Alice Righi si racconta

  • Raccontaci brevemente quando e come hai iniziato a fare musica

Ho iniziato a studiare musica a sei anni e non ho più smesso. Ero molto timida, ma anche solare e curiosa. I miei genitori hanno visto del potenziale e mi hanno sempre appoggiato. Inizialmente studiavo pianoforte, ma ho capito presto che la mia vocazione era un’altra. ”Maestra ho imparato le parole!”…e mentre suonavo, iniziavo a cantare. Da piccola ascoltavo quello che trovavo in casa, i miei sono appassionati di musica e giravano molti dischi. Quando è arrivato internet a casa ho passato mesi chiusa in camera a cercare video. Non mi sembrava vero che ci fosse tanta musica, finalmente potevo ascoltare ciò che volevo. Ho passato diverse fasi: lirica, jazz, sixties, neo-soul, pop, elettronica. Poi a 17 anni ho iniziato a scrivere canzoni, ma ero troppo timida per suonarle fuori. Così scrivevo e lavoravo per gli altri “dietro le quinte”: in studio, nei live, a scuola. 

  • Quali sono i temi di “Fisherman”?

“Fisherman” è l’uomo che ti incanta con le promesse da marinaio. Tutti incontriamo un personaggio di questo tipo nella vita. Nella mia favola però la protagonista non cede alle lusinghe. Prima si prende gioco di lui e gli fa il verso… e poi ridendo si allontana. Il messaggio universale della canzone, al di là del genere, è proprio questo. In certi casi è meglio farsi una risata, dare peso ai fatti e non alle parole. E soprattutto non accontentarsi mai, perché il meglio deve ancora arrivare. 

  • Quest’estate suonerai?

Si sta aprendo finalmente qualcosa! C’è molta speranza e fermento musicale tra i colleghi, ma la ripartenza è ancora abbastanza lenta. La pandemia ha rallentato il mondo della musica live, ma siamo pronti a ricominciare. 

  • Quali sono i prossimi passi del tuo percorso musicale?

L’idea per ora è quella di continuare a lavorare a singoli, piccoli progetti audio-visivi unici e curati nel minimo dettaglio. Voglio sfogare la mia artisticità a 360 gradi, e lavorare a progetti che abbiano un valore artistico che per me rimane nel tempo. Voglio raccontare storie, creare bellezza, e rendere orgogliosa la futura me. 

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