Memorie trentine e indiane in mostra allo spazio archeologico sotterraneo del Sas

Memorie del Trentino, raccolte dagli studenti del liceo artistico Vittoria con gli ospiti della casa di riposo di Pergine Valsugana: e memorie di una terra lontana, l’India, e di una popolazione nomade, i Rabari. Il tutto, reso con un linguaggio che coniuga i codici artistici delle due culture, in un affascinante percorso di scoperta al tempo stessi di sé e degli altri. Tutto questo nella mostra “Deserti e montagne a est e ovest del mondo”, inaugurata questo pomeriggio, presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, alla presenza dell’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza. “Una mostra che è frutto di un laboratorio, di un esperimento audace – ha detto Panizza – come altri a cui questo spazio ci ha abituati, nel misurarsi non solo con le memorie e le testimonianze del passato ma anche con le sfide della contemporaneità. Gli studenti dell’Istituto delle Arti Vittoria si sono confrontati con i colori e le forme di una cultura lontana e con tecniche complesse di pittura sul tessuto e di ceramica. Il tutto, riproducendo nel linguaggio dell’arte i ricordi degli ospiti della Casa di riposo Santo Spirito. I risultati sono stati eccellenti. Davvero non avremmo potuto mettere assieme realtà più diverse. Questa esperienza, insomma, rappresenta un segnale di grande apertura da parte di tutti i soggetti coinvolti.”

L’iniziativa è il risultato del progetto didattico realizzato dagli studenti dell’Istituto delle Arti Vittoria di Trento e dalle studentesse della Fondazione Kala Raksha di Ahmedabad, in India, con la collaborazione dei residenti della casa di riposo A.P.S.P. S.Spirito – Fondazione Montel di Pergine Valsugana.

Negli spazi dell’antica Tridentum romana saranno esposti fino al 15 aprile oltre 40 dipinti e formelle in ceramica, arazzi e tessuti, realizzati dagli studenti trentini e indiani. La memoria e il ricordo come veicoli di conoscenza e di comprensione del proprio passato e quindi della propria identità sono il filo conduttore del progetto, vincitore dell’edizione 2011 del premio “Insieme per la pace” dedicato a Gianluigi Bettiol, istituito dal Comune di Trento con la finalità di promuovere la cultura della pace e realizzare scambi culturali con paesi in via di sviluppo.
L’iniziativa è stata ideata e coordinata da Loretta Viscuso, docente presso l’Istituto delle Arti Vittoria di Trento, che assieme ad altri docenti, Primo Micarelli, Renata Mariotti, Luana Baldo, Alberto Larcher ha coinvolto oltre 60 studenti del terzo, quarto e quinto anno dell’Istituto. Hanno inoltre collaborato alla realizzazione della mostra i docenti Guido Agostini, Michela Eccli, Ilaria Piazza e Laura Todeschi

I lavori in mostra hanno origine dall’ascolto dei ricordi degli anziani della casa di riposo di Pergine Valsugana da parte degli studenti. Sviluppare il tema del ricordo e della memoria degli eventi riportati dagli anziani ha aiutato gli studenti a comprendere l’importanza di stabilire la propria identità e il contatto con le proprie radici. Da questa relazione di ascolto reciproco, dalle domande poste agli anziani, dai ricordi scritti e riportati dai ragazzi sono nate delle immagini che poi sono state tradotte in pittura e in ceramica, utilizzando il codice visivo (colori, forme, strutture nello spazio dipinto) adoperato dalle donne della popolazione nomade dei Rabari del deserto del Kutch, in India, che da sempre affidano i loro ricordi e la loro identità al ricamo di preziosi arazzi. Contemporaneamente è stata coinvolta la Fondazione Kala Raksha, in India, che per preservare questa tradizione ha istituito una apposita scuola. La fondazione ha aderito al progetto chiedendo alle studentesse indiane di intervistare gli anziani dei villaggi e di realizzare degli arazzi basati su questi ricordi.
I dipinti e le formelle in ceramica realizzati dagli studenti trentini al termine dell’esposizione andranno a decorare la casa di riposo di Pergine.
Nell’ambito della mostra sono inoltre previsti sette eventi collaterali, conferenze, laboratori di arte e archeologia, proiezione di filmati, sette momenti di approfondimento dei temi trattati. Nel corso del primo appuntamento, domani, venerdì 10 febbraio, alle ore 17.30, al S.A.S.S., sarà presente Judy Frater, presidente della Fondazione Kala Raksha. (mp)

La mostra è visitabile fino al 15 aprile da martedì a domenica con orario 9.00-13.00 e 14.00-17.30

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