Smantellata organizzazione criminale dedita al narcotraffico

Smantellata organizzazione criminale dedita al narcotraffico- Operazione “meta 2010”: i carabinieri di Roma smantellano un’organizzazione criminale calabrese dedita al narcotraffico: 30 persone arrestate in varie localita’ italiane e all’estero. Sequestrati 2600 kg di cocaina

 

Nel corso della notte, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, dr. Maurizio Caivano, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (PM Giancarlo Capaldo, Diana De Martino e Maria Cristina Palaia), nei confronti di 30 persone indagate per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, per avere costituito una ramificata organizzazione criminale operante in più località italiane e all’estero, responsabile dell’importazione in Europa di ingenti carichi di cocaina dal Sudamerica.

Arresti, perquisizioni e sequestri patrimoniali per un valore di 5 milioni di euro sono stati eseguiti in Calabria, nelle provincie di Vibo Valentia e Reggio Calabria, nonché in provincia di Bari, Brescia, Bologna, Latina, Palermo e Pavia.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Meta 2010” è stata avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci nel mese di settembre 2010 ed ha consentito di delineare la struttura di una ramificata organizzazione criminale operante in più località italiane e all’estero, in grado di approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina direttamente dai cartelli colombiani produttori del narcotico e di importarli in Italia occultandoli, con varie metodiche, all’interno di carichi di merce legale trasportata via nave o via aereo.

La rilevanza del traffico di stupefacenti gestito dal sodalizio criminale emerge dai seguenti maxi sequestri effettuati dagli investigatori, di carichi di narcotico che stavano per essere immessi sul mercato italiano e europeo:

−         400 Kg. di cocaina, sequestrati il 13 settembre 2010 dalla Polizia Colombiana a Bogotà, che avrebbero dovuto essere importati in Italia tramite un cargo aereo;

−         1.000 Kg. di cocaina purissima, sequestrati il 12 novembre 2010 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma nel porto di Gioia Tauro (RC), rinvenuti all’interno dei telai di carrelli agricoli contenuti in un container scaricato da una nave cargo proveniente dal Brasile;

−         1.200 Kg. di cocaina purissima, sequestrati in data 8 aprile 2011 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma nel porto di Livorno, rinvenuti all’interno di un container contenente scatolame di prodotti alimentari (lattine di “palmito”), scaricato da una nave cargo proveniente dal Cile.

Il sodalizio criminale oggetto di indagine è risultato composto da un nucleo centrale di personaggi di origine calabrese riconducibili all’alveo criminale della ‘ndrangheta i quali facevano capo al noto narcotrafficante calabrese BARBIERI Vincenzo (classe 1956) fino al suo assassinio, avvenuto a San Calogero (VV), in data 12 marzo 2011, ad opera di due killer che gli esplodevano contro 24 colpi di arma da fuoco.

Il BARBIERI era stato indagato in passato dalla DDA di Catanzaro per partecipazione ad associazione mafiosa, perché affiliato al clan “Mancuso” di Limbadi (VV), nonché per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Dalle investigazioni dei Carabinieri di Roma è emerso che il BARBIERI, benché sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Bologna, continuava a reggere le fila dell’organizzazione criminale investigata, ricevendo i propri accoliti in un albergo della città felsinea, oppure incontrandoli durante le poche trasferte in Calabria, autorizzate dall’A.G. per assistere ai procedimenti penali a suo carico.

Il BARBIERI e i suoi uomini operavano tramite un affiliato dell’organizzazione, anch’egli calabrese, appositamente stabilitosi in Colombia, il quale era in grado di trattare la fornitura dei carichi di cocaina con la BACRIM colombiana (“Bandas Criminales Emergentes al Servicio del Narcotrafico”) a cui viene attribuito l’invio di tonnellate di cocaina negli USA e in Europa. Il sodalizio investigato godeva di particolare credito presso tale organizzazione criminale colombiana, tanto da riuscire a ottenere più forniture di narcotico nonostante i numerosi sequestri subiti.

Al fine di realizzare le ingenti importazioni di droga, il gruppo di calabresi capeggiati dal BARBIERI si era associato ad alcuni personaggi di origine pugliese esperti di import – export, i quali avevano il compito di gestire le imprese commerciali da utilizzare per l’importazione dal Sudamerica dei carichi di merce legale al cui interno, con varie metodiche, veniva occultata la cocaina.

