Scoperta stalla degli orrori nell’Aretino

Scoperta stalla degli orrori nell’Aretino –  120 carcasse di ovini e caprini  in putrefazione dentro e fuori l’azienda agraria, 70 animali sopravvissuti costretti a vivere nel degrado più estremo e ora sottoposti a cure e controlli del personale veterinario locale. Smaltimento immediato delle carcasse per scongiurare i rischi di un disastro sanitario. Denunciati i due titolari per abbandono, maltrattamento e uccisione di animali

 

Una fattoria degli orrori, un vero e proprio lager per animali  da allevamento, mucchi di carcasse di pecore e capre in avanzato stato di decomposizione, letame ovunque, una decina di cani che giravano brandendo carni putrefatte e i circa 70 animali ancora in vita ridotti allo stremo delle forze. Questo il raccapricciante spettacolo apparso agli agenti del Corpo forestale dello Stato durante il blitz effettuato presso un’azienda agraria dell’aretino in località Pianettole, nel comune di Anghiari.

 

A far presagire una simile situazione gli odori nauseabondi provenienti dall’allevamento, tanto che i Forestali hanno fatto irruzione nell’allevamento muniti di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale.
A mobilitarsi sono stati gli agenti del Comando Stazione di Pieve Santo Stefano (AR), affiancati dal personale veterinario della ASL 8 di Arezzo che ha potuto verificare come la morte degli animali sia stata dovuta a uno stato di grave incuria ed abbandono che perdurava da mesi e a pessime condizioni igieniche, sanitarie e alimentari.

 

Una grave infezione virale, diffusa rapidamente tra il bestiame anche a causa dello spazio molto ristretto in cui era costretto a vivere, aveva contribuito a far precipitare la situazione.

 

I due titolari dell’azienda agricola sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo per abbandono, maltrattamento ed uccisione di animali, gravi reati per i quali è prevista anche la pena della reclusione.

 

Il provvedimento più urgente ha riguardato la bonifica dell’area per eliminare possibili rischi sanitari e le 120 carcasse sono state immediatamente smaltite ricorrendo all’intervento di una ditta specializzata.
Gli animali sopravvissuti, 70 pecore e capre costrette a vivere su uno strato di oltre due metri di letame e carcasse tanto da riuscire ad affacciarsi solo alle finestre della parte superiore della stalla, sono state sottoposte a un programma di cure e frequenti controlli da parte del Servizio Veterinario locale.
Sono tuttora in corso indagini per far luce sui diversi aspetti della vicenda.

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