TTJazz Collective “Like Sonny” a Castel Thun

TTJazz Collective “Like Sonny” a Castel Thun. Nell’ambito della rassegna musicale “Trentino in jazz”, sabato 16 settembre ad ore 16,  Castel Thun nel Loggiato dei Cannoni  ospiterà il concerto “Like Sonny” proposto dal sestetto  TT Jazz Collective (TT sta per Trento e Torino)  formato da musicisti piemontesi e per metà trentini, frutto della coproduzione fra Piemonte e Trentino Jazz.

Diego Borotti sax/ Fulvio Albano sax/ Emilio Galante flauto/ Alberto Marsico hammond/ Mirko Pedrotti vibrafono/ Enrico Tommasini batteria

Il TTJazz Collective (TT sta per Trento e Torino) è un sestetto per metà formato da musicisti piemontesi e per metà trentini, frutto della coproduzione fra Piemonte e Trentino Jazz. Qui propone un innovativo approccio al repertorio arrangiando alcune composizioni di Sonny Rollins. Gli appassionati possono riconoscere in questo progetto il modello è quello del SFJazz Collective, l’ottetto di San Francisco che dal 2004 ogni anno crea programmi ispirati a grandi voci del jazz come John Coltrane, Thelonious Monk, Horace Silver. L’idea guida è quella di tendere un filo che lega indissolubilmente il jazz della grande tradizione con i linguaggi contemporanei, con rispetto ma senza tentazioni nostalgiche. L’agile sestetto, compatibile con l’intimità di un jazzclub ma estremamente originale timbricamente è composto da tre fiati, organo hammond, vibrafono e batteria.

Di Sonny Rollins, ancora attivo nonostante i suoi 87 anni, vengono proposti arrangiamenti di celebri brani come Oleo, Airegin, Pentuphouse, St Thomas, Doxy…

La collaborazione fra Piemonte Jazz e Trentino Jazz ha un valore per certi versi esemplare. Si tratta infatti in entrambi i casi di reti di festivals presenti sul territorio, gestite con forte apporto di volontariato associazionistico. Alle due associazioni sta a cuore la promozione culturale capillare, la propaganda di un messaggio estetico “alto”, di creatività e ricerca artistica, anche attraverso i canali naturali e più tradizionali come i jazzclubs. E’ un modo di pensare la cultura opposto a quello imperante degli “eventi”, dai costi faraonici che fanno gioire solo gli agenti o il politico di turno che vuole con essi farsi “bello” o dimostrare una falsa sensibilità culturale.

Articolo precedenteIl gruppo Folklorando in concerto a Castel Thun
Articolo successivoMAG: prosegue la mostra Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento