Terremoto Emilia Romagna, la terra continua a tremare

Terremoto Emilia Romagna, la terra continua a tremare – Il terremoto sembra non voglia lasciare l’Emilia Romagna dove la terra continua a tremare senza sosta. Nel giro di appena trenta minuti, dalle 15 e 25 alle 16 del 9 giugno, sono state registrate, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, altre quattro scosse.

 

La prima di magnitudo 3.4 mentre le successive di intensità di 2.3 e di 2.4. Le località prossime all’epicentro sono Medolla, Mirandola e Cavezzo. Dalla mezzanotte la terra ha continuato a tremare altre 14 volte. Tra le scosse in rapida successione quella di magnitudo 3.4 è stata quella più forte. Poco prima del sorgere del sole, alle 4.05 e con una profondità di 7.1 chilometri, una nuova violenta scossa tra le provincie di Belluno e Pordenone, di magnitudo 4.5, ha gettato i cittadini del Veneto e del Friuli Venezia Giulia nel panico. L’epicentro, in base ai dati della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, e’ stato localizzato tra i comuni di Pieve d’Alpago e Chies d’Alpago, in provincia di Belluno al confine con la provincia di Pordenone.

 

Al momento sembrerebbe che, dalla prima scossa del 20 maggio, la sismicità stia lentamente diminuendo sia nel numero dei movimenti tellurici che nelle dimensioni. Nonostante questa che potrebbe essere una buona notizia, la gente continua ad aver para ed a dormire nelle tendopoli allestite dalla protezione Civile. Nessuno è in grado di prevedere che tipo di evoluzione possa avere questo sisma che si distingue dagli altri per il numero di scosse, per i suoi spostamenti e per il fenomeno della liquefazione della sabbia. Gli esperti sono al lavoro nel tentativo di capire, prevedere ed evitare, per quanto possibile, i danni a cose e persone.

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