Afro. Dal progetto all’opera, la mostra al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese a Roma

Afro. Dal progetto all’opera, la mostra al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese a Roma – In occasione del Centenario della nascita di Afro, dall’11 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013 il Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese ospita la mostra a cura di Barbara Drudi, Peter Benson Miller e della Fondazione Archivio Afro

 

 

In occasione del centenario della nascita di Afro (4 marzo 1912) la città di Roma, scenario del suo lavoro dalla formazione alla maturità, ne celebra l’opera con una mostra ospitata dal Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese dall’11 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013.

L’esposizione “Afro. Dal progetto all’opera. 1951-1975’” è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale in collaborazione con la Fondazione Archivio Afro.  Organizzazione e servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.

 

 

Con una scelta di 37 opere significative, la mostra illustra le diverse fasi di concezione ed elaborazione dei dipinti di Afro: il passaggio dal disegno preparatorio, attraverso  progetti più complessi e articolati, fino alla versione definitiva del quadro.

L’idea della mostra è analizzare il procedere creativo dell’artista, il suo “metodo” di lavoro mostrando come anche la pittura astratta fondi le sue basi su processi elaborativi complessi e meditati, sfatando il falso mito del “questo saprei farlo anch’io”.

Paesaggi, nature morte e figure diventano così per Afro, in un sofisticato percorso creativo, forme mentali e pure dell’astrazione.

 

 

Il percorso si apre con le prime esperienze di rivisitazione delle avanguardie storiche, per offrire al visitatore il contesto artistico in cui collocare il lavoro di Afro, e prosegue con le sperimentazioni picassiane e surrealiste, arrivando al definitivo approdo a forme astratte.

 

 

I dipinti e i disegni in mostra sono di diverse dimensioni, dai piccoli progetti fino ad opere di oltre due metri, tutti datati tra il 1951 e il 1975, anni tra i più significativi dell’attività di Afro. L’itinerario espositivo traccia una nuova rotta interpretativa, collocando Afro nel contesto artistico degli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale e a seguire negli anni dello sviluppo della pittura astratta a Roma.  Ponendo l’accento su un tema molto caro anche alla nostra contemporaneità: il procedimento creativo nella definizione del linguaggio dell’arte.

 

 

Il catalogo che accompagna la mostra, edito da Gli Ori Editori Contemporanei, sarà diviso in tre sezioni: la sezione delle opere in mostra con un saggio introduttivo di Barbara Drudi (disegni preparatori, bozzetti e opere definitive a coprire un arco temporale che va dal 1951 al 1974. Saranno comprese opere su carta e su tela realizzate con diverse tecniche dall’acquarello al carboncino alla tempera fino alle tecniche con colle viniliche delle opere su tela); la sezione delle 20 fotografie autoriali – esposte dal 12 novembre presso lo spazio espositivo della Casina Giustiniani sempre all’interno del parco di Villa Borghese – con un testo di Peter Benson Miller; la sezione dedicata alle opere di Afro realizzate e istallate appositamente all’interno di alcuni dei palazzi ed edifici storici di  Roma con un testo di Antonia Rita Arconti.

 

 

Biografia

Afro Basaldella nasce a Udine il 4 marzo del 1912. Dopo un esordio figurativo, debitore della formazione in terra veneta, trasferitosi a Roma si avvicina al gusto della Scuola Romana, per arrivare alla fine degli anni ’40 ad una rivisitazione del cubismo. Subito dopo la guerra Afro ha già preso parte a numerose mostre collettive in italia ed in europa (tra le quali ricordiamo la Quadriennale di Roma del 1935), ma la sua fortuna critica si afferma in America. Nel 1949 partecipa  alla mostra XXth Century Italian Art, organizzata da Alfred Barr e James Thrall Soby al Museum of Modern Art di New York, e a partire dal   1950, con il progressivo approdo alla pittura astratta, raggiunge il successo tramite il rapporto con la gallerista italo-americana Catherine Viviano. Suoi dipinti vengono acquistati in quegli anni  da importanti collezionisti e musei d’oltreoceano, come il Guggenheim di New York, la Barnes Foundation di Philadelphia, e il Montreal fine art Museum.

Nel 1952 Afro aderisce al gruppo degli Otto ed espone alla XXVI Biennale di Venezia; con Birolli, Vedova e Turcato è tra i primi sostenitori della ricerca non-figurativa. Nel 1953 diventa amico di Alberto Burri e Toti Scialoja, con i quali condivide l’esperienza astrattista. Nel 1955 è presente alla prima edizione di Documenta a Kassel e nel 1956 viene premiato come miglior pittore italiano alla Biennale di Venezia. Nel 1958 prende parte insieme ad Appel, Arp, Calder, Matta, Mirò, Picasso e Tamayo alla decorazione della nuova sede del Palazzo dell’UNESCO a Parigi, dipingendo una grande tela dal titolo Il giardino della speranza.

All’inizio del nuovo decennio J.J.Sweeney, curatore del Guggenheim Museum di New York, dedica la prima monografia completa alla pittura di Afro. Grazie al suo rapporto con il mondo artistico americano Afro diventa uno degli artisti più significativi nelle relazioni culturali tra Italia e Stati Uniti: de Kooning, Cy Twombly, Guston e molti altri artisti americani furono tra i suoi più cari amici. Afro muore a Zurigo nel 1976.

 

 

INFO

 

Mostra Afro. Dal progetto all’opera. 1951-1975

 

Dove

 

Museo Carlo Bilotti-Aranciera di Villa Borghese Roma, Viale Fiorello La Guardia
Apertura al pubblico 11 ottobre 2012 – 6 gennaio 2013, chiuso il lunedì
Biglietti

 

Intero 8€; Ridotto 7€ (riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente).

Sconto del 10% sulla consumazione presso la caffetteria della Casina del Lago presentando il biglietto del Museo, nel giorno di acquisto

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