Nikita Placco ha presentato al Salone OFF di Torino il suo romanzo d’esordio: un viaggio tra le dinamiche familiari e i condizionamenti dei “non detti”.

Nikita Placco ha presentato il suo romanzo d’esordio: un viaggio tra le dinamiche familiari e i condizionamenti dei “non detti”.

Ospite al 32° Salone Internazionale del Libro di Torino, lo scrittore Nikita Placco ha presentato ieri sera il suo romanzo d’esordio Il giorno di cui non si parla, edito da Licosia. La presentazione, che rientrava tra gli appuntamenti del Salone OFF, si è tenuta presso la Sala Molinari della Biblioteca Civica Natalia Ginzburg e ha visto un dialogo tra l’autore e lo scrittore Salvatore Vullo sui temi portanti del libro, tra cui il potere distruttivo dei “non detti”, i condizionamenti dei mandati famigliari e le scelte finalmente liberate.

“Il protagonista del mio libro, Rodolfo, è un uomo che compie un percorso di riscoperta e liberazione da un destino segnato – afferma Nikita Placco parlando della sua opera – E’ una storia di redenzione, di riscatto, di affrancamento. Ho voluto raccontare che la vita può essere diversa da quella che ci viene data, stando solo a noi la possibilità di liberarci dalla stagnazione di un’esistenza precostituita verso qualcosa che ci rappresenti appieno”.

C’è nella vita di ciascuno di noi un giorno, uno solo, che ha cambiato per sempre il nostro sentire. Magari non il più importante, né il più decisivo, ma certamente quello dopo il quale – nelle profondità remote del nostro animo – abbiamo smesso di essere gli stessi. È un giorno, di solito, a cui la nostra mente non torna e che il nostro cuore non rievoca mai nei propri battiti. Senza che ci sia stato un accordo sul punto, nessuno intorno a noi vi fa riferimento, nemmeno per accidente. Una miracolosa, tacita intesa fa sì che famigliari, amici, compagni, noi stessi, nessuno faccia mai neppure indirettamente cenno a quel disgraziato giorno. Che pure è ben marchiato nella mente di ognuno. Preferiamo tutti, istintivamente, fare finta di niente, comportarci come se non fosse successo nulla, come se quelle 24 ore non fossero mai avvenute. Salvo che quello è il giorno che ha cambiato per sempre il corso della nostra esistenza. Quello è semplicemente – e per tutti – il giorno di cui non si parla.

Nikita Placco, classe 1968, fa l’avvocato penalista da 25 anni, vive e lavora a Roma.

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