Nel corso dell’indagine è stato riscontrato come il sodalizio fosse in grado di ricorrere a vari metodi di occultamento della droga, disponendo evidentemente di collaudati appoggi logistico-operativi in vari paesi sudamericani come l’Argentina, il Brasile, la Bolivia e il Cile. In particolare, la cocaina è stata occultata all’interno di:

–               telai in metallo di carrelli agricoli;

–               lattine per alimenti confezionate in maniera del tutto identica ad un prodotto (“palmito”) commercializzato da una ditta boliviana;

–               confezioni di prodotti di artigianato colombiano (bambole in legno);

–               materiale di imballaggio di pannelli e parquet in legno.

In Italia il gruppo criminale oggetto di indagine operava in più località e, in particolare, nelle provincie di Vibo Valentia, Bari e Bologna, nonché in Lombardia ove, si ritiene, fosse destinata una buona parte della droga sequestrata a Gioia Tauro e Livorno. Parte dei carichi di stupefacente sequestrati al sodalizio era invece verosimilmente destinato al Nord Europa.

L’indagine, condotta dalla 3^ Sezione del Nucleo Investigativo di Roma, è stata sviluppata anche grazie a una proficua attività di cooperazione internazionale avviata tramite la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga italiana (D.C.S.A.), con il S.O.C.A. britannico (“Serious Organized Crime Agency”) ed il D.A.S. (“Departamento Administrativo de Securidad”) colombiano. Presso i porti di Gioia Tauro e Livorno l’Agenzia delle Dogane – Servizio Antifrodi doganali ha fornito un considerevole supporto e collaborazione ai Carabinieri per operare il sequestro delle 2,2 tonnellate di cocaina.

I sequestri in parola sono fra i maggiori mai operati in Italia ed Europa negli ultimi 20 anni. Il valore economico dei 2.200 kg di cocaina purissima sequestrati dai militari di via in Selci si aggira su 100 milioni di euro sul mercato all’ingrosso e 500 milioni di euro sul mercato dello spaccio al dettaglio.

Roma, 10 novembre 2011

 

 

Giro di vite contro lo spaccio di droga. Altri 5 pusher arrestati dai carabinieri nelle ultime ore

 

 

Ostia – Continua incessante l’azione di contrasto allo spaccio di droga da  parte dei Carabinieri della Compagnia di Ostia che nelle ultime ore hanno arrestati altri 5 spacciatori. I primi, in ordine di tempo a finire in manette, sono stati due 20enni, di Aprilia, sorpresi in via dell’Idroscalo a Ostia, mentre cedevano una decina di grammi di marijuana ad un tossicodipendente romano. I due spacciatori, uno dei quali già con qualche precedente alle spalle, sono stati arrestati con l’accusa di spaccio in flagranza di sostanze stupefacenti mentre, il loro “cliente” è stato segnalato alla Prefettura di Roma per i conseguenti provvedimenti amministrativi. In Piazza Eschilo, nel quartiere residenziale di Casal Palocco, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato due pregiudicati romani di 25 e 26 anni, entrambi noti alle forze dell’ordine. I due, che viaggiavano a bordo di un’auto presa a noleggio, hanno tentato di forzare un posto di blocco. Grazie alla tempestiva reazione dei militari, i due sono stati bloccati e trovati in possesso di alcuni grammi di cocaina. Insospettiti dal loro comportamento, i carabinieri hanno deciso di perquisire anche le loro abitazioni ove, in una di esse, ubicata in via Sebastiano Satta, hanno rinvenuto e sequestrato ulteriori 600 grammi circa di marijuana. I due sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In via Cristoforo Numai a Fiumicino, infine, i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato una pregiudicata 62enne, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Roma, in quanto riconosciuta colpevole di reati in materia di stupefacenti. La donna è stata ammanettata e condotta nel carcere di Civitavecchia dove espierà la pena detentiva pari a 4 anni e 8 mesi di reclusione

 

Torpignattara – Carabinieri a caccia di pusher, quattro arresti. In manette anche un colombiano che vendeva droga ai domiciliari

 

 

