Amalia e basta,, primo studio di drammaturgia al Teatro due di Roma

Officina Teatro Caserta Prospettive Contemporanee presenta “Amalia e basta”|PRIMO STUDIO

drammaturgia, regia, interpretazione di Silvia Zoffoli

 

1°premio Monologhi “Sipario-Autori Italiani-2012”

1°premio Testo Teatrale “InediTO-Colline Torino-2012”

2°premio concorso drammaturgia “Teatro e disabilità-2011”

 

 

<<Un soggetto intrigante e poco frequentato (l’ipoacusia), sviluppato con toni di verità ed una partecipazione emotiva che rivela una sorprendente, simpatetica contiguità col tema trattato, attraverso un’apprezzabile modulazione dei diversi registri verbali.>> (“Sipario-Autori Italiani”)

 

<<Lo sguardo stereotipato sulla disabilità genera talvolta stigma, causando forme di auto-esclusione. Un racconto teatrale pieno di situazioni sceniche tra il comico e l’imbarazzante.>> (“Teatro e disabilità”)

 

 

Il 23, 24 e 25 ottobre 2012, presso il Teatro Due Roma, teatro stabile d’essai, nell’ambito della III edizione della Rassegna “Sguardi S-velati: punti di vista al femminile”, andrà in scena il PRIMO STUDIO di Amalia e basta, testo vincitore del 1° premio della categoria “Monologhi” del Concorso “Autori Italiani” promosso da Sipario con la collaborazione del Portale Sipario.it e della Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron.

Il primo studio di messinscena è ideato, diretto e interpretato da Silvia Zoffoli, autrice del testo.

Oltre al riconoscimento di Sipario, il monologo della Zoffoli ha ottenuto il 2° premio al concorso di drammaturgia “Teatro e disabilità- 2011” (presidente di giuria: Pamela Villoresi) e ha ricevuto il 1°premio come Testo Teatrale al concorso “InediTO Colline di Torino- 2012” (presidente di giuria: Laura Curino).

Dopo l’anteprima romana, lo studio andrà in scena il 3 e il 4 novembre 2012 nella stagione 2012-2013 di Officina Teatro Caserta.

 

 

Sinossi: Amalia lavora come hostess di museo. Una giornata che le sembra non passare mai è occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita, quella di una ragazza come tante, che però non è come le altre: Amalia, infatti, è sorda dalla nascita.Disabilità “invisibile”, con risvolti talvolta tragicomici, la sordità è per lei una diversità con la quale confrontarsi non solo rispetto agli udenti, ma anche rispetto agli altri sordi, e soprattutto un’occasione per fare i conti con la propria identità di persona, per riuscire infine ad accettarsi per quella che è: Amalia e basta.

 

 

Note di regia: Rispetto alla sordità oggi c’è ancora molta ignoranza: nell’uso comune resiste non di rado l’utilizzo del termine “sordomuto” per indicare chi, invece, è semplicemente sordo. In realtà la disabilità uditiva è complessa, declinata in differenti forme, modi ed esistenze. Questo testo nasce da un intenso percorso di ricerca, in cui il mio unico criterio guida è stato mettermi in ascolto empatico di molte storie e persone, le più diverse fra loro. Probabilmente in Amalia c’è un po’ di ognuna di esse. Io non posso definirmi un’esperta di sordità né faccio teatro “per sordi”: ho semplicemente sentito la necessità di raccontare, attraverso il teatro, un personaggio che stimoli il pubblico a conoscere una realtà più vicina di quanto si possa immaginare. Quello che ho voluto sottolineare è il valore dell’unicità della persona, che non è riducibile ad un solo ‘aggettivo’. Amalia non ama andare in giro con il “libretto delle istruzioni”, eppure è lei la prima a voler cercare una definizione univoca di se stessa e degli altri, la cerca e al tempo stesso la rifugge, vorrebbe appartenere ad un gruppo in cui trovare i propri simili, eppure sente gli altri ostili. La sua ironia e fresca leggerezza, in realtà, sono il risultato di un percorso di crescita personale non certamente facile che vede la sua catarsi nell’accettazione della fragilità. Se si vuole, questo vale per la sordità come per qualunque altra condizione dell’essere umano: accettarsi ed essere accettati per quelli che si è significa vivere una contraddizione costante fra la ricerca di un’identità precisa e l’insoddisfazione nel non trovarne mai una univoca. Probabilmente c’è un po’ di Amalia in ognuno di noi. Ho voluto giocare su una messa in scena basata sui colori e sulla loro combinazione, sia per l’ambientazione del testo (un museo) e le passioni della protagonista (l’arte e la pittura), sia per dare un’idea visivo-simbolica di una realtà complessa com’è quella dei sordi. Ho voluto poi lavorare su due livelli, percezione di sé e percezione degli altri, giocando su registri diversi di recitazione, per cercare di restituire, al tempo stesso, la fragilità e la forza di questa piccola grande donna.

 

 

Scene Leonardo Carrano

Disegno luci Marco Maione

Costumi Maria Grazia Lasagna Mancini

Strutture scenografiche Carlo e Roberto Zoffoli

Assistente alla regia Ilaria Montagna

 

 

www.facebook.com/amaliaebasta

 

 

Per maggiori informazioni:

Associazione Culturale “Falesia Attiva”

falesiattiva@gmail.com  Tel: 327.8734415

 

Per prenotazioni:

 

 

Teatro Due, teatro stabile d’essai, Vicolo dei Due Macelli, 37

(M Piazza di Spagna)

00187 Roma tel. 06/6788.259  teatrodueroma@virgilio.it

 

 

Officina Teatro Caserta

Viale degli Antichi platani, 10

San Leucio 81100-Caserta

Tel. 0823.363066- 3208899471  info@officinateatro.com

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