XII festival Creuza de Mà, il festival di musica per cinema diretto da Gianfranco Cabiddu al via

XII festival Creuza de Mà, il festival di musica per cinema diretto da Gianfranco Cabiddu – Dal primo al 4 novembre a Cagliari la seconda parte di Creuza de Mà, il festival di musica per cinema diretto da Gianfranco Cabiddu. In programma masterclass, incontri e proiezioni di film e documentari (con un particolare sguardo al ‘68) nella sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. 
e concerti all’Auditorium del Conservatorio. Tra gli ospiti l’Orchestra di Piazza Vittorio, Max Viale, le registe Wilma Labate, Susanna Nicchiarelli e Letizia Lamartire. 
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Creuza de Mà, secondo tempo: dopo la riuscita sei giorni di metà settembre a Carloforte, il festival di musica per il cinema organizzato dall’associazione culturale Backstage con la direzione artistica del regista Gianfranco Cabiddu approda a Cagliaridal primo al 4 novembre, per completare il cammino della sua dodicesima edizione. E saranno altre quattro giornate dense di appuntamenti, masterclass, incontri e proiezioni di film e documentari nella sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. (Ente regionale per il diritto allo studio universitario) di Cagliari e concerti all’Auditorium del Conservatorio.

In continuità con la programmazione di Carloforte, prosegue la riflessione sul ’68 attraverso una selezione di film curata dal giornalista e critico musicale Enzo Gentile: film (e colonne sonore) emblematici di quella stagione carica di ideali e aspirazioni di cui ricorre quest’anno il cinquantenario, come “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica”, “Fragole e sangue”, “Easy Rider” e “Zabriskie point”.

Accompagnata stavolta dalla sua regista Susanna Nicchiarelli, ritorna anche Nico, 1988, opera pluripremiata che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza.

Assente a Carloforte per un’improvviso contrattempo, la regista Letizia Lamartire recupera a Cagliari la sua partecipazione a Creuza de Mà con il film “Saremo giovani e bellissimi” presentato a settembre alla Settimana Internazionale della Critica, la sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Premio Soundtrack Stars Award.

Tra gli altri film di spicco nel programma cagliaritano di Creuza de Mà, “Diario di tonnara”, esordio alla regia di Giovanni Zoppeddu (in prima visione per la Sardegna dopo l’anteprima del 26 ottobre alla Festa del Cinema di Roma), “Arrivederci Saigon di Wilma Labate, storia poco nota di una band toscana, tutta al femminile, che si ritrova in Vietnam durante la guerra a suonare per le truppe americane, e “Manga Do. Igort e la via del manga”, diario di viaggio di uno dei più importanti autori di graphic novel italiani, il cagliaritano Igor Tuveri, in arte Igort, nei luoghi fondatori della cultura giapponese.

Creuza de Mà prosegue poi la sua missione formativa, con una nuova serie di masterclass e incontri con gli ospiti del festival rivolti agli studenti dell’Università e del Conservatorio di Cagliari, mentre provengono dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (già presente con una residenza di suoi allievi nella sei giorni di Carloforte) gli autori dei videoclip in programma in apertura delle prime due serate di proiezioni.

E, infine, la musica dal vivo, che tiene banco nelle ultime due serate con un vj/dj set di Max Viale, musicista di Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, il gruppo piemontese artefice della colonna sonora del film di Susanna Nicchiarelli, “Nico, 1988”, i cagliaritani Dancefloor Stompers con un concerto che ripercorre le tappe dell’epocale stagione del ’68, e, per il gran finale, l’Orchestra di Piazza Vittorio, la formazione multietnica di casa a Roma, protagonista de “Il Flauto magico di Piazza Vittorio”, il film di imminente uscita diretto dal Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu (in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il 23 ottobre).

  • Al via giovedì 1 novembre

Si parte, dunque, giovedì primo novembre alle 16, nella Sala “Nanni Loy” dell”E.R.S.U. (in via Trentino), con l’immancabile proiezione del videoclip basato sul montaggio di immagini raccolte in undici edizioni e mezzo di Creuza de Mà, montate sulle note della canzone di Fabrizio De André che dà il titolo al festival. Una sorta di sigla d’apertura per una lunga serata che proprio al grande cantautore genovese dedica uno dei suoi appuntamenti: la presentazione di “Faber – Fabrizio De André raccontato da amici e colleghi”. Il libro di Enzo Gentile racconta la vita e la storia professionale di un artista che ha lasciato un’impronta indelebile tra diverse generazioni e che ha rappresentato un termometro e una fotografia della società italiana.

