Mimericordo. storie di vita – memoria di comunità, la mostra in corso al Museo degli usi e costumi della gente trentina

Nei dieci anni dal 2005 al 2014 i concorsi indetti dall’Unione Provinciale Istituti Per l’Assistenza (Upipa) per la valorizzazione della memoria degli anziani hanno raccolto le testimonianze, i racconti e i ricordi di oltre 1000 anziani sui temi più svariati della vita quotidiana di un tempo: da affetti e matrimonio fino ad animali e lavoro negli orti, dalla vita in cucina a credenze popolari e tradizioni religiose, dall’uso dell’acqua ai mestieri degli emigranti, dai suoni ai giochi. Non si tratta di una banca dati “tradizionale”, fatta di registrazioni di singole voci narranti, ma di un’opera corale, fatta di plastici, video, raccolte di oggetti e fotografie, testi e proverbi. Grazie alla supervisione scientifica del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina questo materiale ha assunto un valore storico-etnografico, dando agli anziani il ruolo di testimoni e riportando le loro esperienze al centro dell’attenzione. Nel decennale di questa idea, l’Upipa e il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, rendono visibili i risultati di questa collaborazione, con una mostra che ricostruisce la storia e gli esiti dei concorsi susseguitisi negli anni.

 

“MiMeRicordo. Storie di vita – memorie di comunità” è una mostra dove possiamo percorrere gli anni della nostra terra, riconoscendoci bambini e riscoprendo i nostri nonni nella loro infanzia, dove possiamo vedere e imparare modi di fare, di vivere, di lavorare, di pensare che hanno caratterizzato il nostro passato e che rischiamo di perdere. “MiMeRicordo” è insieme una mimesi moderna del mondo e della cultura contadina di un tempo, e una sorta di memory card virtuale, piena di documentazione digitalizzata che, attraverso poster, manufatti, fotografie e testi, ci fa scoprire ciò che eravamo e ciò che sapevamo. Si tratta di più di cento pezzi, tra lavori originali, oggetti e fotografie, frutto del lavoro di oltre 25 strutture per anziani che hanno partecipato ai concorsi nei diversi anni, esposti nelle sale del Museo di San Michele.
L’idea nasce nel 2005: in occasione del progetto di miglioramento sulla ristorazione promosso dall’Upipa nelle strutture per anziani del Trentino venne sperimentato per la prima volta il coinvolgimento delle persone residenti attraverso la raccolta dei ricordi relativi alle tradizioni culinarie. L’obiettivo era sensibilizzare gli anziani sul significato e il valore del mangiare, ottenere ricette e narrazioni sulla cucina e sul momento del pasto da utilizzare per un migliore collegamento tra i menù proposti nelle residenze per anziani, le abitudini degli ospiti e le tradizioni locali, cercando di aumentare la qualità della vita di chi abitava nelle strutture.
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, offrendo collaborazione e supervisione scientifica per gestire questa raccolta sotto forma di concorso e per dare ordine ai materiali pervenuti, vide che negli elaborati vi erano ricchezza e valore, anche dal punto di vista della documentazione etnografica e della memoria delle comunità. Inoltre la vitalità della partecipazione degli ospiti e il coinvolgimento dei familiari e della comunità osservata dagli animatori fece capire la bontà dell’iniziativa anche come fattore di stimolo e valorizzazione delle persone residenti nelle strutture e di apertura e contatto con il territorio.
Si decise così di rendere l’esperienza annuale, come “Concorso per la valorizzazione della memoria degli anziani”, individuando ogni anno un tema diverso intorno al quale raccogliere le narrazioni e i ricordi e sul quale sperimentare forme di attualizzazione e rivitalizzazione.
La memoria delle esperienze e degli affetti vissuti è un patrimonio racchiuso nella mente e nello spirito di ogni persona, che diventa inestimabile nel caso degli anziani, da sempre riconosciuti come i depositari della continuità vitale con il passato e della coerenza del fluire della storia attraverso le generazioni. Risvegliare i ricordi, ricomporre le storie di vita, riattualizzare nel presente le esperienze passate, significa costruire la memoria di una comunità e restituire dignità e valore agli individui al di là delle loro attuali fragilità, creando un ponte tra le persone e le generazioni, riconoscendo a ciascuno il suo ruolo sociale e favorendo la possibilità di relazione e incontro. Tutto questo è e fa qualità della vita, rendendo vitali anche gli anni trascorsi in luoghi protetti e con limitazioni della propria autonomia, rimettendo al centro la persona nella sua unicità, a partire delle esperienze più semplici e quotidiane, che – custodite e rese accessibili nei materiali raccolti con la collaborazione del Museo di San Michele anche attraverso pubblicazioni come libri e calendari – diventano memoria e patrimonio della comunità.
La mostra è visitabile al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina da venerdì 7 novembre a domenica 30 novembre con orario 9-12.30 / 14.30-18 (chiuso il lunedì).

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