È stata pubblicata all’interno della collana Nuove voci, Le piume la prima raccolta poetica della scrittrice friulana Cristina Dean, “Di questi tempi si parla con gli occhi”. Con la prefazione di Barbara Alberti che introduce la collana e gli scritti poetici di Cristina Dean, l’opera è dedicata ai nonni della scrittrice – fattore da cui subito si intende lo scopo di tutta l’operazione, ovvero riportare in vita quei lati remoti che l’essere umano moderno sta via via perdendo: il contatto umano e l’empatia.
Non per un caso, “Di questi tempi si parla con gli occhi” nasce durante il terribile momento pandemico che il mondo ha attraversato, quando il Covid ha barricato le persone all’interno delle proprie case e delle proprie insicurezze.
Da lì, da ciò che seppur distanti ci ha resi forse più vicini e simili gli uni alle altre, scaturiscono i versi delle quasi quaranta poesie scritte da Cristina Dean. Poesie che hanno la capacità di riportarci direttamente a quel tempo e che, guardandosi indietro, appaiono quasi surreali per tutto ciò che siamo stati in grado di sopportare, per la fatica e il dolore di cui abbiamo dovuto farci carico, con le bocche coperte dalle mascherine e gli occhi come unica possibilità di contatto, di rappresentazione.
In modo molto accurato, Giuseppe Palladino firma la prefazione al prezioso volume di Cristina Dean, ripercorrendo il trascorso del Covid dalla nascita fino all’estate 2022, quando il Virus non poteva dirsi ancora del tutto scomparso. E a quei pensieri lucidi e un poco tragici, seguono i versi di Cristina Dean che con delicatezza ma anche senza risparmiarsi di dar voce ai sentimenti negativi che hanno albergato in noi, rappresenta – come solo i grandi poeti sanno fare – un periodo che difficilmente ci dimenticheremo e che negli anni a venire diventerà oggetto di studio e storia da insegnare agli alunni in tutte le scuole.
Gli scenari del Covid si susseguono gli uni dopo gli altri.
Il mondo dello spettacolo annullato, l’attesa estenuante per un nuovo decreto legge, gli aggiornamenti costanti con i parenti, e un mondo, fatto di natura incontaminata, che sembra riprendersi i propri spazi. Perché se il Covid è stato sì un’esperienza che forse avremmo fatto a meno di vivere, è vero che ci ha dato la possibilità di guardare il mondo con occhi diversi, di osservarlo come se lo guardassimo per la prima volta, annoiati nei nostri balconi, chiusi nei nostri emisferi privati. E poi, inoltre, anche la rassegnazione di essere nulla davanti al mondo, piccole formiche, puntini infinitesimali che possono solo stare a guardare: unirsi, solo così, per salvarci.
Parole fortemente evocative e disegni naturalistici accompagnano il lettore verso un viaggio poetico che emana speranza da ogni riga. Sono allora le parole dei nonni, gli atavici insegnamenti che pensavamo di aver dimenticato a mantenerci saldi, anche ora che tutto è passato. Cristina Dean consegna ai lettori un’opera prima di una delicatezza estrema ed estremamente immediata, senza rinunciare alle figure retoriche – ora di suono, poi di contenuto – allo stile proprio della poesia che, una volta per tutte, sancisce quel periodo come una parentesi della nostra vita che ha saputo rimettere tutto in discussione.
Titolo dell’opera: Di questi tempi si parla con gli occhi
Autore: Cristina Dean
Editore: Albatros Edizioni
Genere: Poesia
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