Enzo Gentile firma (a quattro mani con Roberto Crema) anche il volume “Hendrix ’68 – The Italian Experience”, edito quest’anno da Jaca Book. Ne parlerà lo stesso critico musicale in apertura del pomeriggio con il contributo di un filmato che restituisce lo spirito e il clima dell’unico tour italiano di Jimi Hendrix, attraverso le testimonianze e i ricordi di quanti poterono assistere ai concerti del grande chitarrista afroamericano a Milano, Roma e Bologna, con il supporto di rare immagini d’epoca, di performance live e televisive.

Più tardi a Enzo Gentile spetterà pure il compito di presentare il primo della serie di film dedicati al ’68: “Easy Rider”, memorabile road movie del 1969 con Peter Fonda, Dennis Hopper (sua anche la regia) e Jack Nicholson.

Altri contenuti, immagini e suoni, alle 19, con “Diario di Tonnara“, il documentario che segna l’esordio alla regia del sardo Giovanni Zoppeddu, qui in prima visione per la Sardegna dopo l’anteprima del 26 ottobre alla Festa del Cinema di Roma. Un documentario che si fa interprete di storie di mare, di tonnare e tonnaroti, che sono della Sicilia e del mondo: la comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro, un inno alla fatica del vivere, ma anche alla naturale propensione di una comunità alla tradizione e al rito.

Due videoclip di diplomandi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, “The Travel” di Giulia Di Battista, con musiche di Francesco Nigro, e “L’usignolo” di Davide Petrosino con musiche di Joe Petrosino & Rockammorra, precedono alle 21.30 la proiezione di “Arrivederci Saigon”. Accolto dagli applausi alla Mostra del Cinema di Venezia, il film di Wilma Labate racconta l’incredibile storia delle Stars, una band di cinque ragazze toscane che finiscono per errore in Vietnam a suonare per le truppe americane. E al ritorno a casa, nella provincia del PCI e delle Case del Popolo, devono anche subire il processo politico. Il repertorio, magnifico, indaga il ’68 tra cinema, società e politica.

  • Venerdì 2 novembre

Wilma Labate è anche attesa, l’indomani mattina (venerdì 2 novembre) alle 10.30, sempre nella Sala “Nanni Loy”, da una masterclass aperta a studenti e pubblico sulla colonna sonora di “Arrivederci Saigon” e il lavoro del regista con musicisti, montatori e suono.

La programmazione pomeridiana si apre alle 16 con un nuovo film della serie “’68 memories” curata da Enzo Gentile: “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica, ildocumentario di Michael Wadleigh (uscito nel 1970) che racconta il leggendario evento dell’agosto del 1969 che ha visto sfilare sul palco molti tra i massimi protagonisti della musica dell’epoca: da Richie Havens a Joan Baez, dagli Who a Joe Cocker, da Crosby, Stills & Nash ai Ten Years After, da Santana a Jimi Hendrix, dai Canned Heat ai Jefferson Airplane a Janis Joplin. Montato (tra gli altri) da Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker (che per questo ottenne la nomination agli Academy Award), il film è uno dei più interessanti documentari mai girati, vincitore dell’Oscar come miglior documentario e nominato per il miglior sonoro.

La tempesta di Prospero e Calibano” è invece il mediometraggio per la regia di Sergio Scavio e Pierfranco Cuccuru, in visione alle 18.30. È il parziale racconto dell’incontro, e delle storie, di Michele, per anni detenuto all’Asinara, e di Gianmaria, guardia carceraria, fino alla pensione, nella stessa isola quando Michele era lì ristretto. Dopo tanti anni, i due hanno interpretato i loro vecchi ruoli, di detenuto e di poliziotto, ne “La stoffa dei sogni”, il pluripremiato film girato da Gianfranco Cabiddu all’Asinara.

A seguire, ancora un documentario: diretto dal romano Domenico Distilo, con le musiche del cagliaritano Stefano Guzzetti, “Manga Do. Igort e la via del manga è il viaggio di uno dei più importanti autori di graphic novel italiani nei luoghi fondatori della cultura giapponese, da Tokyo a Nagoya, poi giù lungo la penisola di Kii fino a Izumo, e poi a Hiroshima, al Peace Museum. Da questo affascinante viaggio e dalla varietà dei suoi percorsi e incontri, nasce l’intreccio tra il volume 2 dei “Quaderni giapponesi” di Igort e il film che ne racconta la genesi.

