All that glitters is not gold, la mostra di Fabrizio Dusi alla Galleria BPER Banca presso Banca Cesare Ponti di Milano

FABRIZIO DUSI. All that glitters is not gold

A cura di Giorgia Ligasacchi

La Galleria BPER Banca, presso Banca Cesare Ponti, Milano

1° giugno – 15 ottobre 2023

La Galleria BPER Banca si presenta per la prima volta a Milano con una mostra d’arte contemporanea dell’artista Fabrizio Dusi, a cura di Giorgia Ligasacchi. Realizzata in collaborazione con il team arte di Pavesio e Associati with Negri-Clementi, con il Patrocinio del Comune di Milano, l’esposizione sarà visitabile dal 1° giugno al 15 ottobre 2023 presso la storica sede milanese di Banca Cesare Ponti (Piazza del Duomo, 19), banca private di BPER Banca.

Le opere di Fabrizio Dusi (Sondrio, 1974), artista visivo, pittore e ceramista, danno vita a un progetto inedito che nasce dalla stretta relazione fra la tradizione e l’identità della banca e il linguaggio pop-fumettistico dell’autore.

La mostra raccoglie una selezione di lavori esemplificativi della produzione di Dusi, accanto a installazioni realizzate ad hoc per l’occasione. Tra queste, All that glitters is not gold (Non tutto quel che luccica è oro), che dà il titolo all’esposizione. Un grande neon giallo che illumina l’ingresso della sede, scandendo il passaggio fisico e concettuale dal fuori al dentro, dal luccichio all’oro. La citazione è colta. Le parole sono, infatti, tratte dall’opera teatrale Il Mercante di Venezia di William Shakespeare.

Il percorso espositivo si sviluppa lungo il piano terra della Banca, caratterizzato da un’estetica unica grazie al bancone per il cambio-valuta di fine Ottocento e alla boiserie in legno scuro che riveste gli interni, e attraverso le ampie vetrine che affacciano su Via Giuseppe Mengoni e Via Carlo Cattaneo, rendendo la mostra visibile e apprezzabile anche dall’esterno, in continuo dialogo con la Piazza e la città.

La scelta dello spazio espositivo sottolinea l’importanza dell’arte e della cultura nella vita quotidiana, come strumento di crescita personale e collettiva, ma anche del dialogo tra le persone, aperto e incentrato sui valori reali, sulla cura e sull’attenzione, che BPER Banca ha come obiettivi della propria mission.

 «Ospitare questa mostra nella storica sede di Banca Cesare Ponti – dichiara Fabrizio Greco, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Cesare Ponti – è per noi un privilegio e un’occasione preziosa per poter aprire i nostri spazi ai cittadini e per rafforzare le relazioni, che sono al centro della mission della Banca. Vogliamo, infatti, avere un confronto continuo, aperto e proficuo con i nostri clienti, proprio come l’artista sembra suggerire tramite le sue opere. La mostra è un’opportunità per riflettere sull’importanza di una corretta comunicazione che da sempre caratterizza l’operato di Cesare Ponti, fondato sul dialogo e l’ascolto delle persone».

«La Galleria BPER Banca – dichiara Sabrina Bianchi, Responsabile Brand e Marketing Communication e Patrimonio Culturale di BPER Banca – con questa prima esposizione a Milano, vuole cogliere l’occasione di portare un approfondimento sull’arte contemporanea, promuovendo la cultura nella sua più ampia accezione con temi di attualità che, nello specifico di questa mostra, si connettono al mondo della comunicazione e del dialogo. Un progetto inedito che miscela la tradizione trasmessa dalla prestigiosa location con il linguaggio contemporaneo pop-fumettistico dell’artista. Il nostro desiderio è poter coinvolgere ogni visitatore affinché, grazie ai lavori di Dusi, possa riflettere sulla rilevanza del modo di comunicare, anche in un mondo contemporaneo che sta vivendo una continua trasformazione del delicato equilibrio tra fisico e digitale».

Concepito strettamente in relazione al contesto della Banca e alle sue attività quotidiane, il percorso espositivo offre una fruizione originale e non convenzionale delle opere e del luogo, non solo per i clienti di Cesare Ponti ma anche per i visitatori che avranno eccezionalmente la possibilità di scoprire gli spazi e la mostra, tramite visite guidate gratuite su prenotazione (https://allthatglittersisnotgold.eventbrite.it).

