Michele Placido al premio letterario “Una Città che Scrive”

Michele Placido al premio letterario “Una Città che Scrive”. Ritorna al Palazzo Lancellotti del Principe di Licignano, mercoledì 13 dicembre dalle ore 19,00, il Premio Letterario ‘Una Città Che Scrive’. Testimonial d’eccezione di quest’anno l’attore Michele Placido. Lo scorso mese di maggio il Premio aveva fatto tappa al Palazzo in occasione della settimana della cultura. La prossima data sarà, invece, occasione per lanciare l’edizione 2017/2018 del Premio e la nuova Sezione Speciale “Dislessia e dintorni”. Giovanni Nappi, fondatore del Premio ci dice al riguardo “grazie all’iniziativa del prossimo 13 dicembre parleremo al pubblico di Disturbi Specifici dell’Apprendimento e di come intendiamo noi promuovere la creatività e la potenzialità delle persone che si ritrovano a vivere tali disturbi”. Con Giovanni Nappi ci sarà Gabriella Schiavone, responsabile della Sezione Speciale “Dislessia e dintorni”. Gabriella, che è stata recentemente ospite su Rai3 a “Le parole della settimana” di Massimo Gramellini, è la madre di Michelangelo, un ragazzo dislessico, disortografico e con un disturbo attentivo, vincitore della scorsa edizione del concorso letterario. Si alterneranno nel dibattito Giovanna Gaeta de Carlo, logopedista e presidente della sezione Associazione Italiana Dislessia di Napoli e Sara Bocchicchio, Psicologa, Psicoterapeuta, Ricercatrice Fondazione Italiana Dislessia e Università di Modena e Reggio Emilia. L’iniziativa ospiterà anche le opere di Samuele Gamba, pittore dislessico, intitolata “La Dislessia, ve la spiego dipingendo”. Molti altri sono gli ospiti che daranno il proprio contributo: lo speaker Mario Pellicia, l’attore Antonello Cossia, la cantante Melania Corcione, i fratelli Annamaria e Francesco Bianco della Compagnia teatrale Il Faro, che festeggerà i suoi quarant’anni di attività, celebrando per l’occasione l’anniversario con una mostra fotografica del proprio percorso artistico/culturale. Lo spirito del Premio rimane quello di pensare che la forza della scrittura possa essere una sorta di epidemia benefica, un virus positivo in grado di contagiare chiunque e di trasferire a chiunque il gene della speranza.

Articolo tratto da Comunicati.net

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