Altri due lavori di giovani autori del CSC di Roma introducono la serata alle 21.30: “Down down down”, un videoclip realizzato per Carlo Mazzoli, giovane cantautore emergente nel panorama del folk romano, per la regia di Elio Di Pace e Gianluca Granocchia; e “Il giorno della patata”, uno short film di 12 minuti, diretto da Veronica Spedicati con musiche di Jacopo Tommasoni.

Spazio poi a Nico, 1988 (con le musiche del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), opera pluripremiata di Susanna Nicchiarelli che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, ex cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. Nico (impersonata nel film da Trine Dyrholm) vive una seconda vita quando inizia la sua carriera da solista, negli anni ’80, e liberata del peso della sua bellezza, inizia a ricostruire un rapporto con il figlio. Susanna Nicchiarelli ci racconta Nico a partire da una condizione esistenziale: i segni che l’infanzia e la preadolescenza lasciano nelle persone. 

  • Sabato 3 novembre

La giornata di sabato 3 inizia alle 10.30 alla Sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U., dove è atteso il secondo appuntamento mattutino con le mastercalss di Musica per cinema, in cui gli studenti e il pubblico potranno incontrare Susanna Nicchiarelli, la regista di “Nico, 1988”, e Max Viale dei Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, il gruppo artefice della colonna sonora del film.

Il festival riprende poi nel pomeriggio, alle 16 (sempre all’E.R.S.U.), con il film in visione per la retrospettiva sul ’68 curata da Enzo Gentile“Zabriskie Point”, pezzo storico dell’epoca (1970) firmato da Michelangelo Antonioni, ambientato tra Los Angeles e la Death Valley nell’era dei figli dei fiori e delle università in fermento.

Subito dopo, a partire dalle 18.30, la proiezione di “Fino alla fine”, cortometraggio di Giovanni Dota e Giulia Martinez, presentato quest’anno in concorso alla trentatreesima Settimana Internazionale della Critica nell’ambito del Festival del cinema di Venezia: cresciuto nella periferia di Napoli, assistente alla regia per la serie televisiva “Gomorra”, Giovanni Dota racconta una storia di camorra, tra personaggi grotteschi, tragici equivoci e segreti.

Seguirà sullo schermo “Saremo giovani e bellissimi”, primo lungometraggio della regista barese Letizia Lamartire, che ha ottenuto il premio dedicato alla colonna sonora del miglior film in concorso alla Settimana Internazionale della Critica del Festival del Cinema di Venezia per le musiche di Matteo Buzzanca: e la musica è centrale nella trama del film stesso, in cui la protagonista, ex star del pop degli anni Novanta, ormai decaduta, vive un legame unico e a tratti morboso col figlio, anche lui musicista.

Seguendo le note il festival si trasferisce poi all’Auditorium del Conservatorio, per un doppio appuntamento con la musica dal vivo: protagonista del primo set, alle 21.30, il musicista e compositore Max Viale, coautore della colonna sonora del film Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli con la band Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, che porterà in scena il visual set “Don’t Call me Icon”: un focus sul suono e sulla colonna sonora originale (candidature David di Donatello; Nastri d’Argento 2018) supportato da immagini inedite e rielaborate in tempo reale che tracciano la storia della vita della poliedrica artista tedesca e delle fasi di lavorazione del film.

La seconda parte della serata è affidata ai Dancefloor Stompers, band cagliaritana fondata dal bassista Gianmarco Diana, con Danilo Salis alla chitarra elettrica, Andrea Schirru alle tastiere, Frank Stara alla batteria e percussioni, e Juri Orrù alla chitarra acustica e voce. In programma un concerto tra musica, cinema e narrazione che ripercorre l’epocale rivoluzione sessantottina, utilizzando la produzione cinematografica americana ed europea come canovaccio per un racconto artistico, sociale e politico delle nuove dinamiche giovanili, con la nascita degli hippies, la diffusione delle droghe lisergiche, il flower power e i movimenti studenteschi, l’overdose musicale dell’Estate dell’Amore e i suoi riverberi nel cinema e nella cultura italiana di massa.

  • Domenica 4 novembre

L’ultima mattinata di eventi per il festival Creuza de Mà inizia alla Sala Nanni Loy alle 10.30 con il terzo appuntamento delle Masterclass di Musica per cinema, che questa volta vedrà dialogare con studenti e pubblico i registi Letizia Lamartire e Giovanni Dota. Subito dopo (11.30), il montatore Marco Spoletini e Gaetano Musso illustreranno il lavoro di missaggio del suono e della musica del film di imminente uscita (verrà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il 23 ottobre) “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio”, per la regia di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu, di cui saranno proposti alcuni clip: una rivisitazione e re‐interpretazione dell’opera di Mozart, trasportata nei giorni nostri e interpretata in otto lingue dai musicisti‐attori della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio, ognuno secondo le proprie tradizioni e culture musicali.

