A Trento “Contrappunti” di musica antica

A Trento “Contrappunti” di musica antica – Sta per prendere il via con il primo dei sei concerti in programma la 32ª edizione di uno dei Festival internazionali di musica antica più longevi d’Italia: TRENTO MUSICANTICA. Organizzata dal Centro d’eccellenza “Laurence K. J. Feininger” – Associazione culturale per la ricerca musicale – in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara, la rassegna sarà dedicata quest’anno a Pierre de la Rue e Loyset Compère, a 500 anni dalla morte dei due compositori; al Seicento italiano e alla commistione tra antico e contemporaneo. Il calendario dei concerti e degli eventi musicologici ad essi collegati è stato illustrato oggi nell’ambito della piattaforma provinciale di comunicazione “Cultura Informa” dal direttore del Centro S. Chiara, Francesco Nardelli, e da Danilo Curti e Marco Gozzi che, assieme a Roberto Gianotti, si sono occupati del progetto e della cura artistica del festival.

Musica sacra, drammi per musica e composizioni organistiche dal Seicento al Novecento costituiranno la spina dorsale di “CONTRAPPUNTI”, titolo di questa edizione 2018 del Festival. Si partirà domenica 30 settembre nella chiesa di San Francesco Saverio con il pluri-premiato Ensemble Odhecaton che, diretto da Paolo Da Col, eseguirà vari estratti della Missa “L’homme armé”, nel quinto centenario della morte di Pierre de la Rue (1452 – 1518) e Loyset Compère (1445 – 1518) oltre a mottetti mariani a quattro a otto voci del primo Cinquecento. Si proseguirà venerdì 12 ottobre, in collaborazione con la Società Filarmonica di Trento, con l’orchestra “Il Pomo d’oro” diretta da Enrico Onofri che proporrà sinfonie e prologhi di fondamentali drammi per musica del Seicento quali “Euridice” di Giulio Caccini e “Orfeo” di Claudio Monteverdi, affidati alla voce del soprano Francesca Aspromonte.

Due i concerti programmati in ottobre – venerdì 19 e venerdì 26 – rispettivamente con il “Bonporti Antiqua Ensemble” del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio Bonporti di Trento, che proporrà un viaggio al femminile nel Seicento italiano, e con l’affascinante contrapposizione tra le composizioni tastieristiche di Laurence Feininger e brani tratti da un codice seicento di intavolature cembalo-organistiche, in un dialogo che svela assai istruttive dipendenze e divergenze linguistico-formali.

Ultimi due appuntamenti, sabato 17 novembre con il Gruppo vocale “Laurence K. J. Feininger” diretto da Roberto Gianotti e un itinerario tra laude e canti gregoriani con intermezzi e contrappunti “al sax” a cura di Gavino Murgia, e venerdì 7 dicembre con la “Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli” di Roma diretta da Vincenzo Di Betta, che chiuderà la rassegna con un’imponente Messa policorale a sedici voci di Orazio Benevoli, campione del “barocco colossale”.

All’interno del Festival, come da tradizione, sono programmati alcuni eventi di particolare interesse musicale e musicologico. Fra questi il Seminario Internazionale di Canto Liturgico “Zelus domus tuae comedit me” in onore di Laurence Feininger che si configura come la prima esperienza didattica a livello internazionale dedicata al canto cristiano liturgico, con particolare attenzione ai secoli dal XIV al XVIII, non trascurando il ruolo dell’organo nella sua interazione col canto. Il corso è realizzato in collaborazione con: Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, Libera Università di Bolzano, Conservatorio di Musica ‘F. A. Bonporti’ di Trento, Biblioteca Fondazione “San Bernardino”, Studio Teologico Accademico di Trento, Istituto Diocesano di Musica sacra e Ufficio Diocesano Cultura.

Venerdì 7 dicembre saranno inoltre presentate al pubblico due nuove edizioni riguardanti l’opera di Orazio Benevoli: le “Messe a otto voci” a cura di Roberto Gianotti con prefazione di Giulia Gabrielli (ultimo volume del Centro di eccellenza Laurence Feininger, in collaborazione con la Libreria Musicale Italiana di Lucca) e la Messa “In angustia pestilentiæ” a sedici voci (in programma nel concerto serale), a cura di Paola Ronchetti.

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