Terremoto Emilia Romagna, sabbia liquefatta fuoriesce dal terreno

Terremoto Emilia Romagna, sabbia liquefatta fuoriesce dal terreno – Proseguono a ritmo sostenuto le scosse in Emilia Romagna. A distanza di una settimana le scosse registrate sono poco più di trecento. Nella notte e nel corso della mattinata il sisma è tornato a farsi sentire. Alle prime luci dell’alba, verso le ore 04 ha letteralmente buttato giù dal letto i cittadini rimasti nelle proprie abitazioni e fatto sobbalzare tutti coloro che si trovano nelle tendopoli. Il sisma si è fatto sentire nuovamente verso le 8.39 con una magnitudo 3.1 ed ancora, questa volta più forte, alle alle 9.49. I Comuni entro i 10Km colpiti dalla scossa sono Finale Emilia (Mo), Bondeno (Fe), Mirabello (Fe), Sant’Agostino (Fe).

 

Nella notte si sono verificate numerose scosse, tra queste una di magnitudo 3,2 alle 4.55 dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) è stata avvertita dalla popolazione in provincia di Modena e Ferrara, con epicentro tra i Comuni di Finale Emilia, Bondeno e Sant’Agostino. Poco prima, verso le 23, se ne era verificata una di magnitudo 3.8 in provincia di Modena con epicentro tra San Felice sul Panaro, Camposanto e Medolla.

 

I tempi previsti per il totale assestamento si allungano di minuto in minuto. Alcuni cittadini pensano che si tratti di una replica di quello del 1570 che durò 4 lunghi anni e chi, invece, teme che ci sia un vulcano in fase di risveglio. Una Task force di geologi stanno studiando i dati per classificare il territorio tra Modena e Ferrara dopo l’episodio della liquefazione delle sabbie, che ha provocato un numero incredibile di crepe alle case costruite su dossi dove un tempo scorrevano i fiumi. In queste zone la sabbia liquefatta è fuoriuscita dalle crepe di cantine e di giardini. Da parte dei geologi c’è la massima attenzione perchè nel caso in cui l’evento dovesse ripetersi con un sisma della medesima intensità, il fenomeno potrebbe riacutizzarsi.

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