Nel pomeriggio, si riprende alle 16 con l’ultimo film della selezione dedicata al ’68: in programma “Fragole e sangue” (“The Strawberry Statement”), diretto nel 1970 da Stuart Hagmann, film manifesto della contestazione giovanile americana. Racconta il percorso personale del protagonista, Simon, studente all’Università di San Francisco, verso una consapevolezza civile che lo porta a schierarsi politicamente contro il sistema oppressivo vigente, grazie soprattutto all’incontro con una ragazza attivista dei movimenti pacifisti. Per questo, dopo “Easy Rider”, “Fragole e sangue” è il film che ha colpito più direttamente l’opinione pubblica occidentale. Come già per altre pellicole di culto, la colonna sonora, a base di pietre miliari del rock e folk di quegli anni, ha un ruolo di primo piano nel veicolare il messaggio e le atmosfere del tempo.

A seguire, alle 18, sullo schermo il documentario “L’Orchestra di Piazza Vittorio” per la regia di Agostino Ferrente (2006), con musiche dellOrchestra di Piazza Vittorio, fondata e diretta da Mario Tronco, storico tastierista degli Avion Travel, insieme allo stesso Ferrente. Il documentario ripercorre la genesi della band musicale, nata nel quartiere multietnico di piazza Vittorio, che fieramente rappresenta le storie di vita e le esperienze di persone arrivate da ogni parte del mondo in cerca di nuove opportunità. E proprio le diverse culture costituiscono la ricchezza di questa Orchestra, che ha saputo creare nuove e affascinanti sonorità raccogliendo l’apporto di tutti i musicisti che vi sono confluiti negli anni.

E l’Orchestra di Piazza Vittorio, questa volta dal vivo, sarà protagonista del gran finale del festival con un concerto sul palco dell’Auditorium del Conservatorio (ore 21.30) in cui proporrà brani del suo repertorio e Arie d’Opera dalla Carmen, il Don Giovanni e Il flauto magico. Ed è proprio nell’esibizione dal vivo, a stretto contatto col pubblico, che la formazione multietnica di casa a Roma trova la sua dimensione ideale, portando in scena la sua colorata carica di energia con Houcine Ataa (Tunisia) alla voce, Emanuele Bultrini (Italia) alle chitarre, Peppe D’Argenzio (Italia) ai sax baritono e soprano, Duilio Galioto (Italia) al pianoforte e tastiere, Awalys Ernesto Lopez Maturell (Cuba) alla batteria, Omar Lopez Valle (Cuba) alla tromba e flicorno, Carlos Paz Duque (Ecuador) alla voce e flauti andini, Pino Pecorelli (Italia) al contrabbasso e basso elettrico, El Hadji Yeri Samb (Senegal) alle percussioni e voce, Raul “El Cuervo” Scebba (Argentina) alle percussioni, Kaw Dialy Mady Sissoko (Senegal) alla voce e kora, Ziad Trabelsi (Tunisia) all’oud e voce e Mario Tronco (Italia) alla direzione d’orchestra.

Il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, come tutti gli altri appuntamenti in programma, è ad ingresso gratuito.

La dodicesima edizione del festival Creuza de Mà è organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), della Fondazione Sardegna Film Commission, del Comune di Carloforte e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione di Sardegna, della SIAE, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dell’E.R.S.U. di Cagliari e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina.

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  • Giovedì 1 novembre

ERSU Sala Nanni Loy
Ore 16:00
Apertura festival – Proiezione del videoclip Crêuza de Mà 
Immagini delle passate edizioni, sulle note di Creuza de Mà di Fabrizio De André.

a seguire

Proiezione del filmato inedito
1968: Jimi Hendrix a Milano
Il 1968 fu un anno cruciale nella pur breve carriera di Jimi Hendrix, segnata in autunno dalla pubblicazione del doppio album “Electric Ladyland”. E lo fu anche per gli appassionati italiani, che a Milano, Roma e Bologna ebbero la possibilità di assistere al suo unico tour italiano. A quell’evento Enzo Gentile e Roberto Crema hanno dedicato il volume “Hendrix ‘68 – The Italian Experience”, edito da Jaca Book.
Se ne parlerà con il contributo di un filmato che restituisce attraverso le testimonianze e i ricordi dei presenti lo spirito e il clima di quei concerti, con il supporto di rare immagini d’epoca, di performance live e televisive di Jimi Hendrix Experience.
Interviene Enzo Gentile

a seguire

Presentazione del libro di Enzo Gentile 
Amico Faber – Fabrizio De André raccontato da amici e colleghi 
Enzo Gentile racconta la vita e la storia professionale di un artista geniale, che ha lasciato un’impronta indelebile tra le diverse generazioni e che ha rappresentato un termometro e una fotografia della società italiana; un riferimento critico, una voce insostituibile anche per chi lo ha conosciuto solo attraverso i dischi.

