Calmo, Pistacchio è il nuovo singolo tra Neapolitan Power e influenze internazionali. L’intervista

  1. Ciao Calmo? Innanzitutto, perché questo nome d’arte?

Credimi se ti dico che non l’ho scelto io. Per tre settimane intere non ho fatto altro che pensare a come potermi chiamare. Sono usciti milioni di nomi, persino “moscabianca”, ma nessuno di quelli mi piaceva veramente. Alla fine, un mio amico mi fa “ma perché non ti chiami Calmo?”. Perché no! In fondo mi rispecchia, anche se da fuori tanto calmo proprio non sembro.

  1. Il tuo nuovo singolo è “Pistacchio”. Di cosa parla?

“Pistacchio” parla di due occhi verdi per i quali sono uscito pazzo. In tutti i sensi. È un brano di pentimento e di scuse, la coraggiosa ammissione che c’è un’altra persona dentro di me che, controvoglia, prende il sopravvento: “è uno di famiglia, ma non mi somiglia”, segnai queste parole tra le note del mio telefono dopo una discussione sulle spiagge della Sicilia. Poi, tutto si è concluso di sera, con una granita al pistacchio.

  1. Fin dal primo ascolto, si percepiscono forti influenze di tanti stili musicali diversi. Se dovessi dirci tre artisti senza le quali esisterebbe Calmo, quali sarebbero?

Beh, io sono stato per lungo tempo (e tuttora sono) un patito dei Radiohead. Probabilmente non si direbbe affatto, eppure una qualche forte influenza l’avranno pur avuta su di me. Poi adoro il funk e la trasgressione di Prince, che mi hanno dato tanto. Ultimo ma non ultimo: Pino Daniele, potrei ascoltare la sua discografia a loop tutti i giorni senza stancarmi. Forti influenze, che però miscelo al mio meglio con l’elettronica, l’R&B americana e la musica indie italiana, a cui più mi sento vicino.

  1. Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi di Calmo?
    Ho tantissime cose in cantiere. A partire dai miei prossimi singoli, che pubblicherò regolarmente, per non parlare delle collaborazioni con gli artisti che più stimo e a cui più voglio bene, fino alla lavorazione di un EP in studio con Daniele Franzese. Tanta bella roba che, però, prima di tutto deve essere di qualità per me. E in questo mi aiuta anche la mia squadra: mio fratello Vincenzo Ferrara, videomaker fortissimo e Cristiano dello Iacono, fotografo fortissimo.
  1. Se dovessimo tornare tra un anno esatto a fare di nuovo un’intervista, cosa vorresti poter dire?

Vorrò dire di essere migliorato e di piacere sempre a più persone. E sarà così.

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