Perfetti: La Asl ‘abbandona’ i bambini malati

Perfetti: &#39La Asl &#39abbandona&#39 i bambini malati&#39 – Il caso di un bimbo di Fiumicino con ritardi cognitivi. Per l’Azienda sanitaria non ci sono soldi per pagare uno psicologo. Disperati i genitori: “Da due anni facciamo seguire nostro figlio a nostre spese. Ma ora non ce la facciamo più…”

 

 

“La Asl abbandona i bambini malati. Mi dispiace dirlo, ma i fatti affermano questo. E davanti ai drammi e alle difficoltà delle famiglie si erge sempre il solito insopportabile muro: “Non ci sono soldi”. A parlare è Angelo Perfetti, giornalista, candidato per la Federazione dei Cristiano Popolari alle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio prossimi. “La storia che sto per raccontare – prosegue Perfetti – è purtroppo drammaticamente vera, anche se userò nomi di fantasia per rispettare la privacy di una famiglia già duramente provata. Ma va da sé che se i signori della Asl o chiunque faccia parte delle Istituzioni e può fare qualcosa vorrà incontrare mamma, papà e figlio, sarò ben lieto di fare da tramite. Tutto ruota attorno alla vicenda di Giorgio (nome di fantasia) un bambino con un importante ritardo cognitivo. Dopo lotte legali la mamma è riuscita a garantirgli l’assistenza scolastica piena, ma da anni il ragazzo non ha più alcun supporto psicologico che lo aiuti ad affrontare la vita. Giorgio per fortuna è riuscito ad arrivare ad un livello logopedico accettabile, ma il suo grande problema è psicologico, di apertura verso il mondo, di approccio con la vita. Fatto sta – mi ha raccontato la mamma – che da 2 anni la Asl non offre più alcuna assistenza psicologica alla famiglia perché non ci sono soldi per i professionisti che dovrebbero seguire Giorgio come altri bambini nella sua stessa condizione.

La famiglia allora si è sobbarcata l’onere di pagare uno psicologo privatamente, ma la crisi spesso colpisce i più deboli con maggiore cattiveria, e così, come mi ha detto la mamma, “non ce la facciamo più”. Sono rimasti pochi spiccioli per garantirgli almeno una volta a settimana una seduta di ippoterapia, un contatto con i cavalli che restituisce a Giorgio quel sorriso troppo spesso imprigionato in un volto scuro. Ovviamente iniziativa a pagamento. Poi il salvadanaio resta vuoto.

La Asl, trincerandosi dietro alle solite indisponibilità economiche, non ha solo privato questa famiglia del diritto alla salute, ma ancor più grave, con la chiusura netta rispetto a possibili soluzioni future, gli ha negato persino il diritto alla speranza. Credo – continua Perfetti – che la razionalizzazione delle risorse sanitarie debba essere fatta in maniera da garantire i servizi essenziali per le famiglie; credo che ancora una volta Fiumicino sia stata considerata l’ultima ruota di un carro sanitario già di per sé malmesso; credo infine che la Regione, alla quale compete il settore salute, debba iniziare a ragionare sulle grandi cifre partendo dalle storie come quella di Giorgio. Spero che chi oggi siede all’interno della Asl RmD possa intervenire per risolvere questo problema, facendosi sentire prima del voto di fine mese. La salute non è rossa, nera o bianca, E intervenire subito per garantirla è un dovere morale per chiunque faccia politica o amministri la sanità. Gli unici calcoli consentiti – conclude Perfetti – sono quelli per trovare le risorse economiche e garantire i servizi, non certo i calcoli elettorali”.

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