a seguire

Presentazione della Rassegna ‘68 memories a cura di Enzo Gentile

Proiezione del film
Easy Rider 1969/94’
per la regia di Dennis Hopper. Musiche di autori vari. 
Road movie sceneggiato dai due interpreti principali, Peter Fonda e Dennis Hopper, e diretto da quest’ultimo, “Easy Rider” è un racconto sulla libertà, un viaggio che ha per meta il Carnevale di New Orleans, la festa della città sul grande Delta. Un racconto amarissimo e crudele, che alla fine indigna e lascia senza parole, per denunciare lo squallore e la paura della provincia bianca e borghese del sud nel 1969. Una paura che si manifesta rozzamente nei confronti di qualsiasi traccia di diversità. Un grande cinema, in cui i paesaggi che cambiano, gli interpreti e la musica sembrano danzare all’unisono in una ballata disperata senza scampo, una visione unica e irripetibile nell’immaginario cinematografico.. E quando il desiderio di libertà si cristallizza in fuga e assume sembianze allucinatorie e lesionanti, come nella sequenza dell’acido, le voci e le immagini si fondono, delirano, e trascinano lentamente alla deriva.

a seguire

Ore 19:00
Proiezione del documentario 
Diario di Tonnara 2018/70’
per la regia di Giovanni Zoppeddu. Musiche di Marco Corrao, Gabriele Giambertone 
La comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro. Un inno alla fatica del vivere, ma anche alla naturale propensione di una comunità alla tradizione e al rito. Rais, tonnare e tonnaroti rappresentano il centro da cui si dipanano i racconti di un tempo passato che grazie al potere del cinema riemerge magicamente dall’oblio. Un documentario che si fa interprete di storie di mare, che sono della Sicilia e del mondo. E che attraverso le immagini di repertorio di maestri come De Seta, Quilici e Alliata racconta un pezzo profondo di storia del nostro cinema. Un tempo e un cinema che a volte possiamo sentire perduti, e che invece questo film ci restituisce presenti, contemporanei, accanto a noi.

a seguire

Ore 21:30
Proiezione dei videoclip
The travel 2018/03’27’’
per la regia di Giulia Di Battista. Musiche di Francesco Nigro.
Un viaggio non è mai solo un viaggio. E di viaggi ce ne sono vari tipi: non solo in senso fisico, ma anche metaforico. Eppure l’anima che li accomuna è spesso la stessa. Il videoclip è girato al contrario, come a voler narrare proprio quest’anima, dove molto spesso la fine di qualcosa diventa l’inizio di qualcos’altro.

L’usignolo 2017/04’14’’
per la regia di Davide Petrosino. Musiche di Joe Petrosino & Rockammorra
Un anziano contadino si aggira per i sentieri di un boschetto. Conosce tutto di quelle terre. Eppure, non tutto è rimasto come è sempre stato. In particolare, è da tempo ormai che tra quei rami non sente più il verso dell’usignolo, un suono che lo ha accompagnato durante tutta la sua vita a stretto contatto con la natura. L’uomo alza spesso gli occhi al cielo, cerca il suo amico usignolo, lo immagina nelle vesti di una graziosa ragazza che balla felice immersa in un paesaggio che, se prima era incontaminato, adesso sta pian piano subendo una netta trasformazione per mano dell’uomo.

a seguire

Proiezione del film
Arrivederci Saigon 2018/80’
per la regia di Wilma Labate. Musiche di autori vari.
Accolto dagli applausi alla Mostra di Venezia, il film racconta l’incredibile storia delle Stars, band di cinque ragazze toscane che finiscono per errore in Vietnam a suonare per le truppe americane. E al ritorno a casa, nella provincia del PCI e delle Case del Popolo, devono anche subire il processo politico. Il repertorio, magnifico, indaga il ’68 tra cinema, società e politica.