«Quello che ci consegna l’artista – spiega la curatrice Giorgia Ligasacchi – è un ritratto complesso e drammatico dell’umanità odierna, uno specchio esatto e coerente che riflette e indaga le dinamiche sociali fra le persone con una attenzione particolare alle distanze che ci uniscono. La speranza è racchiusa nell’ottimismo cromatico e nella scelta stessa del linguaggio pop contemporaneo – semplice, diretto e comprensibile a tutti – e del materiale utilizzato (isotermico, simbolo di protezione dai turbamenti e dalle difficoltà della vita), che si fa portavoce di un messaggio positivo e di fiducia verso il prossimo, verso una ritrovata comunicabilità e armonia umana».

Neon, ceramica, legno e materiale isotermico sono i medium che Dusi ha selezionato per le venti opere esposte, unite dal filo rosso del dialogo tra le persone, aperto e inclusivo, da sempre al centro della sua ricerca. Tematica che affida a icone sociali, personaggi in ceramica smaltata colorata o dipinti su materiale isotermico, portavoce di messaggi vitali. «Faccio arte per comunicare, sembra banale ma è così, è anche un modo per farsi ascoltare», afferma l’artista.

Il percorso di visita inizia dall’esterno, dalle tre ampie vetrine di Via Cattaneo ricoperte – quasi totalmente – da fogli cangianti color oro, e prosegue lungo Via Mengoni dove sono appesi tre grandi quadri rivestiti di materiale isotermico dorato, anch’essi disegnati e dipinti dalle tipiche Folle di Dusi. Gruppi di personaggi accalcati gli uni sugli altri, «fotografie claustrofobiche in cui sembra non esserci una via d’uscita», commenta la curatrice.

Il materiale utilizzato dall’artista è fortemente simbolico. La coperta isotermica riporta subito alla mente lo “stato di emergenza” e, quindi, il bisogno di calore e di protezione dai traumi e dalle ustioni della vita, che gli uomini ricercano ossessivamente, e di sopravvivenza in una società spesso difficile.

Giunto all’ingresso principale, il visitatore incontra la scritta luminosa All that glitters is not gold, davanti alla quale è tenuto a sostare qualche secondo e a riflettere sul messaggio che l’artista vuole trasmettere.

Tra corridoi, scrivanie e salottino d’attesa sono posizionati i classici Bla Bla Bla di Dusi, sculture in ceramica smaltata, montati su base in legno, raffiguranti uomini calvi, in giacca e cravatta o maglietta, e donne bionde con abiti colorati, tutti rigorosamente senza orecchie e con la bocca spalancata dalla quale fuoriescono bolle, vuote ma giocose, che fluttuano nello spazio, invadendo le pareti della sede.

Attraverso la sua tipica ironia intellettuale, pungente ma sottile, che gioca con l’ambiente e il contesto in cui è inserito, Fabrizio Dusi consegna al pubblico il proprio universo creativo, abitato da personaggi che converseranno apertamente con i visitatori regolari e straordinari della banca, creando un ambiente dinamico, tra tradizione e innovazione, con una visione illuminata sul futuro.

Due lavori inediti completano il progetto: Classic Family for La Galleria BPER, l’unica opera in cui il dialogo è diretto essendo costituita da due personaggi vicini, e Gold Lingot un’installazione monumentale che riproduce le fattezze di un grosso lingotto d’oro che si riflette e manifesta in tutta la sua grandezza attraverso l’ampio specchio del salone principale, richiamando l’attenzione del visitatore sul titolo della mostra e sul quesito: “Ma cos’è il vero oro?”.

L’esposizione sarà accompagnata da un palinsesto di visite guidate e talk che permetteranno al pubblico di avvicinarsi all’opera di Fabrizio Dusi e ai temi più attuali dell’arte contemporanea. Tra queste, anche alcune visite realizzate in collaborazione con il Gruppo FAI Giovani di Milano. Per informazioni: T. +39 059 2021598, lagalleria@bper.itwww.lagalleriabper.it.

Fabrizio Dusi (Sondrio, 1974) è un artista contemporaneo, riconosciuto nel panorama nazionale e internazionale, che negli anni ha lavorato su tematiche legate alla storia collettiva e alla contingenza, dalla Shoah ai processi migratori, toccando sfumature esistenziali affidate spesso alle parole di grandi scrittori del Novecento. Spazia fra diversi linguaggi artistici, dalla scultura alla pittura, dalle installazioni al neon fino al materiale isotermico riflettendo sui temi delle distanze e della solidarietà, sulle barriere e sui contatti mancati, sulla solitudine e sul sostegno reciproco.

Articolo precedenteUn’estate a Rimini ricca di eventi tra arte, musica, sport, spettacoli. La città romagnola fa il pieno di cultura
Articolo successivoMuna Mussie. Bologna St.173, Un viaggio a ritroso. Congressi e Festival Eritrei a Bologna al MAMbo di Bologna