Carovana Tabù: sulle rotte di Miles Davis

Si intitola “Miles to go” questo disco che impegna l’ascolto e il palato di fine di quei pochi che nella loro cultura vivono il jazz e tutte le derive divenute matrice ineluttabile dentro la poetica e la narrativa musicale di un grande come Miles Davis che tanto ha determinato nella contaminazione della scuola classica. Tante le rivisitazioni e le nuove codifiche delle sue grandi composizioni… ed ecco anche il tentativo degli 8 musicisti che danno vita al progetto dei Carovana Tabù. Progetto che per l’occasione rinnovano la collaborazione con Fabrizio Bosso: un disco dentro cui rileggere, anche con un piglio decisamente attuale e innovativo nella resa come nella forma, alcune scritture del celebre trombettista americano. E spazio anche agli inediti che sempre devono a Davis una via di ispirazione… e questa volta non sarà in senso stretto la musica. Dalla nostra un doveroso quanto umile passo indietro sulla capacità di commentare un disco che, come detto anzitempo, richiede cultura e palato finemente educato ad un ascolto che di certo non è pop(olare).

Omaggio a Miles Davis… didascalico ma anche ovvia come cosa non trovate? Avete invece mai pensato di fare un omaggio ad altri meno conosciuti?
Siamo consapevoli di non essere i primi né gli ultimi ad omaggiare Miles. La lista è lunga ed inflazionata. È anche vero che nell’emergere musicalmente o comunque nel cercare di farlo, abbiamo preferito un artista conosciuto da molti, quasi una rockstar, come Miles. Omaggiare un altro artista meno conosciuto sarebbe stato forse più originale ma avrebbe portato meno interesse, per lo meno nel nostro ragionamento. In “Miles To Go” le “soluzioni di omaggio” alla musica di Miles non sono scontate. Ogni brano è trattato come fosse un nostro inedito. Per chiarire ulteriormente: abbiamo volutamente compromesso il mood originale di ogni brano di Miles a cui abbiamo lavorato per darne una prospettiva curiosa e disorientante. Tutto volevamo fuorché apparire scontati, insomma. In effetti immaginavamo un ascoltatore qualsiasi pensare “Il solito tributo a Miles…”, per poi rimanere di stucco nel constatare uno stravolgimento totale. Lo abbiamo cercato, o almeno ci abbiamo provato!

Non sono critiche sia chiaro ma sono spunti diretti per far luce su curiosità. Certamente avreste avuto molta meno attenzione in tal caso… ma non avreste portato a casa un risultato decisamente più importante dal punto di vista culturale?
Assolutamente. Abbiamo una lunga lista di artisti da voler omaggiare, che davvero spesso crediamo di conoscere solo noi! Pensiamo però che il tempo degli omaggi potrebbe essere esaurito, due dischi di tributi sono per ora sufficienti… Chissà poi cosa potrebbe accadere, di certo un omaggio deve essere “sentito” e percepito soprattutto da noi. La cultura musicale passa di certo attraverso la riscoperta di artisti meno conosciuti o la riproposizione di qualcosa di più conosciuto. La modalità del tributo da parte di altri artisti è di certo una via valida percorribile. È anche vero però che la cultura passa anche attraverso la scoperta di nuove realtà e pensiamo sia arrivata l’ora di dire la nostra. In “Miles To Go” sono presenti tre inediti che lasciano presagire questa nostra voglia di espressione in merito.

Bella questa copertina: dove porta la strada chiusa per lavori?
L’espressione miles to go si traduce in tanta strada da percorrere. Ovvio che il nome di Miles risuona e risalta nella frase indicando l’omaggio in merito, ma il significato profondo risiede in una nostra presa di coscienza, riguardo la consapevolezza di aver ancora molta strada da percorrere. Come per tutte le strade valide e corrette, non esistono scorciatoie. La copertina è una specie di memento che ci siamo imposti. Parafrasando la scena disegnata, la strada più diretta per la città e la grande folla è sbarrata. Prenderemo la strada più lunga consapevoli degli alti e bassi che comporterà, forti e speranzosi di incrociare il traguardo con esperienza e fermezza.

Mi pare di aver capito (e lo scopro ora confessando altri lati della mia ignoranza) che Davis dipingeva o sbaglio?
È certamente un lato artistico di Miles Davis di minor risalto rispetto alla sua produzione musicale. Miles dipingeva per puro diletto e passione. Lo possiamo definire bizzarramente come un impressionista astrattista. I nostri tre inediti in Miles To Go sono ispirati a tre suoi dipinti da cui abbiamo inoltre attinto per i titoli. L’ispirazione musicale è avvenuta immaginando i contesti in cui Miles abbia potuto dipingere o comunque quel che voleva rappresentare. Diciamo anche che questo aspetto risulta originale nel discorso già affrontato riguardante la tipologia di omaggio: ci siamo sicuramente basati sulla sua musica per tributare la sua figura, ma abbiamo voluto toccare un altro lato artistico per completare il quadro, cercando di dimensionare un qualcosa di cui ancora non è stato dibattuto a sufficienza, ovvero il pittore Miles Davis.

E dunque, se è vero quanto sopra, questa copertina vostra è un immaginario che riprende la sua matita o soltanto il suo sapore sonoro? O altro ancora…?
Ci teniamo innanzitutto a ringraziare sentitamente il grafico Federico Pietrobon per il disegno della copertina. Sappiamo di essere stati esigenti e meticolosi nell’idea di un cartoon. In realtà il tratto di Miles Davis non è minimamente corrispondente a quello della copertina di Miles To Go. Non è dunque un omaggio pittorico, non ne saremmo stati capaci e nemmeno avremmo voluto assumerci la presunzione in merito non essendo nostro ambito, anche se a pensarci poteva essere un’idea interessante! Volevamo creare un ambiente immaginario e da qui l’idea fumettistica della copertina. Ascoltando il mix completo di Miles To Go ci siamo resi conto di aver creato un piccolo mondo basato sull’esperienza di Miles, o almeno sulla nostra esperienza avuta con la sua musica e la sua arte. L’automobile è una Lamborghini Miura verde, non a caso. È stata nella realtà l’auto di Miles Davis, come suggerisce la targa con su scritto il suo nome…ci avevate fatto caso? Diciamo che ci siamo sentiti come fossimo dentro l’auto con Miles alla guida, che ci portava per quella strada lunga e significativa di cui parlavamo poco fa, in questo mondo fumettistico in cui ci siamo immersi nell’album.

Un video ufficiale?
Uscirà a breve il video di “New York By Night” che sarà il singolo di lancio dell’album. È un landscape più che un videoclip vero e proprio. Volendo dare maggiore risalto alla musica desideravamo un video che accompagnasse la musica e non che si svolgesse nella nostra musica. Ciò accade sempre quando proponiamo Miles To Go dal vivo. Ogni brano è accompagnato da un Visual Landscape proiettato dietro di noi. Potete trovarli in versione ultra ridotta come sfondo di ogni brano su Spotify. Proporremo dunque il video in merito di “New York By Night”, che racconta del viaggio di Miles nella notte della Grande Mela. Ogni video di Miles To Go ha la regia e la maternità creativa di Francesca Chiappini, la quale ringraziamo per il lavoro meraviglioso che ha concepito.

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