Carabinieri acrobati, si calano dal tetto per stanare i rapinatori

Carabinieri acrobati, si calano dal tetto per stanare i rapinatori – Nella notte a Ladispoli due malviventi, travisati, di cui uno armato di pistola, a bordo di uno scooter, hanno rapinato un distributore IP sulla via Aurelia. I due, fingendo di far rifornimento al loro mezzo, avuto a tiro il dipendente della pompa di benzina, estratta una pistola, lo costringevano a consegnare l’intero incasso della serata, di € 2 mila circa, dileguandosi poi in direzione Roma.

 

Ricevuta la segnalazione al 112 Carabinieri Pronto Intervento ed attivati i militari della locale Stazione di Ladispoli, che prontamente si portavano sul posto, venivano attuati lungo la via di fuga, posti di controllo per intercettare i malviventi. Acquisite le dichiarazioni del rapinato e verificati i sistemi di videosorveglianza di un vicino esercizio commerciale, i Carabinieri realizzavano che a partecipare alla rapina vi era altresì un soggetto possessore di una Fiat 500 ultimo modello di colore nero. Diramate le ricerche, poco distante dal distributore, i Carabinieri rinvenivano lo scooter Peugeot, risultato rubato a Roma, utilizzato dai rapinatori.

 

 

Effettuato screening dei soggetti noti e possessori di una Fiat 500 nera, ultima modello, alle prime luci dell’alba, scattava la cinturazione dell’appartamento sito al 5° piano di una palazzina in via Palo Laziale, di G.D. 22 enne di Ladispoli.

 

 

Assicurato che il ricercato non potesse allontanarsi da casa, i Carabinieri tentavano di penetrare nell’appartamento con l’ausilio di una squadra dei VV.FF. di Cerveteri. Attesa la presenza della porta blindata, l’impossibilità di sfondarla e la mancata risposta da parte delle persone presenti all’interno dell’appartamento, i Carabinieri, imbracati nel rispetto delle misure di sicurezza, si calavano sul bancone dal piano superiore, facendo irruzione all’interno.

 

 

Nell’appartamento, i militari rinvenivano G.D. e B.A.E.G. anch’egli di anni 22 e del luogo, che negavano ogni addebito. A seguito della perquisizione dell’autovettura del G.D., si rinvenivano, ben occultate sotto il sedile, le chiavi di accensione del motociclo Peugeot rinvenuto a seguito della rapina ed alcuni indumenti (felpa, giubbino) simili a quelli descritti dalla vittima in sede di denuncia. Effettuato ricognizione di persona, B.A.E.G. veniva riconosciuto dalla vittima, come la persona che nella notte gli aveva puntato la pistola al capo e costretto a cedergli il denaro di cui era in possesso.

 

 

Entrambi gli arrestati, espletate le formalità di rito venivano associati alla Casa Circondariale di Civitavecchia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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