Santa Maria della Pietà, la storia rischia di ripetersi

Santa Maria della Pietà, la storia rischia di ripetersi. Il Comitato Si può Fare e l’associazione Ex Lavanderia, da anni impegnati per un uso pubblico, sociale e culturale del Santa Maria della Pietà, giovedì 7 dicembre sono stati convocati all’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Roma ed hanno incontrato l’Assessore Luca Montuori con diversi rappresentanti del suo staff, con il Presidente del XIV Municipio Alfredo Campagna e gli assessori municipali di competenza e con la presidente della Commissione Urbanistica dell’Assemblea Capitolina Donatella Iorio.

L’incontro è avvenuto dopo la richiesta, di agosto scorso, del Comitato si Può Fare e della Associazione Ex Lavanderia, di un appuntamento con gli Assessorati Urbanistica, Cultura e Sociale del Comune di Roma, per avere aggiornamenti sulle decisioni e iniziative del Comune e della Città Metropolitana rispetto all’applicazione di quanto previsto della Del. Consiglio n.40 del 2015, come ribadito nella mozione n. 23 del marzo 2017, dove il Comune si impegna per l’uso pubblico e partecipato del Santa Maria della Pietà e sollecita la costituzione di una consulta partecipata da Enti istituzionali e cittadini.

Purtroppo il Comitato Si Può Fare e l’Ass. ex Lavanderia ha preso atto della limitata rilevanza delle informazioni ricevute: da giugno è stato aperto un tavolo di trattativa per l’applicazione della progettazione della centralità Urbana del Santa Maria della Pietà tra Roma Capitale, Roma Città Metropolitana (ex Provincia), Regione, ASL RM1 e Municipio XIV.  Su tale tavolo pesano  da un lato la  ferma posizione della Città Metropolitana  per l’applicazione della delibera 40 del 2015 dell’assemblea Capitolina, il rispetto delle norme del Piano regolatore e la collocazione dell’intero Municipio nel Santa Maria della Pietà; dall’altra la volontà di riaffermare la proprietà dei Padiglioni in capo alla Regione e, soprattutto, alla ASL e i progetti annunciati per la realizzazione in due padiglioni del Data Center regionale e il “Numero unico” nazionale per le emergenze.

Nel corso dell’incontro, il Comitato si Può Fare, pur prendendo atto delle intenzioni ribadite dall’Ass. Montuori e dal Pres. Campagna di rispetto del PRG e della Del. 40/2015 non ha quindi potuto a sua volta che ribadire l’insoddisfazione per i passi sino ad ora compiuti e per l’accettazione della delibera n. 787 del 2016 della Giunta Regionale, errata nei riferimenti proprio al Piano Regolatore oltre che nella definizione delle proprietà del comprensorio del Santa Maria della Pietà.  La preoccupazione è che qualsiasi trattativa che si fondi su presupposti non corretti possa produrre risultati che, ancora una volta, incideranno negativamente sul destino del comprensorio. Il Comitato ha inoltre ribadito che proprio la Del. 40 del 2015 ….prevedeva innanzitutto la costituzione di una Consulta per promuovere e verificare l’attivazione di un Protocollo di Intesa con la Regione Lazio, la disponibilità di patrimonio immobiliare capitolino da mettere a disposizione di strutture funzionali alla realizzazione di strutture territoriali di accoglienza e cura del disagio mentale, … e la possibilità di attivare meccanismi di permuta e scambio tra Roma Capitale e Regione Lazio, relativamente a parte del complesso del Santa Maria della Pietà. Serviva inoltre per seguire le modalità per la presa in carico della gestione del Parco del Santa Maria della Pietà, la realizzazione del Progetto Urbano, e per verificare tempi ed attuazione della deliberazione 40/2015 ed elaborare proposte da sottoporre agli Assessorati competenti.

La Consulta, si ricorda, doveva essere composta da  2 rappresentanti degli Assessorati Capitolini allora competenti (Assessorato alla Trasformazione e Rigenerazione Urbana e Assessorato al Patrimonio); 2 rappresentanti della Regione Lazio; 1 rappresentante dell’Amministrazione Municipale; 1 rappresentante della Consulta Cittadina per la Salute Mentale; 1 rappresentante del Comitato Promotore della deliberazione di iniziativa popolare sul riuso del S. Maria della Pietà presentata nel 2003;  2 rappresentanti del Comitato Promotore della deliberazione di iniziativa popolare 40/2015; 2 rappresentanti della Rete Associativa del Municipio Roma XIV.

L’apertura di un ennesimo tavolo di trattativa, quindi, senza modifiche alla Delibera regionale del dicembre 2016, che esclude  parte dei soggetti della prevista Consulta, non può che essere intesa come una non applicazione della Delibera 40/2015, e si colloca nella logica degli atti mancati o non trasparenti che da più di 20 anni contraddistinguono la storia “istituzionale” del Santa Maria della Pietà.

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