f o l l o w t h e r i v e r: tra mitologia e alt-folk, il nuovo singolo “Werewolves”. L’intervista

 Ciao Filippo, Werewolves è il tuo nuovo singolo. Com’è nato?

 Ciao! Innanzitutto grazie per l’intervista.

Werewolves ha iniziato a vedere la luce un’estate di quasi due anni fa, in una piccola casa fra le montagne della Valle D’Aosta, dove mi ritiro per sviluppare la mie canzoni e ricomporle come dei puzzle. E’ nata lì per poi trovare la sua forma definitiva all’inizio dell’anno scorso. E’ stato una sorta di flusso di coscienza, man mano che si sviluppavano la struttura della canzone e della linea vocale nella mia mente si formavano da soli l’immaginario e la storia che compongono questo universo/canzone. 

  1. Quali sono le principali influenze del tuo progetto? 

Sicuramente le influenze che sento più vicine a me dal punto di vista musicale ed emotivo sono quelle derivate dall’alternative folk nordamericano (cito un artista su tutti: Justin Vernon), con le sue sonorità morbide, eteree e sospese che sembrano portarsi dietro i silenzi della neve e delle montagne. A questo immaginario mi piace unire sonorità più elettroniche e sintetiche (appartenenti ad artisti come Apparat o James Blake) per lasciare spazio alla voce e alla chitarra fra i beat elettronici e trovare al contempo soluzioni sonore alternative.  

  1. Il brano vede la produzione di Federico Malandrino, come nasce la vostra collaborazione?

Io e Federico ci siamo incontrati per la prima volta otto anni fa, ha prodotto il mio primo EP (River) all’epoca in italiano. Poi ci siamo persi di vista per ritrovarci ad Aprile del 2019 a Torino, mentre stavo partecipando a una trasmissione radiofonica per la promozione del mio EP Blankets & Bumblebees. Gli ho chiesto di suonare insieme e di arrangiare le parti elettroniche dell’EP nei live e abbiamo fatto un piccolo tour in Italia. Ci siamo trovati molto bene, infatti abbiamo pensato di lavorare insieme alla produzione di questi nuovi brani che stanno uscendo, compreso Werewolves.  

  1. Come vedi il tuo progetto artistico in relazione allo scenario musicale italiano?

Ci sono tanti artisti che mi piacciono e da cui traggo ispirazione in Italia, sia a livello di percorso sia a livello di sonorità. Sicuramente portare avanti un progetto musicale in inglese in Italia (essendo italiano) può porre alcune difficoltà, anche se devo dire che negli ultimi anni questa sorta di piccola “barriera” si è più ammorbidita. Cerco sempre di vedere il progetto in un’ottica più ampia rispetto all’Italia, anche se qui c’è comunque una nicchia molto forte di persone che ascoltano e apprezzano il mio mondo musicale di riferimento senza pregiudizi legati alla lingua.

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