Casa del Jazz, appuntamento con il concerto di Bob Brozman

Casa del Jazz, appuntamento con il concerto di Bob Brozman – Venerdi 9 dicembre alle ore 21, alla Casa del Jazz, nuovo appuntamento per la rassegna “Guitar Legends” con  il concerto di Bob Brozman.

 

 

Bob Brozman, “King of National Guitar”, è il più grande suonatore al mondo di chitarre resofoniche. Maestro di blues, slide, hot jazz, musica hawaiana e caraibica, uno di quei rari artisti la cui energia musicale combinata con la profondità di conoscenza dello strumento riesce a coinvolgere gli spettatori di tutto il mondo in una miscela di stupore, comicità e partecipazione a ritmi trascinanti. Un acrobata della chitarra che nessuno dimenticherà dopo una esibizione “live”.

 

“Se la musica esistesse negli altri universi, Bob sarebbe il rappresentante della Terra per una collaborazione interplanetaria     FARSIDE MUSIC, UK/JAPAN

 

“La sua straordinaria miscellanea di musica di ogni continente e la continua ricerca di nuove esperienze musicali  lo hanno portato in ogni parte del mondo per innumerevoli  concerti e collaborazioni discografiche. Entertainer sublime tra virtuosità tecniche e gags irresistibili, un suo concerto è un’emozione straordinaria e indimenticabile ed un’occasione unica per ascoltare la sintesi della “Musica del mondo”.

 

“Bob Brozman supera i limiti dell’immaginazione!”
WINNIPEG FOLK FESTIVAL

 

“Scolpisce il suo nome in lettere di fuoco sul Monte Rushmore dei chitarristi slide americani!”
ROCK AND FOLK MAGAZINE, PARIS

 

“Se la musica esistesse negli altri universi, Bob sarebbe il rappresentante della Terra per una collaborazione interplanetaria”

FARSIDE MUSIC, UK/JAPAN

 

Bob Brozman (New York, 1954) è un chitarrista e musicista statunitense.

 

È un artista poliedrico, capace di esibirsi in numerosi stili, come blues, Gipsy Jazz, calypso, ragtime, musica hawaiana e caraibica; inoltre è un linguista, un antropologo ed un etnomusicista. Attualmente ricopre il ruolo di professore associato al Department of Contemporary Music Studies della Macquarie University di Sydney, dove svolge la sua attività di ricerca e tiene lezioni sulla musica etnica nelle isole dell’Oceania.

 

 

Brozman ha collaborato con musicisti provenienti da diverse nazioni, come India, Africa, Giappone, Papua Nuova Guinea, anche grazie al fatto di essere costantemente in tour in Nord America, Europa, Australia, Asia ed Africa. Ha registrato oltre 30 album ed ha vinto per due anni di seguito il premio della rivista Guitar Player sia nella categoria blues che in quella della slide guitar. Nel 1999 è stato co-fondatore degli International Guitar Seminars, che ospitano annualmente oltre 120 studenti nelle sedi di California, New York e Canada. Dal 2000 al 2005 le sue collaborazioni musicali si sono costantemente posizionate tra le prime dieci a livello europeo nella classifica della World Music. Attualmente è coinvolto in un progetto volto a fornire ai musicisti dei paesi del Terzo mondo, in particolare in Africa ed Oceania, strumenti e apparecchiature di registrazione che rimarrebbero inutilizzati nei paesi occidentali.

 

 

Brozman utilizza principalmente le chitarre resofoniche prodotte dalla National String Instrument Corporation tra gli anni venti e trenta e dalla National Reso-Phonic Guitars. Tra i suoi strumenti vi è una versione baritonale della chitarra resofonica a tricono, al cui sviluppo ha attivamente contribuito nella seconda metà degli anni novanta. Nel mese di maggio 2009 ha partecipato al festival Acoustic Guitar che si tiene annualmente a Sarzana (Provincia di La Spezia), suonando una piccola parte del suo repertorio. Bob Brozman è il più grande suonatore di  chitarre resofoniche, ”The King of National Guitar, ed è conosciuto come un profondo esperto delle varie culture musicali del mondo.

La sua storia comincia con le chitarre “tutte di metallo”, le mitiche National Reso-phonic, nate negli anni ’20 per amplificare meccanicamente le chitarre che suonavano in orchestra attraverso un risonatore interno. Cadute in disuso dopo l’amplificazione elettrica, trovarono  diffusione nella musica Hawaiiana e nel Blues del Delta del Mississippi. Bob ne è il più grande collezionista e conoscitore e la grande  dinamica di questi strumenti lo ha sempre affascinato; conosce l’inventore, il cecoslovacco John Dopyera, e scrive un saggio che è considerato la “Bibbia” di questo strumento. Così è con la sua preziosa consulenza che due giovani imprenditori californiani rilanciano nel mondo questa chitarra, che oggi conosce un nuovo splendore.

 

 

Bob continua però la ricerca e questi strumenti con lui suonano, oltre al blues e alle atmosfera hawaiane, la musica africana, indiana, giapponese, quella  delle Isole della Reunion e di Papua-New Guinea. Incontra culture diverse e musicisti straordinari, producendo session musicali memorabili per energia, idee musicali e rispetto per le autenticità e diversità. Un viaggio interminabile intorno al mondo che fonde musiche e culture in una miscela esplosiva che coinvolge l’ascoltatore fin dal primo momento.  Più di 200 concerti l’anno in tutto il mondo, con uno spirito di autoproduzione sia negli spettacoli che nelle produzioni discografiche, lontano dal grande e scontato business commerciale. Le sue esibizioni stupiscono per intensità e energia lasciando gli spettatori piacevolmente stupiti, affascinati dalla sua musica  passionale, piena di ritmi trascinanti.

E’ un acrobata della chitarra che nessuno dimenticherà mai dopo una esibizione “live”.

 

 

“La tradizione americana è stata la mia prima grande passione: una grande scuola d’arte e cultura, ma il mondo viaggia troppo velocemente per aver nostalgia del passato. Da qualche anno, poi, ho cominciato a viaggiare per il mondo e ho scoperto realtà artistiche e culturali altrettanto seducenti, che sto vivendo al presente”.

 

“ …a volte, visto il mio aspetto fisico non proprio da americano tipo, mi chiedono da dove provengo: mi piace rispondere da una Nazione tutta mia, dove regna una democrazia utopica; dove tutti suonano e dove c’è rispetto per le culture e le tradizioni più disparate…”

 

“Le più elevate forme di musica sono quelle che scaturiscono da una sorta di urlo dell’animo umano. Ci sono ovunque, anche nella cultura occidentale, vedi la tromba di Louis Armstrong o di Miles Davis, la chitarra di Django Reinhardt e Jimi Hendrix. Così la musica diventa un linguaggio universale. Di fatto la comunicazione musicale viene trasmessa attraverso i muscoli delle braccia, delle dita. E’ addirittura più veloce del canto e della parola: è una comunicazione diretta fra cervello e muscoli…”

 

“…i viaggi per il mondo, l’incontro con universi sonori disparati sono state esperienze umane e culturali prima ancora che artistiche… Viaggiare per il mondo mi ha fatto nuovamente innamorare del genere umano. Oggi mi considero un antropologo, uno scienziato della musica e degli strumenti a corde…”

 

 

 

Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55 Roma

Info: 06/704731

Ingresso  15 euro

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