  • Venerdì 2 novembre

ERSU Sala Nanni Loy
Ore 10:30
Masterclass Musica per cinema aperta a studenti e pubblico
Incontro con Wilma Labate sulla colonna sonora di Arrivederci Saigon: il lavoro del regista con musicisti, montatori e suono

Ore 16:00
Rassegna ‘68 memories presentazione a cura di Enzo Gentile
Proiezione del documentario
Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica 1970/92’
per la regia di Michael Wadleigh. Musiche a cura di Danny Elfman.
Un documentario mitico che racconta l’omonimo Festival tenutosi a Bethel nell’agosto del 1969. Un punto di riferimento per i film sui concerti e uno dei più interessanti documentari mai girati. Diretto da Michael Wadleigh e montato da (tra gli altri) Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker (che ottenne la nomination agli Academy Award), “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica” vinse l’Oscar come miglior documentario e fu nominato per il miglior sonoro. Proiettato fuori concorso ventitreesimo festival di Cannes. Nel 1994 uscì la versione director’s cut, di circa 225 minuti. Entrambe le versioni non seguono la linea temporale del concerto, tuttavia, l’apertura e la chiusura del film corrispondono a quella del concerto: Richie Havens lo aprì, Jimi Hendrix lo chiuse. Nel giugno 2009 è uscita una versione definitiva con alcune scene inedite, inclusa la versione integrale dell’esibizione dei Creedence Clearwater Revival.

a seguire

Ore 18:30 
Proiezione del film La tempesta di Prospero e Calibano 2017/31’
per la regia di Sergio Scavio e Pierfranco Cuccuru. Musiche a cura di Waarp.
Michele è stato per anni detenuto nelle carceri dell’isola dell’Asinara, da qualche tempo parco naturale. Ora è un lavoratore e un padre di famiglia. Gianmaria è stato, fino alla pensione, guardia carceraria nella stessa isola, ha lavorato anche quando Michele era lì ristretto. Ora è pensionato e continua a vivere all’Asinara. Michele e Gianmaria hanno interpretato, dopo tanti anni, i loro vecchi ruoli, detenuto e poliziotto, nel film “La stoffa dei sogni”. Questo film è il parziale racconto del loro incontro, delle loro storie.

a seguire

Proiezione del documentario
Manga Do, Igort e la via del manga 2018/60’
per la regia di Domenico Distilo. Musiche di Stefano Guzzetti.
È il viaggio di Igort, uno dei più importanti autori di graphic novel italiani, nei luoghi fondatori della cultura giapponese. Igort viaggia con un fotografo, un amico che è la sua guida: da Tokyo a Nagoya, poi giù lungo la penisola di Kii fino a Izumo, dove scoprono una tecnica di fabbricazione della carta millenaria, e poi a Hiroshima, al Peace Museum. Da questo affascinante viaggio e dalla varietà dei suoi percorsi, arriva l’intreccio tra il nuovo libro di Igort, i “Quaderni giapponesi” e il film “Manga Do” che ne racconta la genesi.

a seguire

Ore 21:30
Proiezione dei videoclip
Down down down 2018/2’59’’ 
per la regia di Elio Di Pace & Gianluca Granocchia. Musiche di Carlo Mazzoli.
Video clip realizzato per Carlo Mazzoli, giovane cantautore emergente nel panorama del folk romano. Traendo ispirazione dalle frasi “piangere significa essere deboli?” – “ridere vuol dire essere forti?”, il video clip si sviluppa su tre piani che si mescolano tra loro, accompagnati dalla musica coinvolgente e dalla profonda e malinconica voce di Carlo Mazzoli.

Il giorno della patata 2018/12’ 
per la regia di Veronica Spedicati. Musiche di Jacopo Tommasoni.
Tre studentesse vivono sotto lo stesso tetto e hanno fatto un patto: per trenta giorni nessuna di loro avrà alcun contatto con l’altro sesso.

a seguire

Proiezione del film
Nico, 1988 2017/93’ 
per la regia di Susanna Nicchiarelli. Musiche di Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo.
Gli ultimi anni di vita della cantante ed ex-modella tedesca Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna di grande bellezza, Nico vive una seconda vita quando inizia la sua carriera da solista, gli ultimi tour di Nico e della band che l’accompagnava in giro per l’Europa negli anni ’80: anni in cui la “sacerdotessa delle tenebre” liberata del peso della sua bellezza, inizia a ricostruire un rapporto con il figlio. Non era un’impresa facile trasferire sullo schermo le fasi finali della vita di una personalità complessa come quella di Nico. Susanna Nicchiarelli ci racconta Nico a partire da una condizione esistenziale: i segni che l’infanzia e la preadolescenza lasciano nelle persone. 

