Martedì 25 novembre Susanna Stivali presenta il suo omaggio a Nina Simone, “Songs of Freedom and Spirit”. Un omaggio, a 10 anni dalla scomparsa, ad una grandissima artista che ha attraversato ed è stata protagonista di mezzo secolo di musica e di importanti cambiamenti sociali.
Un viaggio attraverso le diverse anime musicali di Nina Simone: quella folk, blues e jazz. Un’artista che è stata punto di riferimento non solo musicale ma anche sociale e spirituale per diverse generazioni. “Songs of Freedom and Spirit” è anche un omaggio alla forza catartica e spirituale che rende unica la musica di Nina Simone. La formula è quella del quartetto: Susanna Stivali accompagnata da tre importanti nomi del panorama italiano jazz, Alessandro Gwis al piano, Emanuele Smimmo alla batteria e Marco Siniscalco al basso. Il quartetto, attraverso il linguaggio jazzistico, permeato da diverse influenze che hanno attraversato la musica di Nina Simone, propone degli arrangiamenti originali.
Mercoledì 26 è la volta di Rick Pellegrino, mentre giovedì 27 ritroviamo Mauro Zazzarini che presenta il suo album “Live at Alexanderplatz” registrato durante uno dei concerti della scorsa stagione. Il sassofonista di Latina è accompagnato sul palco da Francesco Lento (tromba), Andrea Beneventano (piano), Elio Tatti (contrabbasso) e Giampaolo Ascolese (batteria).
Il repertorio del quintetto è interamente originale, nelle composizioni di Mauro Zazzarini si ascoltano numerose influenze di stili: blues, bep bop, hard bop, funky e bossa che rendono questa musica fresca e “moderna”, interpretata con un grande blues feeling e swing travolgente.
Mauro Zazzarini ha suonato con Chet Baker, Dizzy Gillespi, ha fatto parte del quintetto di Sal Nistico e Steve Grossaman per diversi anni, 8 cd a suo nome, vincitore degli “Italian Jazz Awards”, è docente di Jazz presso il Conservatorio “O. Respighi” di Latina.
Venerdì 28 e sabato 29 novembre all’Alexanderplatz “Bennie Maupin Ensemble”, doppio appuntamento all’interno del tour europeo del sassofonista statunitense Maupin, sul palco con Michal Tokay (piano), Michal Baranski (basso) e Lukasz Zyta (batteria e percussioni). Bennie Maupin, un mito del jazz mondiale, sbarca a Roma per due concerti consecutivi. Con lui, i colleghi musicisti hanno sempre avuto l’occhio ben più lungo di quello della critica e del pubblico, impiegandolo con assiduità fin dai tardi anni Sessanta. Qualche esempio? Lee Morgan, Horace Silver, McCoy Tyner, Miles Davis, Herbie Hancock, Andrew Hill, Sonny Rollins, Jack DeJohnette, Eddie Henderson, Roy Haynes, Marion Brown non hanno mai esitato a ingaggiarlo nei loro gruppi, soprattutto grazie alla sua straordinaria duttilità e a un’apertura mentale che gli consentiva di passare dall’hard bop avanzato di un Morgan ai gruppi elettrici di Herbie Hancock, dalla personalissima rivisitazione del soul jazz firmata Horace Silver al free “moderato” e minimalista di un Marion Brown. Senza dimenticarsi, è chiaro, la parte determinante che Miles volle assegnare a Maupin in “Bitches Brew”, laddove è il suo clarinetto basso a conferire un colore assolutamente unico alle tessiture strumentali di una delle pietre miliari della musica del Novecento, destinata poi a vantare decine di imitatori. Maupin ha suonato con grandi musicisti come Roy Haynes, Mccoy Tyner, Horace Silver, Herbie Hancock. Ha suonato con Miles Davis, registrando con lui un capolavoro come “Bitches Brew”. Ha lavorato con giganti del Jazz tra cui Roy Haynes, Horace Silver, Pharoah Saunders, Freddie Hubbard, Jack DeJohnette, Andrew Hill, Eddie Henderson, Woody Shaw, Lee Morgan, McCoy Tyner e Marion Brown. Ha preso parte all’incisione degli album “Bitches Brew”, “Jack Johnson” e “On the Corner” di Miles Davis. Ha collaborato con Herbie Hancock facendo parte dei “Headhunters” e del sestetto “Mwandishi”. Come solista Maupin ha registrato nel corso della sua carriera diversi album, tra cui “Jewel in the Lotus” nel 1974, “Slow Traffic Move Right” nel 1976, “Moonscapes” nel 1978, e “Drivind While Black” nel 1998. A partire dagli anni ’60 Maupin ha frequentato assiduamente la Polonia dove ha avviato una serie di collaborazioni con diversi musicisti. Ha inciso con il chitarrista Jaros Aw Œmietana il cd di grande successo “A story of Polish Jazz”. Gli amici polacchi hanno fatto conoscere a Maupin la città di Zakopane, ai piedi dei monti Tatra. Lì il musicista americano ha scoperto il mondo del folclore polacco e la musica di Karol Szymanowski. Ha anche avuto modo di incontrare eccellenti musicisti (Jan Karpiel Bulecka, Hania Chowaniec Rybka e altri) e ha realizzato con loro il progetto delle variazioni jazz ispirate alla musica di Szymanowski e a quella popolare dei Tatra. Il bassista polacco Darek “Oles” Oleszkiewicz è stato invitato, insieme al batterista Michael Stephans e al percussionista Munyungo Jackson, al progetto “The Bennie Maupin Ensemble” che ha portato all’incisione del cd “Penumbra” (2006). The Bennie Maupin Group è composto da Bennie Maupin flauto, clarinetto basso, sax tenore & soprano, Michal Tokaj pianoforte, Michal Baranski contrabbasso, Lukasz Zyta batteria e percussioni.
Domenica 30 sale sul palco dell’Alexanderplatz Joy Garrison con il suo quartetto composto da Claudio Colasazza al piano, Francesco Puglisi al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria.
Alexanderplatz Jazz Club
Roma, Via Ostia 9
Apertura ore 20:30 – inizio concerti ore 21:45
Per prenotazioni:
06 3972 1867
booking@alexanderplatzjazzclub.com
sito www.alexanderplatzjazzclub.com