Pino Masi chiude il Festival Resist a Viterbo. Ultimi appuntamenti in programma fino al 2 maggio 2015

Ultimi appuntamenti per il Festival Resist in programma a Viterbo e provincia fino al 2 maggio 2015.

Il Festival Resist, giunto alla sua undicesima edizione, è organizzato dal Comitato Provinciale Arci di Viterbo in collaborazione con l’ANPI di Viterbo, la CGIL e molti Circoli Arci diffusi su tutta la Provincia. Il Festival è nato per la valorizzazione e la promozione della Memoria della Resistenza e sostiene iniziative, incontri, spettacoli e proiezioni per l’affermazione dei diritti dell’uomo e dei popoli, della libertà e dell’uguaglianza, della convivenza civile e democratica, della pace e cooperazione e della nonviolenza.

Giovedì 30 Aprile a Capranica alle ore 18:30 presso il Circolo Arci Claudio Zilleri in via della Viccinella 4 verrò presentato il libro Sebben che siamo donne. Storie di resistenza di Silvia Staccioli e Silvia Baraldini, con testimonianze, video e reading e intermezzi musicali a cura di Mauro Canossa (chitarra acustica) e Marco Ventura (chitarra classica) con Sandra Giannini, Lidia Giannini e Cristina Quadrara (voci).

 

Sabato 2 Maggio a Viterbo alle ore 21,30 al Circolo Il Cosmonauta in via dei Giardini 11 ci sarà il concerto di Pino Masi, la voce dei brani più militanti nel repertorio folk italiano degli anni Settanta. Con Pino Masi, uno dei protagonisti della canzone di lotta degli anni settanta non rinunciando mai ad importanti riflessioni. Nato in Sicilia da padre toscano, Pino Masi è cresciuto politicamente a Pisa, dove la famiglia si trasferì verso la metà degli anni cinquanta. Fondatore con Riccardo Bozzi e Piero Nissim del Canzoniere Pisano a partire dalla militanza in Potere Operaio di Pisa nel settembre del ‘66, prosegue poi la ricerca e lo studio della cultura popolare con il Nuovo Canzoniere Italiano cantando con la Marini, Della Mea ed altri fino al ‘70. Dal ‘70 in poi, lavorando per i Circoli Ottobre, di cui fu anche dirigente, propose la Ballata di Pinelli ed altre decine di canzoni politiche che diventarono in breve patrimonio dei giovani della “nuova sinistra” uscita dalle lotte del ‘68. Pino ha contribuito, fra i primi, alla nascita di una canzone politica non più genericamente antifascista o antimperialista o antidemocristiana, ma strettamente legata alla classe, alla sua condizione e ai suoi comportamenti e allo sviluppo della sinistra rivoluzionaria. Pino da una parte ha concorso alla creazione di un filone della canzone politica della nuova sinistra, dall’altra ha sospinto alla ricerca di nuovi temi e di nuovi interventi anche altri cantanti politici più legati alla sinistra tradizionale e ai suoi tradizionali temi. Canzoni come Gino della Pignone o Mario della Piaggio sono significative di un nuovo costume di far canzone militante: partire da singoli episodi e da operai-simbolo. Per Pino quindi la canzone politica è stata soprattutto un accessorio delle manifestazioni, al pari, delle bandiere, gli striscioni, gli slogan. La sua canzone è dunque semplice e cantabile, suonabile, generalmente, su pochi e semplici accordi. Masi, che non ha mai curato eccessivamente l’esecuzione, è dotato però di una voce eccezionalmente potente.

L’ingresso è riservato ai soci.

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