  • Sabato 3 novembre

ERSU Sala Nanni Loy
Ore 10:30
Masterclass Musica per cinema aperta a studenti e pubblico
Incontro con Susanna Nicchiarelli Max Viale sulla colonna sonora di Nico, 1988: il lavoro del regista con musicisti, montatori e suoni

Ore 16:00
Rassegna ’68 memories presentazione a cura di Gianfranco Cabiddu
Proiezione del film
Zabriskie Point 1970/112’
per la regia di Michelangelo Antonioni. Musiche di autori vari.
Gli Stati Uniti nell’era dei figli dei fiori, quando le università sono in fermento e la polizia è all’erta. Michelangelo Antonioni fornisce la sua affascinante e provocatoria risposta in questo film ambientato tra Los Angeles e la Death Valley. Le vicende di una giovane coppia sono raccontate attraverso l’acuto sguardo di questo maestro del cinema. Lei (Daria Halprin) è una segretaria a tempo perso i cui compiti possono spingerla fin dentro la camera da letto del suo capo (Rod Taylor). Lui (Mark Frechette) è uno studente a tempo perso che potrebbe essere coinvolto nella morte di un poliziotto. I due si incontrano, si uniscono, giocano, si amano, si dirigono verso il proprio destino: tragico quello di lui, aperto a tutto quello di lei. La straordinaria maestria di Antonioni nella creazione di immagini e atmosfere produce impressioni che durano nel tempo, e il meraviglioso finale, grandioso e apocalittico, è assolutamente spettacolare.

a seguire

Ore 18:30
Proiezione del cortometraggio
Fino alla fine 2018/15’
per la regia e sceneggiatura di Giovanni Dota e Giulia Martinez. Musiche di Federico Ciompi.
Napoli. Uno sparo squarcia il silenzio della notte. Quattro uomini fuggono dal luogo del delitto. Umberto “Sì e NO”, il killer infallibile del clan Caputo, ha appena ucciso l’uomo sbagliato. Ora dovrà renderne conto al boss. Per sua sfortuna, la vittima è il nipote di Tonino O’ Infame, il boss più temuto della città. Ma questo pare non essere il problema più grande: Umberto “Sì e NO” nasconde infatti un terribile segreto.

a seguire

Proiezione del film
Saremo giovani e bellissimi 2018/92’
per la regia di Letizia Lamartire. Musiche di Matteo Buzzanca
Il rapporto simbiotico tra la madre, ex pop star, e il figlio chitarrista che la accompagna sta per scoppiare. Le loro vite si separeranno?

Auditorium del Conservatorio
Ore 21:30
Concerto – Musiche per Cinema
Max Viale “DON’T CALL ME ICON (NICO / CHRISTA 1938-1988)” – DJ set da “Nico, 1988” 
Max Viale, coautore della colonna sonora di “Nico, 1988” (Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), organizzatore della produzione musicale su set e attore nella parte del musicista della band di Nico Max Davies nel film di Susanna Nicchiarelli, propone il visual set “Don’t Call me Icon”: un focus sul suono e sulla colonna sonora originale (candidature David di Donatello; Nastri d’Argento 2018) supportato da immagini inedite e rielaborate in tempo reale che tracciano la storia della vita della poliedrica artista e delle fasi di lavorazione del film.

a seguire

Dancefloor Stompers “STOMPERS ’68 – Un percorso tra musica e cinema dentro la rivoluzione hippy”
Gianmarco Diana – basso elettrico
Danilo Salis – chitarra elettrica
Andrea Schirru – tastiere
Frank Stara – batteria e percussioni
Juri Orrù – chitarra acustica e voce
Il reading concerto ripercorre le tappe dell’epocale rivoluzione sessantottina, utilizzando la produzione cinematografica americana (ed europea) come canovaccio per un racconto artistico, sociale e politico delle nuove dinamiche giovanili, con la nascita degli hippies, la diffusione delle droghe lisergiche, il flower power e i movimenti studenteschi, l’overdose musicale dell’Estate dell’Amore e i suoi riverberi nel cinema e nella cultura italiana di massa.
Un viaggio che si snoda lungo le autostrade e le grandi città degli Stati Uniti, come nelle campagne e le città della provincia borghese italiana, dove cinema, musica e narrazione si fondono: nelle immagini di film come “Il Laureato”, “Easy Rider”, “Fragole e sangue”, “Zabriskie Point” o “Woodstock”, ma anche in quelle di “Teorema”, “La Cina è vicina”, “Grazie zia”, “Il sesso degli angeli” o “Z – L’orgia del potere”, come nelle canzoni di Simon & Garfunkel, Electric Flag, Jimi Hendrix, Sly & The Family Stone, Pink Floyd, Beatles e The Band, o nelle composizioni per il cinema di Giovanni Fusco, Miki Theodorakis e Ennio Morricone.

