Daimon Lai: una genesi tra luci e ombre

Alter Ego è il nuovo disco di Daimon Lai. Lo abbiamo intervistato.

Ciao, racconti che Daimon Lai nasce nel 2015… Ci racconti anche come?

Stavo tornando a casa con una mia amica, dopo aver assistito al concerto di Dave Gahan & Soulsavers al Fabrique di Milano. Lungo l’autostrada di ReggioEmilia siamo rimasti fermi per un incidente mortale, dove un’auto si era ribaltata ed era morto un ragazzo…

In quell’anno possedevo una Dodge Caliber nera e nel momento della frenata mi trovavo nella terza corsia di sorpasso, quasi appoggiato al muretto sparti traffico. Siamo rimasti fermi per circa 3 ore e intanto discutevo con la mia compagna di viaggio su varie situazioni strane mi stavano accadendo, non preoccupandomi che il quadro delle luci era rimasto acceso.

Alla ripartenza girando la chiave di accensione la batteria se ne era andata… Tutti stavano via via ripartendo e sibito sono sceso dall’auto per cercare di fermare i camionisti… Ma niente da fare. In pochi minuti la mia auto senza neanche le quattro frecce funzionanti, era ferma in mezzo a quel rettilineo dove tutti ormai sfrecciavano a forte velocità.

La mia amica nel panico uscì dall’auto e andò a sedersi sul muretto dello spartitraffico urlandomi di andarmene. Io intanto cercavo disperatamente di fermare qualcuno e mi ricordo di aver rischiato la vita in paio di volte…

Anche perché ero in corsia di sorpasso fermo, senza luci, vestito di nero, truccato… Credo che al loro posto, anche io non mi sarei fermato. Le urla taglienti di lei erano niente in confronto alle mie che squarciavano ancora di più quegli occhi dove la matita nera scendeva bagnata e il viso impallidiva sempre di più. Poi… Un’auto di ferma.

Scende un ragazzo, ricordo con giubbotto color ghiaccio, capelli ricci e degli occhi azzurri.

Fa un cenno ad altri ragazzi dentro la sua auto e in pochi secondi siamo tutti in mezzo all’autostrada che s’illumina come un albero di natale.

È tutto fermo.

Anche le mie lacrime.

La mia amica risale in auto e si mette nel posto di guida e io e questi ragazzi spingiamo la macchina sulla prima piazzola di sosta.

Io lo guardo e lo ringrazio mille volte… E lui… mi appoggia la sua mano nella spalla destra e mi dice:”Chiamami e fammi sapere”.

Dopo due giorni arriva “Una Risposta in Alto” la mia prima canzone.

Dopo altri due giorni arriva “Come il Tempo”.

Brani inseriti in “221”, che era il numero che avevo scritto nel dorso della mano al concerto di “Angel & Ghost”.

I giorni successivi, arrivano molti segnali, uno dietro l’altro…Fino al lamento.

Che ora comprendo.

In quella notte nasce Daimon Lai.

“Alter Ego” è il tuo nuovo album. Che cosa si deve aspettare di trovarci chi lo ascolta?

AlterEgo è l’uomo senza la maschera, il doppio di ogni cosa e forse qualcosa di più.

Chi lo ascolta spero che riesca a vedersi dentro, oltre lo specchio.

Spero che riesca ad accettarsi per quello che è…senza inibizioni e faccia esplodere il proprio mondo.

Perché è bello essere quello che realmente siamo.

Quali sono le tue influenze musicali?

Io spazio dalla musica rock alla musica elettronica.

E soprattutto mi piacciono i testi.

Odio le canzonette estive e commerciali.

Le mie canzoni preferite, sono le canzoni d’ombra.. così le chiamo.

Poesia, passione e musica.

“Canto dei maledetti” è stato il tuo primo video. Ne hai altri in arrivo?

Certamente si. Il 4 giugno è uscito LA PORTA (AlterEgo appunto).

Ma ce ne saranno altri.

DIETRO AL ROSSO DEGLI OPPOSTI (con dei nanetti…)

MELO-DIA (sarà presente mia moglie.. )

NEBBIA (con dei ballerini…) che uscirà quest’inverno..

Spero sia una storia senza fine.

Anche perché adesso che mi sono trovato….Non voglio più lasciarmi andare.

Quali altri progetti hai per questa estate che sta per arrivare?

Sicuramente la presentazione live di ALTEREGO e sto già lavorando a due progetti.

Uno con una band rock metal.

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