Omaggio ad Elmo Ambrosi e ai suoi paesaggi

Omaggio ad Elmo Ambrosi e ai suoi paesaggi – Dopo una anticipazione riservata ai giornalisti, prevista per il mezzogiorno di giovedì 11 ottobre, sarà inaugurata venerdì 12 ottobre alle 18.00, presso gli spazi di Palazzo Trentini, in via Manci a Trento, la mostra retrospettiva dedicata al pittore Elmo Ambrosi, che rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 3 novembre. L’esposizione, ideata dal Gruppo di artisti trentini “La Cerchia” e promossa dall’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, è stata curata da Alessandro Franceschini. L’obiettivo del progetto espositivo è quello di rendere omaggio a questo importante artista e, al contempo, di iniziare un processo di sistematizzazione del suo contributo all’arte trentina del Novecento. A vent’anni dalla morte, verranno messe in mostra alcune fra le più significative opere pittoriche di Ambrosi. Acuto osservatore delle cose del mondo, abile interprete della dialettica tra il nostro mondo e quello della natura, curioso esploratore di paesaggi naturali ed umani, Elmo Ambrosi ha lasciato un’eredità figurativa di rara intensità che testimonia il suo modo di intendere l’arte, la natura, gli altri. Attraverso i suoi occhi il mondo ci appare, ancor oggi, in una dimensione nuova, in bilico tra la figura e l’astratto, tra il sogno e la realtà, tra la narrazione e l’interpretazione.

Nato a Riva del Garda il 24 luglio del 1910, Ambrosi ha attraversato tutto il Novecento con un impegno artistico costante e personalissimo. Figlio di Gustavo Ambrosi e di Rosina Micheli, proviene da una famiglia originaria di Pellizzano, un piccolo paese della Val di Sole, nel Trentino nord occidentale. Dopo aver vissuto a Riva del Garda, si trasferisce, orfano di padre, a Rovereto, dove avviene la sua formazione artistica e culturale, conoscendo artisti del calibro di Fortunato Depero e Luciano Baldessari e frequentando le botteghe di Ernesto Piccoli, Elio Martinelli, Attilio Lasta.

 

Superata la tragica esperienza della Seconda guerra mondiale, Ambrosi riprende l’attività artistica che diventa significativa a partire dagli anni Sessanta. Accanto alla produzione pittorica affianca un inteso periodo di formazione fuori dal Trentino con viaggi in Toscana e a Roma, ma soprattutto a Parigi, Londra e New York, dove è ospite dalle comunità dei Trentini nel mondo.
È proprio il contatto con i paesaggi urbani delle grandi metropoli della cultura occidentale a definire e a puntualizzare lo stile pittorico di Ambrosi. In quel periodo emergono anche i maestri che contribuiscono a definire la formazione e lo stile del pittore: in particolare i macchiaioli Fattori, Sernesi e Signorini e gli impressionisti Courbet, Degas, Cezanne e Matisse.

 

Stabilitosi definitivamente a Trento nel 1962 inizia un percorso trentennale caratterizzato da un’intensa attività artistica che affianca alla professione di insegnante. Le sue opere ottengono fin da subito il consenso del pubblico e l’artista è più volte invitato ad esporre in tutta Italia ed in gran parte del Mondo. I suoi lavori sono sparsi in collezioni pubbliche e private di tutto il pianeta. La morte lo coglie all’improvviso, in piena attività artistica, nell’autunno del 1992.

 

Superato il realismo figurativo, l’impronta macchiaiola, il naturalismo impressionista e post-impressionista Ambrosi scompone progressivamente le forme attraverso un assunto cromatico di taglio neo cubista, molto dinamico, fatto di composizioni e sovrapposizioni raffinate, calibrate sia in densità che in scelta cromatica. È una somma ideale di percezioni in si può trovare armonia, luci, colori, odori: le stagioni del bosco.

Come l’immaginazione di una sovrapposizioni di percorsi, e letta con uno sguardo distaccato e a distanza di molti anni, l’opera di Elmo Ambrosi appare oggi come il risultato e l’esito di un percorso d’indagine interiore che trova nell’arte lo strumento di espressione e di emancipazione. Un’arte dalle caratteristiche poetiche, liriche, perche Ambrosi è stato, fondamentalmente, un «contemplativo» che trae dalla musicalità dei toni il lessico della propria poesia.

 

Così, nell’esposizione di Palazzo Trentini, vengono indagati i temi che Elmo Ambrosi affronta durante tutta la sua esistenza. Si tratta di un percorso umano ed artistico ricco di eventi e di opere che lascia ai contemporanei un’importante eredità figurativa e culturale. Anche guardando con occhi moderni i lavori di Ambrosi, appare evidente la loro capacità di comunicare messaggi anche all’uomo di oggi. Quello che il pittore compie, è il lavoro estenuante ed appassionato che dura tutta una vita, che lo pone in una mai paga ricerca estetica.

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