  • Domenica 4 novembre

L’ultima mattinata di eventi per il festival Creuza de Mà inizia alla Sala Nanni Loy alle 10.30 con il terzo appuntamento delle Masterclass di Musica per cinema, che questa volta vedrà dialogare con studenti e pubblico i registi Letizia Lamartire e Giovanni Dota. Subito dopo (11.30), il montatore Marco Spoletini e Gaetano Musso illustreranno il lavoro di missaggio del suono e della musica del film di imminente uscita (verrà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il 23 ottobre) Il Flauto Magico di Piazza Vittorio, per la regia di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu, di cui saranno proposti alcuni clip: una rivisitazione e re‐interpretazione dell’opera di Mozart, trasportata nei giorni nostri e interpretata in otto lingue dai musicisti‐attori della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio, ognuno secondo le proprie tradizioni e culture musicali.

Nel pomeriggio, si riprende alle 16 con l’ultimo film della selezione dedicata al ’68: in programma “Fragole e sangue” (“The Strawberry Statement”), diretto nel 1970 da Stuart Hagmann, film manifesto della contestazione giovanile americana. Racconta il percorso personale del protagonista, Simon, studente all’Università di San Francisco, verso una consapevolezza civile che lo porta a schierarsi politicamente contro il sistema oppressivo vigente, grazie soprattutto all’incontro con una ragazza attivista dei movimenti pacifisti. Per questo, dopo “Easy Rider”, “Fragole e sangue” è il film che ha colpito più direttamente l’opinione pubblica occidentale. Come già per altre pellicole di culto, la colonna sonora, a base di pietre miliari del rock e folk di quegli anni, ha un ruolo di primo piano nel veicolare il messaggio e le atmosfere del tempo.

A seguire, alle 18, sullo schermo il documentario “L’Orchestra di Piazza Vittorio” per la regia di Agostino Ferrente (2006), con musiche dellOrchestra di Piazza Vittorio, fondata e diretta da Mario Tronco, storico tastierista degli Avion Travel, insieme allo stesso Ferrente. Il documentario ripercorre la genesi della band musicale, nata nel quartiere multietnico di piazza Vittorio, che fieramente rappresenta le storie di vita e le esperienze di persone arrivate da ogni parte del mondo in cerca di nuove opportunità. E proprio le diverse culture costituiscono la ricchezza di questa Orchestra, che ha saputo creare nuove e affascinanti sonorità raccogliendo l’apporto di tutti i musicisti che vi sono confluiti negli anni.

E l’Orchestra di Piazza Vittorio, questa volta dal vivo, sarà protagonista del gran finale del festival con un concerto sul palco dell’Auditorium del Conservatorio (ore 21.30) in cui proporrà brani del suo repertorio e Arie d’Opera dalla Carmen, il Don Giovanni e Il flauto magico. Ed è proprio nell’esibizione dal vivo, a stretto contatto col pubblico, che la formazione multietnica di casa a Roma trova la sua dimensione ideale, portando in scena la sua colorata carica di energia con Houcine Ataa (Tunisia) alla voce, Emanuele Bultrini (Italia) alle chitarre, Peppe D’Argenzio (Italia) ai sax baritono e soprano, Duilio Galioto (Italia) al pianoforte e tastiere, Awalys Ernesto Lopez Maturell (Cuba) alla batteria, Omar Lopez Valle (Cuba) alla tromba e flicorno, Carlos Paz Duque (Ecuador) alla voce e flauti andini, Pino Pecorelli (Italia) al contrabbasso e basso elettrico, El Hadji Yeri Samb (Senegal) alle percussioni e voce, Raul “El Cuervo” Scebba (Argentina) alle percussioni, Kaw Dialy Mady Sissoko (Senegal) alla voce e kora, Ziad Trabelsi (Tunisia) all’oud e voce e Mario Tronco (Italia) alla direzione d’orchestra.

Il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, come tutti gli altri appuntamenti in programma, è ad ingresso gratuito.

La dodicesima edizione del festival Creuza de Mà è organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), della Fondazione Sardegna Film Commission, del Comune di Carloforte e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione di Sardegna, della SIAE, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dell’E.R.S.U. di Cagliari e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina.
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