche della serie ARIA (2024 – ongoing) traducono il suono ambientale in segni visivi, attraverso ricami su tela o tessuto. Questi monocromi bianchi rivelano, da vicino, una complessità nascosta che invita a una lenta esplorazione visiva.
Friedrich Andreoni (Pesaro, 1995) è un artista italiano cresciuto tra l’Italia e il Medio Oriente. Dopo essersi laureato alla Weißensee Kunsthochschule Berlin, ha approfondito la sua ricerca sonora alla School of The Art Institute of Chicago grazie a una borsa di studioDAAD.Nel 2023 ha vinto il Ducato Art Prize e ha recentemente completato il percorso di Meisterschüler con Susan Philipsz. Nel 2025 presenterà una personale presso lo Château de Fontainebleau.
Roberto Casti (Iglesias, 1992) è un artista e musicista sardo che lavora tra Milano e
Iglesias. Fondatore del collettivo trans-disciplinare The Boys and Kifer, la sua pratica spazia tra video, performance, installazione e suono. Casti ha esposto in importanti istituzioni come MACRO, MAN e Museo Nivola, esplorando temi legati alla comunità e alla connessione globale.
L’opening della mostra si terrà giovedì 23 gennaio alle 18:00, con una performance esclusiva di Roberto Casti alle 19:30. Un evento imperdibile che offrirà un’esperienza immersiva tra arte, musica e partecipazione collettiva, perfetto per chi cerca un momento unico di connessione e creatività. La mostra sarà visitabile presso Casa degli Artisti (Corso Garibaldi 89A/Via Tommaso da Cazzaniga, Milano) da martedì a domenica, dalle 12:30 alle 19:00. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.casadegliartisti.org.