Beppe De Francesco: un incontro assolutamente naturale

“Davanti al fuoco” è il nuovo singolo del cantautore originario di Trieste Beppe De Francesco. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Ciao Beppe, ci racconti come sei arrivato alla musica?

Diciamo che è stato un incontro assolutamente naturale, mia madre fin da piccolo mi faceva giocare con la radio accesa, poi sono seguite le lezioni di pianoforte e quelle di chitarra acustica. All’oratorio, da ragazzino, mi piaceva comporre delle canzoni appositamente per determinati eventi o per le feste che venivano organizzate. La mia prima chitarra elettrica la comprai al ginnasio, di seconda mano (forse anche di terza o quarta), mettendo assieme varie paghette mensili. Posso dire che la musica ha davvero accompagnato tutte le tappe della mia vita.

Raccontaci come nasce il tuo nuovo singolo

Mi sono resto conto che scrivere una canzone per me è una sorta di meditazione, riesco ad entrare nel profondo dei miei sentimenti per scoprire aspetti di me stesso di cui probabilmente non conoscevo l’esistenza. “Davanti al fuoco” è una canzone scritta pensando ad una persona cui tengo davvero tanto, presente nella mia vita fino a cinque anni fa e che, per motivi dettati dall’orgoglio, si è allontanata da me. Non so se le mie parole l’aiuteranno a ritornare sui suoi passi però non abbandono la speranza di poterla riabbracciare al più presto. L’orgoglio secondo me è davvero una brutta bestia e se lo si lascia vincere, le persone si perdono.

Hai collaborato con nomi importanti della musica italiana ed internazionale per realizzarlo. Ci parli del tuo rapporto con loro?

Diciamo che non potrei pensare di fare una canzone senza il prezioso contributo di Simone Oliva, con il quale sono venuto in contatto la prima volta grazie al bravissimo maestro Marco Giorgi, con cui ho firmato il mio primo singolo e con il quale sicuramente collaborerò per i miei prossimi brani. Senza nemmeno parlarci più di tanto, Simone riesce magicamente a dar vita a quella che è la mia idea di sound e di atmosfera generale della canzone che si sta creando. Lavorare invece con il grande Sefi Carmel è stata una vera e propria scommessa e spero di averla vinta. Non è stato facile mettersi in contatto con lui (vive e lavora a Londra); lo stavo seguendo da tempo, in quanto ero incuriosito da un nuovo sistema che lui stesso sta elaborando, consistente in emissioni sonore create direttamente dalle onde cerebrali umane, convertite in suoni attraverso una serie software. Roba da fantascienza! Quando nei discorsi, poi, è venuto fuori che stavo scrivendo un nuovo brano ha voluto che glielo facessi ascoltare. Immaginatevi la mia sorpresa quando mi ha chiesto di poterci mettere mano in termini di sound engineering, ero al settimo cielo! Il bassista Omar Marantz l’ha tirato a bordo lui e devo dire che sono molto soddisfatto del risultato finale.

Hai in progetto un album?

Per un intero album è ancora presto però posso anticiparvi che con Marco Giorgi sto già lavorando alla prossima canzone e che sarà qualcosa di molto estivo. Ovviamente abbiamo già allertato anche Simone.

Quale sarà la prima cosa che farai a fine pandemia?

Un bel sospiro di sollievo! Questo, come prima cosa sicuramente… dopodiché si ricomincerà finalmente a pensare a qualche esibizione dal vivo.

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