Teatro delle bambole con “Se cadere imprigionare amo”

Teatro delle Bambole presenta Roma, Teatro dell’Orologio – Sala Moretti

Via dè Filippini, 17/a,

21 maggio 2015 ore 21.30

nell’ambito del Festival “Inventaria”

SE CADERE IMPRIGIONARE AMO

scritto e diretto da Andrea Cramarossa

prima nazionale

 

interpreti Isabella Careccia, Silvia Cuccovillo, Federico Gobbi,

Patrizia Labianca, Domenico Piscopo

“Se cadere imprigionare amo”, scritto e diretto da Andrea Cramarossa, va in scena il 21 maggio, in prima nazionale a Roma, presso il Teatro dell’Orologio, all’interno del Festival “Inventaria”, punto di riferimento della stagione romana off. Sul palcoscenico interpreti: Isabella Careccia, Silvia Cuccovillo, Federico Gobbi, Patrizia Labianca e Domenico Piscopo.

 

Spettacolo teatrale di ricerca con reminiscenze kafkiane racconta, in maniera originale e toccante, di sentimenti, relazioni sociali, meccanismi e dinamiche che ci uniscono, per nostra volontà o contro il nostro volere, tenendoci “legati”. La drammaturgia, che tesse le trame fitte di quella tela che è “Se cadere imprigionare amo”, risulta un misto di dichiarata poesia e narrazione dissonante. La storia prende avvio dal sogno di un bruco addormentato nel suo bozzolo. Seguiamo la sua metamorfosi da un vivere ripugnante e strisciante ad un vivere saltellante e svolazzante.

 

Protagonista una madre che decide di lasciare i propri quattro figli per sempre. L’abbandono precede la caduta, l’omicidio, la perdita. Di queste persone rimane solo la menzione in un articolo sgrammaticato di un quotidiano di provincia, nella pagina della cronaca nera.

In scena quindi farfalle e blatte intrappolate nella tela di un ragno che tesse parole incomprensibili, metafora di una grande società composta dagli stessi protagonisti. Questi cercano di ribellarsi, ma non riescono ad uscire, volare, accettare il cambiamento della trasformazione. Spesso sono vittime del proprio racconto. A volte riescono a vincere grazie alla loro bellezza, altre a dispetto della bruttezza di chi si professa innocente e viene ingiustamente condannato per atti che non ha commesso. Tutti però rimangono imprigionati nel tentativo estenuante di trovare un’identità possibile. La “quarta parete” viene continuamente abbattuta e ricostruita: gli spettatori entrano così direttamente nel gioco della metamorfosi, talvolta condotto attraverso atti demenziali, talvolta con drammaticità, sfociando spesso nel senso di un vivere grottesco. Ne risulta una pièce al limite dell’assurdo, a tratti comica, ferale e sempre dinamica.

 

Dall’incesto alla pedofilia, dall’innamoramento alla schiavitù, dall’antropofagia alla solitudine, ciascun personaggio vive la propria realtà portando con sé un segreto che solo il pubblico potrà svelare. Qualcosa, però, può anche andare storto e ciò che consideriamo bello (farfalle) può anche esser letale a differenza di ciò che comunemente viene preso per brutto e repellente (blatte e scarafaggi).

 

NOTE DELL’AUTORE

Lo spettacolo nasce dal progetto di ricerca “La lingua degli insetti // Cofanetto 3: La Caduta”. L’approccio al mondo immenso e misterioso degli Insetti, mi ha permesso, con stupore, di lasciarmi suggestionare dagli stimoli sensibili dei loro micro movimenti, del loro esistere, del loro “sentire”, aprendo lo sguardo su possibili connessioni con il mondo altrettanto misterioso degli esseri umani. Così, da sempre alla scoperta dell’arte coerente con la percezione sensoriale dell’umano sentire, ho potuto avvicinarmi, non senza difficoltà ma con enorme fascinazione, a quello che amiamo definire “sesto senso”, il senso impalpabile di molti animali – forse anche delle piante – insetti compresi.

Del progetto di ricerca “La lingua degli insetti”, fanno parte il “Cofanetto 1: L’Urlo” (Imenotteri – Vincitore del FAP, Festival delle Arti Performative) e il “Cofanetto 2: Lo Strappo” (Coleotteri). Il “sesto senso” ha guidato l’intero gruppo di ricerca verso un approdo più strutturato, il mondo dei Lepidotteri e dei Blattidi (farfalle, blatte e scarafaggi), per osservare, assaporare, innamorarsi della trasformazione e della metamorfosi.

 

Il Teatro delle Bambole nasce nel 2003 a Bari per volontà di Andrea Cramarossa. In un primo momento è un Manifesto Culturale, più che un gruppo di persone che si ritrova a fare teatro. L’intento è quello di voler utilizzare, quale ossatura degli spettacoli, il Nuovo Metodo di Approccio all’Arte Drammatica basato sugli studi di Cramarossa intorno al rapporto suono e corpo, voce e persona, musica e personaggio. Spunto per gli studi dell’autore sono il Metodo Funzionale della Voce di Gisela Rhomert e il Teatro delle Orge di Hermann Nitche. Il Nuovo Metodo di Approccio all’Arte Drammatica è in continua evoluzione ed è aperto a contaminazioni e agli incontri che la vita di per sé regala. “La lingua degli insetti”, cominciato nel mese di maggio del 2013, che ha visto in campo l’impegno ed il contributo di una quindicina di attori professionisti, è un atto performativo globale che racchiude i tre atti frutto dello studio sul Nuovo Metodo di Approccio all’Arte Drammatica.

 

Teatro delle Bambole

www.teatrodellebambole.it

 

Teatro dell’Orologio

Biglietti: Intero 12 euro – ridotto 10 euro (+ tessera 3 teatro 3 euro)

 

Info e prenotazioni:

inventaria@dovecomequando.net tel. 320.1185.789 – 06.53524

biglietteria@teatroorologio.com  tel. 06-68.75.550 (dalle ore 18.00).

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