Non c’era nulla
Non c’era nulla
per cui valeva
la pena vivere
nulla che non fosse
il tuo vagheggiare
sobrio sul giardino da noi
scoperto
un anelito riverso
nel tempo dilatato
in effluvi
di luce
e odori
chiusi al mondo
Sulla Primavera dei tuoi seni
adesso crepitano
i versi
del mio falò
e mi volto
muovo le ali
nel paretaio
della tua piena assenza.
di Carlo Bramanti