Elio De Capitani narra Frankenstein, il racconto del mostro al Teatro Brancaccino di Roma

Elio De Capitani narra FRANKENSTEIN, IL RACCONTO DEL MOSTRO  da Frankeinstein, ovvero il Prometeo moderno di Mary Shelley

Chiuso entro la mia creta,

t’ho forse chiesto io,

Fattore, di diventar uomo?

T’ho forse chiesto io di

trarmi dalle tenebre?

JOHN MILTON, Paradiso perduto, X, 743-745.

Un monologo che restituisce tutta la straziante solitudine del mostro, in una scena dominata dalla presenza e dalla voce di Elio De Capitani e animata dai disegni di Ferdinando Bruni.

«Ben due secoli sono passati da quando fu ideato e oggi Frankenstein ci parla più che mai. Oggi, mentre siamo immersi in tensioni emotive davvero laceranti nei riguardi dell’altro, la cui diversità ce lo può far apparire esattamente come un mostro, la creatura di Mary Shelley è in grado di svelare le emozioni più profonde che agitano la nostra epoca, di catturare le contraddizioni di una società in un momento critico della sua esistenza. Com’è proprio dei grandi miti. Il tema di Frankenstein è la bruttezza, la mostruosità fisica, in una creatura potenzialmente dotata di dolcezza infinita, ma portato a un’ira feroce e inarrestabile nella disperazione: un tema estremo ma illuminante. Il bisogno di far parte della comunità umana non ci tocca se la vista non è appagata?

Concentrerò la narrazione sulla parte centrale del romanzo con la restituzione del punto di vista della creatura: è qui che Mary Shelly infatti dà direttamente la parola al mostro, costruito nel laboratorio del dottor Frankenstein assemblando pezzi di cadaveri. Uno dei momenti più toccanti del romanzo».

Elio De Capitani

Scrive Nadia Fubini nella sua introduzione per l’edizione Einaudi:

«Più che opera di scrittura, questo romanzo è un’opera di lettura; nel corso dei secoli, ad aver contribuito in modo fondamentale alla creazione del mito-Frankenstein sono stati i lettori, che nel chiuso della loro stanza hanno intrattenuto il suo fantasma, e gli spettatori che nel buio della sala cinematografica hanno tremato davanti al volto di Boris Karloff, o Christopher Lee, o David Warner, o Robert De Niro. Migliaia di volte il libro è stato ristampato, più di cento sono le versioni cinematografiche. Tutto ciò conferma come alla creazione dell’opera contribuisca chi la consuma e così facendo la riscrive, se ne appropria.

Se questo romanzo permane nei secoli è perché in esso trionfa il mito, nel senso proprio di racconto. Ovvero, la forza della storia è nell’idea. È così che chi scrive cattura – magari inconsapevolmente, ma tanto maggiore nel caso è la forza dell’intuizione geniale – le tensioni emotive profonde della sua epoca, le contraddizioni di una società in un momento critico della sua esistenza».

disegni di Ferdinando Bruni

voce del dottor Frankenstein Ferdinando Bruni

luci Nando Frigerio

suono Gionata Bettini

assistente alla regia Alessandro Frigerio

produzione Teatro dell’Elfo

Dal 28 febbraio al 3 marzo 2019

dal giovedì al sabato ore 20; domenica ore 18.45

BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma – www.teatrobrancaccio.it

Biglietto: 18€ – ridotto 12,50€

card open 5 ingressi: 55 €

Prevendita su Ticketone.it e presso i punti vendita tradizionali

BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO

Via Merulana, 244 | tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it

http://www.teatrobrancaccio.it/

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