Roma – Continua l’attività dei Carabinieri finalizzata al contrasto del  fenomeno dello spaccio di stupefacenti nelle periferia sud-est della capitale. I militari del Nucleo Operativo della Compagnia Casilina, nel corso di un mirato servizio svolto in zona Torpignattara, hanno arrestato quattro persone con l’accusa di detenzione illecita di sostanza stupefacente. Due giovani di nazionalità colombiana, P.A. ventiquattrenne e R.E. venticinquenne, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati in Via di Acqua Bullicante. Qui i Carabinieri avevano avuto notizia che uno dei due, che si trovava già sottoposto agli arresti domiciliari, con la collaborazione di altri connazionali, continuasse a svolgere attività illecite direttamente dal proprio domicilio. I mirati e lunghi servizi di osservazione hanno confermato le ipotesi dei Carabinieri, che, dopo aver fermato uno dei due giovani in strada, con indosso della cocaina, facevano irruzione nell’appartamento del secondo. A seguito di perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti cinque grammi circa di cocaina purissima e numerose dosi di marijuana già pronta alla vendita, nonché materiale per il confezionamento della sostanza e una somma di denaro pari a diverse migliaia di euro, provento dell’attività illecita. Gli accertamenti scientifici sullo stupefacente hanno confermato trattarsi di sostanza purissima, probabilmente importata direttamente dai luoghi di produzione. Utilizzava  la propria abitazione come luogo per il confezionamento di droga, questa volta proveniente dal quartiere di Tor Bella Monaca, anche il terzo uomo, arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Casilina  per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I militari dell’Arma, a seguito di un mirato servizio di osservazione, hanno fermato B.F., quarantasettenne, già conosciuto alle Forze dell’Ordine, poiché colto in flagranza a cedere eroina ad un tossicodipendente della zona. La seguente perquisizione effettuata dai militari presso il domicilio del malfattore ha consentito di rinvenire ulteriore eroina che veniva occultata astutamente dall’uomo, in modo da renderne difficoltoso il rinvenimento, all’interno del filtro delle sigarette. Il malfattore è stato arrestato e posto immediatamente a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa del giudizio direttissimo. Nel corso del medesimo servizio i Carabinieri sono intervenuti nei pressi di Via dei Gordiani per sedare una lite furibonda scoppiata tra pusher coinquilini e nata per motivi connessi allo spaccio nel quartiere. In tale circostanza i militari, insospettiti dall’atteggiamento dei litiganti, hanno eseguito un’ accurata perquisizione nell’appartamento degli stessi, arrestando uno di loro, poiché nascondeva all’interno della propria stanza, tenendole ben occultate, numerose dosi già confezionate di oppio, e di  Mda.

 

 

 

Tor Vergata – Domani la caserma dei carabinieri sara’ intitolata al Cap. D’Aleo

 

Domani, venerdě 11 Novembre 2011,

con inizio alle ore 12,00,

a Roma, via di Tor Vergata, 82

si svolgerà la cerimonia di intitolazione della caserma dei Carabinieri della Stazione Roma Tor Vergata al Capitano dei Carabinieri Mario D’ALEO,  Medaglia d’Oro al Valor Civile.

 

Finge di essere stato investito e tenta di estorcere denaro a una malcapitata. Cittadino romeno arrestato dai carabinieri.

 

 

Roma – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste hanno arrestato un cittadino romeno di 19 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentata estorsione. Il giovane, mentre percorreva a piedi, via di Tor Tre Teste, nel quartiere Casilino, ha urtato di proposito con il braccio lo specchietto retrovisore di una autovettura in transito, condotta da una giovane studentessa, 24enne, che si è subito fermata per sincerarsi delle condizioni dell’uomo, il quale, fingendo di lamentare forti dolori all’arto, ha indotto la vittima a consegnargli del denaro contante, e lui da parte sua, non si sarebbe rivolto all’assicurazione per chiedere un risarcimento. Tra i due è nata poi una discussione animata, che ha indotto i militari di una pattuglia in transito ad intervenire immediatamente. Il giovane romeno però alla vista dei militari ha tentato subito di dileguarsi, ma dopo un breve inseguimento, è stato fermato ed arrestato dai Carabinieri. Portato in caserma è stato trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo.

 

 

Spaccia droga in pieno giorno. Arrestato dai carabinieri

 

 

Roma I Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro proseguono i servizi mirati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. In tale contesto, grazie all’attenta vigilanza di una pattuglia del Nucleo Operativo, è stato arrestato un 50enne di Roma. I militari, transitando per Piazza San Zaccaria Papa, hanno notato uno strano “viavai” di persone che, osservato più attentamente, è stato subito ricondotto ad un’attività di spaccio di sostanza stupefacente in pieno giorno,  incurante della presenza di numerosi cittadini che affollavano il quartiere. Prontamente bloccato, il pusher, già conosciuto alle forze dell’ordine, è stato trovato in possesso di una pianta di marijuana e di 11 bustine di eroina termosaldate pronte per essere smerciate.

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