Balliamo insieme per dire basta alla violenza sulle donne

Balliamo insieme per dire basta alla violenza sulle donne. Si scaldano i motori per il flash mob contro la violenza sulle donne “Balliamo insieme per dire basta”, in programma sabato 25 novembre in piazza Duomo a Trento a partire dalle 16 e promosso dall’Assessorato provinciale alle pari opportunità in collaborazione con il Comune di Trento. Alcuni ballerine e ballerini coordinati dall’Associazione Des Etoiles si stanno infatti dedicando in questi giorni alla coreografia originale che verrà proposta nell’ambito della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma tutti possono partecipare.

“Quest’anno sono davvero tante le iniziative che stiamo proponendo per sensibilizzare la collettività su questa problematica che troppo spesso cattura l’attenzione pubblica e delle cronache quando ormai è troppo tardi – spiega l’assessora Sara Ferrari -, sabato poi, con questo flash mob, vogliamo scendere in piazza con un’iniziativa semplice ma quanto mai efficace: attraverso la danza, libera espressione del corpo, ci vogliamo contrapporre alle costrizioni subite ancora oggi da molte donne, è una sorta di ribellione gioiosa, per questo l’invito è davvero aperto a tutti, balliamo insieme per superare le discriminazioni, contro l’ingiustizia e la violenza”.

Queste le altre iniziative coordinate dall’Assessorato provinciale alle Pari Opportunità nell’ambito della Giornata contro la violenza alle donne:

“All’inizio andava tutto bene” – letture-spettacolo

Proseguono le letture-spettacolo di Marzia Todero, tratte dall’omonima pubblicazione realizzata dall’Ufficio pari opportunità – Osservatorio sulla violenza di genere in collaborazione con l’Ufficio Stampa che raccoglie 11 racconti di donne uscite da percorsi di violenza: appuntamento alle 20.30 presso le biblioteche di Cavedine (24 novembre), Predazzo (25 novembre) e Cavalese (2 dicembre).

“L’arte e l’educazione contro la violenza” – conferenza

Sabato 25 novembre, a Rovereto, seminario e conferenza al Mart di Rovereto dalle 14.30 alle 19, in collaborazione con Falenablu. Si inizierà con un seminario rivolto ai docenti, dalle 14.30 alle 16.30, che vedrà gli interventi di Daniela Rosi e Ivano Gamelli, quindi una vernissage delle opere delle donne realizzate nei laboratori di ceramica offerti da Falenablu . Alle 16.30 i saluti delle autorità, quindi la conferenza aperta al pubblico con Fanny Marchese “Perche le donne non chiedono aiuto. Accoglienza e incontro con le donne vittime di violenza, pratiche di esperienze in ospedale quale presidio attivo”, Roberta Luberti “Violenza assistita, separazioni traumatiche, maltrattamenti multipli. Percorsi di protezione e di cura con bambini e adulti”, Ivano Gamelli “L’autobiografia narrativa attraverso il corpo e i linguaggi estetici”.

“WiRun Trento – Italy – corsa di 5 km per dire no alla violenza contro le donne”

Domenica 26 novembre, con partenza dai giardini di Piazza Dante a Trento alle ore 10, promosso da Women in Run e patrocinato dal Comune di Trento e dall’Università. Parte del ricavato sarà devoluto al fondo di sostegno alle vittime di violenza “La violenza non è un destino”.

Qui le iscrizioni: http://www.endu.net/events/wirun-trento

 

“Artemisia. La forza dal dolore” – spettacolo teatrale con Pamela Villoresi

Giovedì 30 novembre, presso il Teatro sociale a Trento, ore 20.30, ingresso gratuito, in collaborazione con l’Assessorato provinciale alla salute e politiche sociali, la Consigliera di parità, il CPO dell’Ordine degli avvocati di Trento e il Comune di Trento. Lo spettacolo è una rievocazione drammaturgica della figura di Artemisia Gentileschi, celebre pittrice del ‘600, che subì uno stupro per il quale fu celebrato un processo conclusosi con la condanna dell’autore, il pittore Agostino Tassi, allievo del padre di Artemisia, Orazio Gentileschi. Il testo, composto da Gaetano Pacchi sulla base degli atti del processo e di brani di alcune versioni romanzesche della sua vita, vede al centro Artemisia, interpretata da Pamela Villoresi, la quale si confronta con due figure maschili che ebbero un ruolo importante sia nella vicenda processuale in particolare sia nella sua esistenza in generale: quella del padre, Orazio Gentileschi, e quella del suo “carnefice”, Agostino Tassi.

Info:

Assessorato alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento

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