Nuovo appuntamento con Art and Soul Storie di Musica in Musica con Punge come un’ape, vola come una farfalla Muhammad Ali, il più grande

Nuovo appuntamento con Art and Soul Storie di Musica in Musica con Punge come un’ape, vola come una farfalla Muhammad Ali, il più grande – Giovedì 12  aprile alle ore 21 alla Casa del Jazz, nuovo appuntamento per ”Art and Soul-Storie di Musica in Musica” curata da Alberto Castelli con “Punge come un’ape, vola come una farfalla: Muhammad Ali, il più grande” sul palco: Alberto Castelli, voce, Mr. DMC soul selecter, Kiave voce.

 

 

E’ stato il “ re del mondo”,  il “più grande nella storia della boxe”, un atleta formidabile e soprattutto il “Campione della gente”. Un eroe, un simbolo, un leader, un messaggero di pace. Muhammad Ali è stato tutto questo. Lo è ancora, nonostante il tempo che passa e la terribile malattia che lo ha colpito da diversi anni. Riesce ancora a colpire la sensibilità e il cuore della gente, per questo è ancora “il più grande”.

 

 

Nei giorni d’oro della sua carriera sportiva, Muhammad Ali “pungeva come un’ape e volava come una farfalla”. Il suo stile sul ring ricordava il be bop di Charlie Parker, il funk di James Brown e le poesie che improvvisava alla vigilia dei suoi incontri sono considerate dei veri propri rap, prima ancora che questa espressione diventasse conosciuta in tutto il mondo.

 

 

Quando decise di diventare musulmano, quando cambiò il suo nome – da Cassius Clay a Muhammad Ali – e soprattutto quando decise di non andare in Vietnam a combattere una guerra per lui inconcepibile, perse il titolo di campione del mondo dei pesi massimi e diventò per il governo statunitense il pericolo pubblico numero uno. Rimase fedele ai suoi principi e nel 1974, a Kinshasa, Zaire, mandò al tappeto George Foreman e si riprese quello che gli apparteneva. In Africa, “a casa mia, nella mia terra”, come dichiarò più volte in quei giorni, Muhammad Ali dimostrò che era ancora il più grande.

 

 

“Punge come un’ape, vola come una farfalla…” racconterà, tra parole, musica e immagini, alcuni dei momenti più importanti nella vicenda di Muhammad Ali.

 

 

Il reding sarà composto da cinque “rounds”:

1)         Roma 1960.

2)         1965: sono il più grande e il mio nome è Muhammad Ali

3)         Non ho niente contro i vietcong

4)         8 marzo 1971, Madison Square Garden: Joe Frazier vs. Mumhammad Ali

5)         Kinshasa 1974: Ali Buna Ye!

Con Alberto Castelli e Mr. DMC ci sarà anche il rapper Kiave, che con le sue rime e le sue parole, contribuirà a disegnare un ritratto acceso e coinvolgente di quello che è diventato un eroe di tutti. Il campione della gente, oggi come ieri.

Fuori i secondi…

 

 

 

ALBERTO CASTELLI BIO

Dal 1983 al 1995 è stato uno dei conduttori di Rai Stereonotte (trasmissione che è tornato a condurre nel 2005) e ha scritto di musica per Il Mucchio Selvaggio, Fare Musica e Rockstar. Dal 1990 al 1994 è stato il direttore di Radio Centro Suono, per poi tornare a condurre altre trasmissioni per Radio Rai e Kiss Kiss. Dal 1995 ha scritto per Musica di Repubblica, e ha collaborato con Radio Capital .Dal 1999 al 2002 ha diretto Kataweb Radio, ,poi Radio Città Futura. Per Radio Rai 3 ha condotto “Fuochi –Bob Marley: Roots, Rock, Reggae” (2006) e Per la Rete 3 della Radio Televisione Svizzera in lingua italiana (RTSI) il programma “Brothers And Sisters”. Ha scritto anche per Liberazione e Rasta Snob e attualmente per Repubblica XL. Dal 2002 al 2009 è stato il direttore responsabile di Superfly e di Taxidrivers. Dal 2005 al 2008 ha diretto il Sunny, il quotidiano del Rototom Sunsplash Festival, e nel 2007, sempre per il Rototom Sunsplash Festival, ha ideato e diretto la “Reggae University”. Dal 2005 al 2007 ha diretto la collana Sconcerto per Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri. Dal 1995 collabora con il Gruppo Editoriale L’Espresso, occupandosi di collane di CD (“L’Espresso Cafè”, “Jazz Italiano Live”, “Jazz e Fumetti”, “XL Hip Hop”, “XL Indie Rock” ). Per Arcana ha pubblicato “Soul People-Ritratti della musica nera” (2004) e, insieme a Maria Carla Gullotta, “Africa Unite – Il sogno di Bob Marley” (2005), dal quale ha tratto il reading “Ho sognato Bob Marley”. Alla fine del 2007 ha condotto “La musica dell’anima: i protagonisti” una storia del soul in 30 puntate per RadioRai 3 e nel 2008 una nuova serie di “Brothers And Sisters” per la Rete 3 della Radio Televisione Svizzera in lingua italiana (RTSI). Dall’ottobre del 2007 al giugno del 2008 ha condotto con Andrea Silenzi  “Extra Large”, il programma di Repubblica XL per Radio Capital. Nel 2009 ha prodotto 33, il “primo” album del Trio di Roma, storica formazione composta da Danilo Rea, dal contrabbassista Enzo Pietropaoli e dal batterista Roberto Gatto. Sempre nel 2009 ha  scoperto i Bud Spencer Blues Explosion, composti da Adriano Viterbini (voce, chitarra) e  da  Cesare Petulicchio (voce, batteria), diventando il label manager della Yorpikus Sound, etichetta che ha pubblicato il loro primo album. Recentemente ha presentato la quinta edizione di Generazione X, rassegna che si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma.Nell’ottobre  del 2010 ha fondato l’etichetta discografica “Ali Buma Ye! Records” , con la quale ha pubblicato “Hard Times”, il primo disco dei Black Friday, composti da Adriano Viterbini e da Luca Sapio.

 

 

Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55 Roma

Info: 06/704731

Ingresso  5 euro

Articolo precedenteIl turno di notte lo fanno le stelle
Articolo successivoEmma Re, una cantante da sogno in concerto