Virus Vitreum, le opere Di Giuliano Giuman esposte ai Musei di Villa Torlonia e alla Casina delle Civette di Roma

Virus Vitreum, le opere Di Giuliano Giuman esposte ai Musei di Villa Torlonia e alla Casina delle Civette di Roma – E se il mondo diventasse di vetro? Come contagiato da un virus, ogni oggetto si cristallizzerebbe nella trasparenza e rifletterebbe mille bagliori…

 

A questo mondo incantato rimanda il viaggio di VIRUS VITREUM, dove le opere di Giuliano Giuman superano il virtuosismo di materia e la forma dei puri oggetti verso un nuovo linguaggio simbolico e concettuale. Un dialogo espressivo personale in cui l’artista si avvale del vetro come protagonista per realizzare contaminazioni, attraverso diversi passaggi e spesso cambiando la funzione degli oggetti, pur rimanendone sempre complice.

Antesignano della ricerca con il vetro, che lo caratterizza nel panorama internazionale da alcuni decenni, Giuman  vi fa confluire i presupposti concettuali del suo lavoro, uniti a una perizia tecnica straordinaria.

 

A quasi quattro anni di distanza dall’ultima mostra romana, dedicata alla sua fotografia concettuale degli anni Settanta, Giuliano Giuman torna a Roma con la mostra VIRUS VITREUM, promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovrintendenza Capitolina, con il supporto organizzativo e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, e ospitata da giovedì 14 febbraio a domenica 28 aprile 2013 alla Casina delle Civette di Villa Torlonia.

 

La prestigiosa sede, riferimento imprescindibile per la sua organica  documentazione delle esperienze legate al vetro e alle arti applicate, rappresenta una cornice ideale per l’esposizione delle 23 opere, per la maggior parte inedite e legate alla stagione creativa ancora in corso di Giuman.

Così, opere di grandi dimensioni, sculture e installazioni dialogano con la luce di Roma e con i colori di Villa Torlonia in un emozionante percorso,  stimolando il visitatore a coglierne analogie o contrasti.

 

VIRUS, dunque, come contagio, raccontato attraverso le sculture tra archetipi mitici e immaginazioni fantastiche, come la grande opera Polifemo, installata nel portico della Casina, che anticipa ed introduce il viaggio alla mostra e il confronto, non solo concettuale e materico, con le stanze del Museo.

 

Con l’opera monumentale Chiodo, una vetrata di quasi due metri per uno, l’ispirazione fa omaggio a quella già esistente del Cambellotti: il disegno rigoroso e geometrico che la caratterizza è enfatizzato per contrasto dai toni accessi e morbidamente sfumati l’uno nell’altro. Simbolico è poi il dialogo tra l’opera Carovana e la Stanza dei Trifogli che la ospita, dove i simboli della rosa e della cometa, presenti nello stemma Torlonia,  richiamano allegoricamente la meta del cammino e  invitano a spedizioni fantastiche.

Nella Stanza delle rondini  l’opera Volare senza ali riprende il tema del volo con vetri dipinti a gran fuoco, sovrapposti e tenuti dal piombo come per le vetrate storiche. Il blu e gli azzurri, colori che caratterizzano l’opera, si accostano a quelli presenti nella stanza. O ancora, con legame meno intuitivo ma altrettanto forte, nella Stanza della fata l’opera Narciso dialoga per contrasto formale con i vetri opalescenti, impreziositi da gemme, della vetrata di Cambellotti.

 

Nato a Perugia, Giuliano Giuman coltiva una forte passione per la musica accanto a quella per la pittura che lo porta a frequentare nel 1964 lo studio di Gerardo Dottori, futurista, padre dell’aeropittura.

Nel 1969 lascia gli studi musicali per dedicarsi alla pittura, lavorando sia a Roma sia a Bologna, dipingendo in questa fase solo in bianco e nero. L’ opera più significativa di questo periodo è Fenomenologia. Effettua anche sperimentazioni su fotografia,  fotopittura, Video e performances. Si trasferisce a Milano nel 1976.

Nel 1980 inizia un percorso di ricerca tra musica e pittura. Dal 1985 il vetro,l come installazione in ampi spazi o come elemento per architettura d’interni, diventa l’elemento caratterizzante la sua espressione artistica.

Dal 1984 collabora con Umbria Jazz, firmando nel 1993 il manifesto del ventennale e, in seguito, oltre a numerosi altri,  tutte le scenografie.  Nel 1987 la RAI gli dedica lo speciale Tabula rasa, video dedicato ai suoi lavori. Dal 1999 insegna all’Accademia di Brera di Milano il linguaggio delle vetrate. Molte sue opere sono visibili in Lombardia, in Umbria, in Liguria e in Sicilia e in varie basiliche del nord Italia.

 

Ha tenuto circa 100 mostre personali: tra le più recenti al Musée Suisse du vitrail a Romont all’ Aeroporto Kennedy di New York, l’antologica alla Rocca Paolina di Perugia e al Museo dell’Opera del Duomo a Prato.

 

 

 

Mostra

 

VIRUS VITREUM

OPERE di GIULIANO GIUMAN

 

Dove Roma, Museo della Casina delle Civette e Dipendenza

Villa Torlonia, Via Nomentana 70  

Apertura al pubblico

 

14 febbraio 2013 – 28 aprile 2013

Orari: 9.00-19.00

Chiuso il lunedì; la biglietteria chiude 45 minuti prima

 

Biglietti

 

biglietto unico integrato Casina delle Civette e Mostra € 5.00 intero; € 4.00 ridotto

gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

 

Promossa da Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovrintendenza Capitolina 
Sponsor del Sistema Musei Acea; Banche Tesoriere di Roma Capitale (BNL Gruppo BNP Paribas, UniCredit, Monte dei Paschi di Siena), Acqua Claudia, Finmeccanica, Il Gioco del Lotto, Vodafone, Atac e Repubblica

 

Cura della mostra

 

Paolo Bolpagni

Catalogo: Rubbettino editore

Supporto organizzativo e servizi museali Zètema Progetto Cultura
Info Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.0  www.museivillatorlonia.it  www.zetema.it
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