Valvasone, 39esima stagione concertistica ai nastri di partenza al Duomo del Ss. Corpo di Cristo

Valvasone, 39esima stagione concertistica ai nastri di partenza al Duomo del Ss. Corpo di Cristo – Il 2012 è un anno caratterizzato musicalmente da alcuni anniversari “tondi”: 400 anni dalla morte di Giovanni Gabrieli, pure 400 anni dalla morte di Hans Leo Hassler. Entrambi hanno a che fare con l’organo cinquecentesco di Vincenzo Colombi conservato del duomo di Valvasone. Più direttamente Giovanni Gabrieli che proprio a Venezia suonò gli organi della Basilica di San Marco di cui uno era identico a quello valvasonese, d’altra parte il suo costruttore era organaro proprio in San Marco.

 

 

Valvasone, nel suo piccolo, non poteva esimersi dal celebrare una simile ricorrenza. Spiace aggiungere che – a quanto dicono le mie fonti – Venezia, al contrario, non prevede celebrazioni…

Ma chi era Giovanni Gabrieli e perché Valvasone si sente in obbligo di ricordarlo?

 

 

Intanto è singolare che suo padre fosse un friulano, un carnico per la precisione, nativo della borgata di Fais (oggi individuabile nella sommità della borgata di Borgo Pedretto) nell’attuale comune di Arta Terme. Di professione tessitore, sposò la sorella di Andrea Gabrieli, organista di fama proprio a san Marco e si trasferì nella città lagunare. Non ebbe fortuna, e il cognato si assunse l’incarico di mantenere la famiglia della sorella Paola, dando il proprio cognome ai nipoti. Andrea riconobbe le capacità del nipote Giovanni, fu suo maestro fino a quando non lo mandò a Monaco verso il 1575, complice la peste che imperversava a Venezia, alla corte di Alberto V di Baviera, a studiare presso Orlando di Lasso, come già ebbe modo di fare egli stesso 15 anni prima. La formazione con di Lasso sarà fondamentale per Giovanni Gabrieli.

 

 

Ritornò a Venezia presumibilmente nel 1579 alla morte del duca Alberto. Tra il 1584 e il 1585 successe sia allo zio Andrea sia a Claudio Merulo come organista titolare degli organi maggiore e minore di San Marco. A seguito della morte dello zio, Giovanni intraprese l’edizione delle sue opere cui aggiunse anche alcune delle proprie: in questo modo però trascurò la pubblicazione delle sue, anche se uscirono alcune edizioni a stampa. La gran parte infatti è rimasta manoscritta. Oltre al prestigioso incarico a san Marco, Giovanni Gabrieli ebbe anche il posto di organista alla Scuola Grande di san Rocco, posto che come l’altro mantenne a vita. In entrambi i posti, Gabrieli ebbe a disposizione un grande numero di esecutori – in rapporto ai tempi – ed ebbe modo di dare sfogo al suo estro interpretativo insofferente di schemi, tanto che la forma da lui prediletta fu la canzone. Sfruttò appieno le possibilità acustiche offerte dalla basilica marciana, tanto è vero che riusciva a contrapporre uno strumento ad arco posto da una parte a un gruppo di ottoni senza alterare il bilanciamento acustico. Portò molto in avanti la tecnica compositiva dei cori battenti o contrapposti tipicamente veneziana (per non dimenticare la lontana origine aquileiese…) che troverà il culmine nella musica di J.S. Bach. Arrivò a comporre musiche vocali e strumenti fino a 22 voci. Sfruttò appieno le possibilità offerta dai musicisti disponibili usando tutti i tipi d strumenti (ad arco, a fiato: legni e ottoni, ecc.) riuscendo ad ottenere effetti di grande impatto sonoro, accresciuto dalla tecnica “stereofonica” dei gruppi vocali e strumentali variamente disposti nello spazio. Introdusse pure la dinamica contrapponendo passaggi piani a forti: significativa la Sonata pian e forte che introduce un concetto ripreso poi dallo stile concertato barocco in cui si alternano passaggi solistici ai tutti. É stato un grande compositore, riconosciuto ampiamente ed esplicitamente dai suoi contemporanei e nei decenni e secoli successivi. Molte sono le edizioni di sue musiche in disco tra cui mi piace ricordarne alcune in cui è stata ricreata l’immagine sonora precisa delle composizioni in quanto eseguite e registrate nei luoghi per cui furono composte. Fu compositore della transizione tra Rinascimento e Barocco che ha influenzato molti compositori del nord Europa.

 

 

L’Associazione per i Concerti di Musica Antica di Valvasone, si è sentita in dovere di offrire almeno un omaggio organistico a Giovanni Gabrieli essendo, per così dire, ‘depositaria’ dell’unico organo veneziano del Cinquecento conservato nel duomo, ideale strumento per l’interpretazione delle pagine musicali dell’organista marciano.

 

 

La 39° stagione concertistica valvasonese intitolata Giovanni Gabrieli, organista della Serenissima Signoria di Venezia, prevede tre appuntamenti che si svolgeranno nelle domeniche del 29 aprile e del 6 e 13 maggio. Tutti i concerti avranno inizio alle ore 17 e saranno ad ingresso libero. Sarà pure possibile – con appuntamento alle ore 15.30 – seguire una visita guidata, parimenti libera, all’antico borgo medievale di Valvasone con raccolta presso l’Ufficio turistico di piazza Duomo. Ci appelliamo comunque alla sensibilità degli ascoltatori a contribuire economicamente, in questo periodo ancora più difficile per chi organizza concerti di questo livello, alla buona riuscita dei concerti.

 

 

Il programma a grandi linee è il seguente:

 

Domenica 29 aprile aprirà la rassegna l’organista Luigi Panzeri, una presenza stabile delle ultime stagioni, che suonerà l’organo del duomo, il clavicembalo, illustrerà alcuni aspetti della vita di Giovanni Gabrieli e soprattutto delle opere che eseguirà; ci sarà pure una trasferta nella chiesetta dei ss. Pietro e Paolo dove suonerà l’organo positivo.

 

 

Il 6 maggio sarà di scena un graditissimo ritorno dopo molti anni di assenza: il clavicembalista e organista Bob van Asperen che nel concerto intitolato I contemporanei, l’influenza nel Nord Europa, illustrerà gli influssi reciproci tra diversi compositori, quindi su e di Giovanni Gabrieli. I compositori interessati saranno oltre al nostro: A. Willaert, A. Gabrieli, C. Merulo, G. Picchi, H.L. Hassler, Anonimo olandese, J.P. Sweelinck, J. Bull.

 

 

Infine il 13 maggio sarà presente un trio composto dall’organista Liuwe Tamminga e dai cornettisti Bruce Dickey e Doron David Sherwin (un gradito ritorno pure il loro) che sotto il titolo Toccate, ricercari, canzoni con passaggi e diminuzioni per cornetti cercheranno di rendere, pur non essendo la chiesa di Valvasone paragonabile a san Marco, la sontuosità delle musiche di carattere celebrativo e delle composizioni più fastose. La stessa formazione ha appena registrato nella basilica di san Petronio a Bologna un CD con alcune delle musiche che saranno eseguite questa sera.

 

 

Come sempre, ci sarà una coda di carattere formativo nella prima metà di luglio: dall’8 al 16 si svolgerà il XIV Corso internazionale d’interpretazione organistica: 1510-1650 che prevede il concerto finale dei partecipanti al corso domenica 16 luglio, ore 21 sempre presso la chiesa parrocchiale. Il docente come sempre sarà il m° Christopher Stembridge.

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